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L'abbandono degli animali in Italia, un fenomeno criminale che riguarda 80000 gatti e 50000 cani ogni anno

Animali

Abbandono degli animali in Italia: i numeri della disumanità

di redazione
14 Luglio 2025

Come ogni estate in Italia si ripresenta un fenomeno aberrante, cioè il massiccio abbandono di animali domestici. Secondo le stime più aggiornate, ogni anno vengono abbandonati circa 80 000 gatti e 50 000 cani, ovvero oltre 130 000 pet “scaricati” dalle famiglie. In estate se ne parla di più ma, come vedremo, non è l’unica stagione dell’anno che fa registrare picchi di questo fenomeno disumano e criminale.

Nel 2023, secondo Legambiente, i cani abbandonati censiti risultano essere 85 000 (+8,6 % rispetto al 2022), con circa 384 animali abbandonati ogni giorno: un vero bollino rosso per gli attivisti ambientali

I rifugi nazionali registrano cifre drammatiche e restituiscono le proporzioni dell’abbandono degli animali in Italia: 358 000 cani randagi stimati sul territorio italiano e fino a 600 000 cani senza padrone, insieme a oltre 2,5 milioni di gatti vaganti, con maggior concentrazione nel Mezzogiorno .

Abbandono degli animali in Italia, il trend negli ultimi decenni

Da quando, nel 1991 (legge 281/91), si vieta la soppressione dei randagi e si impone una politica di prevenzione e accoglienza, l’abbandono non è diminuito. La normativa del 2004 (legge 189/04) ha introdotto pene più dure (arresto fino a 1 anno e sanzioni da 1 000 a 10 000 €), che sono state via via inasprite ulteriormente, ma l’effetto deterrente non è abbastanza incisivo, e come spesso succede in molti campi l’aumento delle pene non fa registrare effetti positivi in termini di calo dei reati.

Negli anni 2000, circa 100 000 cani l’anno venivano abbandonati, mentre oggi la cifra complessiva – includendo gatti – è stabile attorno a 130 000/anno. Le associazioni di anno in anno monitorano trend puntuali: l’estate 2023 ha segnato un nuovo record per Legambiente, per il ripetersi dei picchi estivi .

Distribuzione per macro-regioni

Il fenomeno dell’abbandono di animali, in Italia, è più acuto al Sud e nelle isole:

Lazio, Sicilia, Campania, Puglia e Calabria concentrano 244 000 cani randagi, pari a circa il 68 % del totale stimato sul territorio nazionale 

La Sicilia guida la “classifica nera” per abbandoni

Sul fronte delle catture stradali, il 34,5 % degli interventi Anas riguarda il tratto della A2 tra Salerno e Reggio Calabria 

Il Centro e il Nord presentano numeri inferiori, con alcune regioni virtuose come Emilia-Romagna, Toscana, Friuli, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano .

Stagionalità dell’abbandono

Il fenomeno è stagionale e legato a vacanze e caccia:

Estate (luglio–settembre): tra il 25 % e il 30 % degli abbandoni avviene in questo periodo, con punte fino a 600 animali al giorno.

Stagione venatoria: oltre il 30 % dei cani è abbandonato subito dopo l’apertura della caccia, spesso perché ritenuti “inutili” 

Inverno (Natale): si rileva un quarto picco durante le festività natalizie: molti regali “impulsivi” si traducono in abbandoni.

Impatto economico e sociale dell’abbandono di animali

Il randagismo grava sui conti pubblici: nel 2023, i Comuni hanno speso 248 milioni di euro (+7,4 %), con 190 M€ a carico degli enti locali e 58 M€ dalle ASL (3,2 € procapite) Legambiente. Circa il 64 % di questa spesa è assorbita dai canili‐rifugio, strutture spesso inadeguate 

I costi indiretti comprendono prevenzione oltremodo urgente: incidenti stradali causati da animali randagi, che ogni anno causano centinaia di sinistri – con morti – lungo le autostrade e spese veterinarie, identificazione e microchippature.

Verso una soluzione efficace

Le associazioni e istituzioni, per combattere in modo efficace il fenomeno dell’abbandono degli animali in Italia, puntano su:

  1. Microchippatura obbligatoria per tutti i cani e (presto) anche per i gatti

  2. Anagrafe nazionale unica (Sinac), completa e funzionante

  3. Sterilizzazione diffusa, con campagne gratuite, per contenere le nascite non pianificate .

  4. Maggiori controlli e campagne civiche per scoraggiare l’abbandono e stimolare la segnalazione 

  5. Incentivi all’adozione, anche fiscali e tramite voucher sanitari .

  6. Potenziamento di aree pet‑friendly, strumenti di supporto per la convivenza animale in città

Naturalmente, nessuna misura sradicherà il comportamento incivile disumano e criminale dell’abbandono di animali in Italia, se non una presa di coscienza di quanto criminale e ingiusta sia questa pratica.

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