“Ogni luogo è un teatro”, a Vercelli da Cuocolo/Bosetti a Cosentino
Il titolo è di quelli forti. Quasi definitivi. “Ogni luogo è un teatro”, terza edizione di un festival che per tredici giorni dall’8 al 21 settembre fissa le sue coordinate in spazi non convenzionali o usi alla rappresentazione tra Vercelli e Stroppiana. La rassegna, firmata a più mani, dal Teatro di Dioniso, CuocoloBosetti e ArteinScacco trae origine da “Parole d’Artista”, la stagione realizzata per sedici anni da Dioniso ad Asti, l’altro dal periodo Covid quando i teatranti hanno scoperto che non potevano più andare in scena in uno spazio al chiuso. Da due anni quindi, partendo da alcune azioni dello stesso Teatro di Dioniso si è aperta la collaborazione a Vercelli con CuocoloBosetti/IraaTheatre e l’associazione Arteinscacco. E’ quindi un po’ un ritorno alle origini. Tanti sono stati infatti i lavori pensati da Dioniso per spazi non teatrali come chiese e musei, un elemento forte di vicinanza con Cuocolo/Bosetti che proprio questo anno celebrano 45 anni di attività in spazi extra teatrali. In questo si inserisce perfettamente l’attività di Arteinscacco che costruisce eventi site specific. Ecco così la scelta di chiamare artisti, teatranti e operatori inseriti in contesti di ricerca contemporanea.
A “Ogni luogo è un teatro” infatti arriveranno: Max Bottino, Il Mulino di Amleto, Frosini/Timpano, Matteo Curatella, Carlo Infante, Gaia Riposati, Massimo Di Leo, Beppe Casales, Francesco Pennacchia e Gianluca Stetur, Babilonia Teatri, Cuocolo/Bosetti e Carlotta, Gianluca Mercadante e la Banda Putiferio, Marotta&Cafiero, Vodisca Scampia Teatro, Andrea Cosentino. Bussola quindi orientata sulla contemporaneità si apre l’8 settembre con “Dal Sottosuolo-Underground”, tratto dal progetto “Fahrenheit 2020 ArtNeedsTime” (ideato dal Mulino di Amleto di e con Barbara Mazzi, Francesco Gargiulo, partecipazione di Christian di Filippo, consulenza drammaturgica di Enrico Pastore).”Dal Sottosuolo-Underground” è un esperimento di “teatro espanso”. Le due performance che compongono lo spettacolo sono ispirate da Fëdor Dostoevskij: la prima da «Delitto e Castigo», la seconda da «Il grande inquisitore».
“Un attore ricostruisce la trama di un vecchio cartone animato giapponese. Ispirato liberamente all’opera di Go Nagai (fra gli altri, Goldrake, Jeeg Robot e il Grande Mazinga) lo spettacolo ripercorre per frammenti l’immaginario eroico di una generazione cresciuta davanti alla tivù. Sulla scena il lavoro congegnato dalla formidabile coppia Frosini-Timpano, “Ecce Roboticronaca di una invasione”. In scena Daniele Timpano. (il 9 a Stroppiana).
Marco Curatella, il cantastorie giramondo che riesce a coinvolgere il pubblico e conquista gli spettatori più piccoli in “Le storie del Matto” (Parco Camana, 10 settembre alle 16). Un’ora dopo al Museo Borgogna a cura di Urban Experience e Nuvola project “Libro Librido: Performing media, un futuro remoto”. E’ un talk con Carlo Infante, Gaia Risposati e Massimo di Leo. Al centro “la mescolanza di linguaggi che caratterizza il “Libro Librido”che nel racconto dei tre diventano repertori di video, audio e web “con frammenti di Storia e storie fino al paradossale dialogo con un alter ego in Intelligenza Artificiale: A.I.nfante”. La Talk performance prosegue poi nel walkabout, “passeggiata «peripatetica» per le sale del Museo e poi fuori, per le strade, fino a casa cuocolobosetti dove ci si prenderà il tempo per continuare la chiacchierata, porsi domande, fare riflessioni in un momento di convivialità” .
