Palermo, lo sguardo eccentrico e plurale del Mercurio festival

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14 Settembre 2023

E cinque. Mercurio festival di Palermo è diventato ormai uno degli appuntamenti più attesi della lunga stagione delle rassegne che dall’estate conducono all’autunno. A metà strada dall’open air al luogo coperto e sicuro. Metà avventura, metà sicurezza. In realtà ogni volta cambia e diventa così l’appuntamento con la scena più insolito ed eccentrico d’Italia. Alte dosi di spettacolarità, ricerca raffinata, presenza massiccia di musica, un po’ di performance ma sempre attenzione alta al teatro tout court. Senza sbandamenti. Che è poi alla fine la migliore garanzia per una equilibrata gestione delle visioni proposte in un cartellone che dal 20 al 30 settembre ha preparato un colorato defilè di incontri, spettacoli e live che occuperanno in questi giorni i Cantieri Culturali alla Zisa, dallo Spazio Franco alle Tre Navate, dall’Arci Tavola Tonda allo Spazio Marceau, dall’Averna Spazio Open al NOZ, dal CreZi Plus alle Botteghe. A concepire questa macchina, prodotta da Altro e Spazio Franco una delle più eccitanti che si possano rintracciare nel Sud, è quel teatrante e intellettuale appassionato e controcorrente di Giuseppe Provinzano che ha avuto all’inizio di questa avventura una idea insolita e originale: far decidere dagli artisti ospiti della edizione in corso, quella che verrà designando come una staffetta il passaggio di testimone. Vale per il teatro, la danza e la musica. In pratica il programma del festival successivo inizia a disegnarsi già alla fine di quello in corso. Gli artisti indicano spettacoli e colleghi. E qui la direzione artistica dovrà poi riflettere e cucire il tutto trovando volta per volta i migliori incastri e le risposte giuste. Perché i conti devono sempre tornare. A maggior ragione quando si fanno scelte fuori schema come questa. Che, se ci si riflette, altro non vuol dire che mettere l’arte sempre al centro di tutto, in modo chiaro e trasparente, qualcosa di cui abbiamo tutti bisogno. Meglio quindi se sono gli stessi artisti ad essere i primi a indicare un percorso.

L’idea insomma è quella di “scardinare i tradizionali meccanismi di selezione, a favore di una direzione plurale e partecipata”. A questa visione ultrademocratica si potrebbe ribattere che una direzione artistica esercita e propone uno sguardo sul proprio tempo grazie alle opere scelte volta per volta. Come un mosaico che si costruisce per tessere. Ma la contraddizione è minima. Anche perché poi questo modello sperimentale sta funzionando (vedi in pochi anni il successo crescente di pubblico: ben 8mila persone lo scorso anno) ma non per questo però potrebbe essere adottato da chiunque. Questione di feeling insomma. E qui a Palermo l’amore per il crossover a quanto pare sembra una religione.

Murali d’artista in uno dei quartieri più popolari di Palermo. Mercurio festival  si tiene ai Cantieri Culturali alla Zisa

E quindi, sulla linea che ha fatto già la storia di questo festival con artisti di primo piano come César Brie, Alessandro Sciarroni, Giorgina Pi, Chiara Bersani, Babilonia Teatri, Sotterraneo, Marlene Kuntz solo per citare alcuni protagonisti delle altre edizioni ecco un ben affollato parterre per il 2023: Raquel Asensi, Piccola Compagnia Dammacco, Roberta Lidia De Stefano, Vera di Lecce, Eco di fondo, Fanny & Alexander, Gaia Ginevra Yann Lheureux, Taka Tagitomi, Oooopoipoio e altri ancora.

Titolo prescelto per questa edizione è “An Other Present for You” per “offrire una diversa lettura del nostro presente attraverso il filtro molteplice delle arti; una pluralità di sguardi ed un pensiero critico che Mercurio festival coltiva in un percorso pluriennale di ricerca sulle questioni dei formati espressivi, sul rapporto con lo spazio pubblico, sulle stratificazioni culturali, sui processi di creazione di nuovi immaginari, sull’integrazione e sulle identità di genere”.

Su quello che è diventata l’iniziativa culturale palermitana così si esprime il direttore artistico per antonomasia Giuseppe Provinzano: “L’esperimento sembra essere riuscito: Mercurio è un festival dinamico e fuori dagli schemi, differente dagli altri festival nazionali laddove il suo modus operandi è garanzia di un certo scardinamento delle dinamiche di selezione che portano i festival italiani a somigliarsi un po tutti. Gli artisti sono coinvolti come non mai: non solo nella scelta dei colleghi da invitare ma nell’animare il Festival e mettersi nelle condizioni che questo possa sublimare il proprio lavoro, non una vetrina ma uno spazio di condivisione tra pubblico e artisti”.

Un momento di uno spettacoli della coreografa tedesca Sasha Waltz ospite a Palermo (foto Michel Mualem)

Spazio di condivisione tra pubblico e artisti. Ecco così l’approdo a Mercurio della celebre compagnia di danza Sasha Waltz &Guests nel progetto speciale (in collaborazione con il Goethe Institut di Palermo) “In C”, spettacolo popolare e fortemente iconico: “sarà declinato in una versione prodotta specificatamente per il festival, formando dei danzatori e danzatrici nostrani mettendo in pratica il metodo di produzione artistica flessibile e innovativa della grande coreografa, danzatrice e regista tedesca”.

PROGRAMMA.

Si apre mercoledì 20 settembre nel segno dell’Europa. Mercurio presenta infatti una tappa di “Crossroads” il progetto di scambio promosso da Teatro Magro per l’integrazione di migranti erichiedenti asilo che ha coinvolto associazioni, compagnie in Italia, Grecia, Belgio e Germania: i greci di Smouth, i belgi di Medeber Theatre, l’associazione tedesca Sozial Label e quella italiana Asinitas, Teatro Magro e la compagnia multietnica Amunì. In programma installazioni, performance itineranti e site specific. In particolare Smouth, Medeber, Sozial Label e Teatro Magro mettono in scena la propria personale interpretazione di identità europea. Riflessione che fa il paio con “La Voce umana” esito di laboratorio di Bartolini/Baronio per Asinitas e il giorno dopo 21 alle 22 allo Spazio Franco lo spettacolo sul tema dei “Confini” del Progetto Amunì.

Giovedì 21 allo spazio Tre Navate la Piccola Compagnia Dammacco di Mariano Dammacco e Serena Balivo presenta “Spezzato è il cuore della bellezza”. Lo spettacolo conquistò nel 2020 il premio Ubu come nuovo testo italiano. Al centro un triangolo amoroso (lui, lei e l’altra) raccontato tra il tragico e umorista. In scena Serena Balivo “dà corpo e voce alle due donne protagoniste della storia e accanto a lei appare in uno scenario onirico, e agita da Erica Galante la figura muta dell’uomo al centro del triangolo amoroso”.

Installazioni. I Mammafotogramma presentano “L’archivio ombra”(dal 21 al 30 settembre dalle 18,30) alla Bottega2 : “ un’installazione sensoriale interattiva dove convergono i materiali d’archivio dello studio creativo multimediale milanese scelti per creare un’interazione tra corpo e luce, tra tempo e narrazione, tra la nascita dell’idea e la sua realizzazione”. Sempre il 21 alla Tavola Tonda alle 20 il sound artist giapponese Tala Kagitomi suona ed espone strumenti musicali assemblati da lui stesso nello spirito di Fluxus “l’immaginario steampunk”. Giovedì 21 e in replica il 22 la cyber artista femminista e ceramista spagnola Raquel Asensi in “Asfàltica” (alle 22 Averna Spazio Open).

L’attrice Serena Balivo della Piccola compagnia Dammacco Balivo in “Spezzato è il cuore della bellezza” (Foto Luca Del Pia)

Venerdì 22 alle 21 alle Tre Navate tratto dall’omonimo racconto di Sheila Heti (Sellerio editore 2019) vede in scena in “Maternità” di Fanny & Alexander , Chiara Lagani “interrogarsi su cos’è che la trattiene dal mettere al mondo un figlio, in una sorta di dialogo con il pubblico, sospeso tra dimensione assembleare e gioco con il caso”. Di fronte alle domande più difficili Sheila si rivolge alle persone in sala a cui è stato dato un piccolo telecomando con cui rispondere ai suoi quesiti”.