Il 12 settembre alle 21si torna a Stroppiana nel Campo teatrale per assistere a “Il monsone. Una storia di caporalato” di e con Beppe Casales che si chiede “Che cibo arriva sulle nostre tavole, ogni giorno? Le zucchine, i pomodori che mangiamo, come vengono raccolti? Compriamo e mangiamo frutta e verdura ma non sappiamo che spesso dietro a quel lavoro c’è sfruttamento, caporalato e addirittura schiavismo”. Un ragazzo indiano di nome Harjeet viene in Italia per lavorare. Diventa velocemente vittima del caporalato che gestisce il lavoro agricolo nell’Agro Pontino.
Lo straordinario attore Claudio Morganti torna alla regia in “La vita è un dente d’oro” di Rita Frongia. In scena Francesco Pennacchia e Gianluca Stetur (13 settembre alle 21 a Vicolo Shilke). Due attori, “una specie di in via d’estinzione” secondo Morganti che precisa: “abbiamo individuato due esemplari apparentemente ancora in buono stato. Venite a vedere di cosa sono capaci! Di quale profonda ed inarrivabile stupidità sanno farsi carico! Come sanno attrarsi e distrarsi, precipitare dalle vette del sublime al buco nero del marasma più ingovernabile. E poi, chiunque volesse aiutare loro e i rari esemplari ancora esistenti, può lasciare una donazione al Comitato per la difesa e la salvaguardia dell’attore”.
I Babilonia Teatri propongono invece presso Casa CuocoloBosetti il 14 e 15 settembre alle 21 “Io esco” una installazione/performance a cura di Enrico Castellani e Valeria Raimondi con Olga Bercini.
Cuocolo/Bosetti e Iraa Theatre, Carlotta e Teatro di Dioniso propongono invece in prima nazionale una originale “Opera 3.0/Soldi” ispirato a quella originale scritta da Bertolt Brecht, regia di Renato Cuocolo con musiche eseguite dal vivo da Carlot-ta (Borsa Merci Camera di Commercio da venerdì 15 a domenica 17 alle ore 19).
Domenica 17 alle 16 nel Parco Camana torna Matteo Curatella, autore e interprete di “Viaggio nella Fantastica”. Arriva con la sua fisarmonica e la spada per raccontare le storie di principesse e cavalieri ma poi cambia idea e propone agli spettatori un viaggio nel luogo dove si mangiano le nuvole a colazione.
Nel Salone di parrucchiere di via Rigola alle 18,30 e alle 21 va in scena “Le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile. Diario di un parrucchiere in quarantena” di e con Gianluca Mercadante. Una lettura spettacolo con le incursioni della Banda Putiferio.
Lunedì incontro con Rosario Esposito La Rossa e Maddalena Stornaiolo, lunedì 18 alle 19 presso l’Angsa per raccontare in “La scugnizzeria: una piazza spaccio di libri” l’avventura della loro attività di giovane casa editrice indipendente.
Alle 21 in Vicolo Schilke, Vodisca, voci di Scampia teatro presentano “Requiem per un burattino”. Una rilettura moderna del celebre racconto di Carlo Collodi. “Cinque personaggi, cinque storie diverse, una domanda: che fine ha fatto Lucignolo? In scena Luca Arenella, Vincenzo Fortunato, Miriana Pennacchio, Lucia Cioffi, Rosanna Marotta.
Chiusura con il pirotecnico e geniale Andrea Cosentino il 21 settembre nel Chiostro ex Chiesa Santa Chiara in “Rimbambimenti. Un ted talk senescente in salsa punk”. Il progetto è “fatto di composizioni e improvvisazioni, azioni e digressioni surreali ed estemporanee, giocando con i paradossi della fisica posteinsteiniana e le defaillance della memoria. Rimbambirsi: vecchiaia e infanzia che si ricongiungono, tra perdita del passato e ignoranza del futuro. Questa metafora si concretizza poeticamente sulla scena con l’irruzione di una marionetta a grandezza umana, manipolata, che ha le fattezze del performer invecchiato e rugoso, ovvero l’incontro con il proprio doppio anziano come illuminazione poetica sulla reversibilità del tempo”.
Nessun commento
Devi fare per commentare, è semplice e veloce.