Missing Ear, al secolo Matteo Gualeni, batterista jazz, compositore e artista multimediale presenta i suoni futuristici del suo live “Skyquakes+ Hotel Infinito” (ore 22 Spazio Open Averna). Chiude il live clubbing di Splendore, dj ed ex membro fondatore del collettivo Ivreatronic.

Sabato 23 alle 22,30 nello Spazio Tre Navate sempre Dj Splendore presenta la performance “Latte-Post Civilization Rituals” con Mattia Barro e Erica Meucci.

Altra performance viene proposta da Fra De Isabella, “Diciottanni- simultaneously an arch of 18 years and being 18 years old coming of age” (Spazio Marceau, alle ore 18,30; 19,30 e 20,30. Alle 21,30 allo Spazio Franco, ancora Fanny & Alexander presentano in prima nazionale “Manson” con Andrea Argentieri nel duplice ruolo di Charles Manson e del procuratore Vincent Bugliosi.

Chiara Lagani in “Maternità” di Fanny& Alexander che presentano anche “Manson” in prima nazionale (foto Antonio Ficai)

Eco di fondo di Giacomo Ferraù e Giulia Viana mettono in scena “Pigmalione” domenica 24 settembre alle ore 21 allo Spazio Franco. Al centro la vera storia di Kurt Gerron, regista ebreo a cui il Terzo Reich commissionò il film propagandistico in cui i campi di concentramento dovevano apparire felici. Questo è il più grande film della sua vita: 40mila comparse, una città prigione allestita come un set cinematografico per “la più grande bugia di tutti i tempi”.

La compagnia TPO presenta alle 19,30 alle Tre Navate la performance immersiva “Bleu!” . In virtù di tecnologie interattive ogni spettacolo si trasforma inun ambiente “sensibile” dove “sperimentare il confine sottile tra arte e gioco. Danzatori, performer, e pubblico stesso interagiscono assieme esplorando nuove forme espressive oltre le barriere di lingua e cultura”.

Dopo una pausa di tre giorni si riprende il 27 alle 17 con “L’imbarazzo dell’infinito” (Spazio Marceau), spettacolo per spettatore solo scritto e interpretato da Mariagiulia Colace. “Un essere umano di fronte a un altro essere umano, che non è. Un essere umano di fronte a un umanoide. Una Macchina. Due esseri identici in tutto e per tutto, con una sola piccola differenza, anzi due: la macchina per piangere ha una riserva limitata di lacrime: la macchina non ha una fine”. (spettacoli:il 27, 28, 29 e 30 settembre alle 17, 17,30, 18, 18,30, 19, 19,30, 20, 30).

Eco di fondo di Giacomo Ferraù e Giulia Viana in “Pigmalione” , la vera storia di Kurt Gerron (foto Laila Pozzo)

Roberta Lidia De Stefano attrice vincitrice del Premio Mariangela Melato presenta “Di Grazia” (ore 21, Tre Navate) o “la voix du patron”, una performance musicale sull’abuso del potere che altera le coscienze. “La ricerca affonda le sue radici in un Sud antico e rurale “cicatrizzato”, patria delle “tarantolate”, delle lavoratrici nei campi di tabacco, di “ex voto” dove echeggiano canti di lavoro e di speranza”.

OoopopoiooO è l’incontro di due eclettici musicisti, VincenzoVasi e Valeria Sturba che si presentano il 27 settembre alle 22,30 allo Spazio Franco con il live concert “Elettromagnetismo e libertà” in cui due musicisti passano con nochalance dal violino al basso elettrico, alle tastiere eseguendo un vasto repertorio che va dalla chanson francese alla filastrocca “in una sorta di multiverso fluttuante che si pone a cavallo tra pop e sperimentazione sonora, incrociando spesso in universi artistici lontani”.

A proposito di indagini ed escursioni su universi sonori, il 28 settembre alle 22 allo Spazio Franco Gaia Ginevra Giorgi , autrice, sound artist e performer mostra il suo ”Haunted primo segnale”, performance al confine tra racconto sonoro e pratiche dell’ascolto attivo. La formazione Pis, ovvero passami il sale, nata a Bologna dall’incontro tra Max Illuso Princigallo e Fabio Vassallo a cui si aggiunge Guido Volpi presentano la poetry performance “Spostiamo gli organi” alle 22,30 nello Spazio Albero Zero.

Arriva invece da Montpellier il coreografo e danzatore francese Yann l’Heureux con l’anteprima nazionale di “Ici Soit-Il” dove “la scrittura coreografica diventa un luogo politico in cui rileggere la propria esperienza”. Partendo dal caso della propria madre il coreografo e sua compagnia hanno indagato il campo dell’Alzheimer, “aprendo così l’intima problematica ad una più ampia domanda sullo stato della memoria, della perdita, dei suoi capricci, al tempo della conservazione massiccia e illimitata, compiti di memoria e oblio collettivo, ponendo qui l’Alzheimer come malattia del secolo”.

Il sound Artist giapponese Taka Kagitomi in concerto il 21 settembre alla Tavola Tonda (Foto Fivos Theodosakis)

Il 29 settembre il Teatro di Quintoequilibrio, compagnia fondata nel 2016 con artisti di diverse parti d’Italia e d’Europa mostrerà alle 19,30 nello Spazio Franco, “Felicia”. Lo spettacolo di teatro di figura è di Stefania Ventura e Quinzio Quiescenti, ispirato da “Felicità ne avete?” di Lisa Biggi e Monica Marengo per Kite edizioni. “Lo spettacolo affronta il tema del diverso/straniero che arriva in una comunità con tutto il bagaglio di paure, diffidenza e pregiudizi che provoca”. Per la danza alle 21 nello Spazio delle Tre Navate,  “La Vaga Grazia” della coreografa Eva Geatti, e con Adriana Bardi, Andrea Beghetto, Carolina Bisioli, Leandro Pau e Patrick Platolino. Quanto accade in scena è legato strettamente alla musica e ai suoni prodotti live da Dario Moroldo, un concerto di sintetizzatori ispirato dalla musica sperimentale degli anni Cinquanta e dalla prima elettronica d’avanguardia.

Vera di Lecce, cantante, produce e performer nata dalla tradizione ma poi attraverso un percorso personale ha costruito un proprio originale stile cantando in lingua inglese e producendo una elettronica ibrida che associa percussioni world a synths. Vera di Lecce terrà il suo live alle 22,30 del 29 settembre alla Tavola Tonda.

Il 30 settembre è la giornata dedicata alla grande danza internazionale con “In C” (dalla composizione musicale di Terry Riley del 1964) della compagnia Sasha Waltz & Guest tra i più famosi spettacoli della compagnia (Spazio Tre Navate alle ore 21). Su questo classico della musica contemporanea “la coreografa tedesca e i suoi danzatori hanno sviluppato un lavoro coreografico che segue una struttura altrettanto variabile, volutamente progettata per non essere un pezzo scenico finito, ma in continua evoluzione. Il risultato è un sistema sperimentale di 53 figure coreografiche che si inseriscono all’interno di una improvvisazione strutturata, un sistema dinamico e modulare adattabile in tempi e formati diversi”. A Palermo verrà presentata in una nuova versione “site specific” all’esito di una formazione condotta in città settimane prima del festival da Michal Mualem danzatrice, assistente e stretta collaboratrice della coreografa Sasha Waltz con dieci danzatori e danzatrici.

Closing Concert che fa calare il sipario sul Mercurio Festival sarà il live del 30 settembre alle ore 21,30 nell’Averna Spazio Open del gruppo Calibro 35, uno dei progetti musicali più interessanti nati in Italia negli ultimi dieci anni. Numerose e di alto livello le collaborazioni e gli incontri artistici di questa formazione che lo scorso anno ha dato vita a un importante progetto discografico, “Scacco al Maestro”, omaggio al grande Ennio Morricone e alla sua grandiosa opera di composizione.

La formazione musicale dei Calibro 35 terrà il closing concerto del Mercurio festival il 30 all’Averna Spazio Open

TAG: Belgio, charles manson, ennio morricone, Fluxus, Gercia, Germania, mariangela melato, Montpellier, palermo, Sasha Waltz, Sheila Heti
CAT: Teatro

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