Fiorella Mannoia: Io voto No. Ecco perché

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30 Novembre 2016

Fiorella Mannoia: Io voto NO perché non sono all’altezza di capire i 47 punti della Costituzione che vengono cambiati e non ho capito come. 

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Voto NO perché non mi bevo il fatto che si snellisce la votazione di una legge, quando le hanno votate in tre giorni quando gli ha fatto comodo.
Voto NO perché non mi convince questo nuovo Senato composto da sindaci e consiglieri comunali, visto che la metà dei comuni italiani sono in odore di corruzione e non mi va che a queste persone sia data l’immunità parlamentare.
Voto No perché i Senatori non saranno più votati da noi.
Voto NO perché non si capisce nel caso di disaccordo tra Camera e Senato chi ha la parola finale, chi decide.
Voto NO perché penso che sia un risparmio relativo, e che potremmo risparmiare molto di più se ritirassimo le truppe dall’Afghanistan visto che siamo lì da vent’anni e ci costa due milioni e seicento euro al giorno, circa 900 milioni all’anno.
Voto NO perché per contribuire al bilancio potremmo fare una vera legge anti corruzione.

Voto NO perché potremmo cercare chi non paga le tasse e porta i capitali all’estero.
Voto NO perché non capisco che cosa ci sia dietro a tutto questo interesse per questo referendum tanto da scomodare banchieri e addirittura il presidente degli Stati Uniti d’America e non mi fido.
Voto NO perché un referendum avrebbe avuto senso se ci avessero semplicemente chiesto: volete ridurre il numero dei Senatori? Allora sarebbe stato semplice rispondere SI’ senza scrivere una pappardella incomprensibile perfino a costituzionalisti più preparati.

Voto NO perché il mio voto sarà l’eredità che lascio alle generazioni future e sono troppo ignorante per assumermi la responsabilità di cambiare la nostra Costituzione con queste premesse.

IO VOTO NO.

TAG: arte, referendum
CAT: Musica, Partiti e politici

21 Commenti

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  1. alessandra-ftp 7 anni fa

    concordo

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  2. evoque 7 anni fa

    Bisognerebbe precisare, per correttezza, che Fiorella Mannoia sostiene i Cinquestelle. E che due + due fa, sempre, quattro…

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  3. alding 7 anni fa

    Se tutte le persone ignoranti come la Mannoia (e come me, peraltro, e come tantissimi altri) votassero sempre per la conservazione dello status-quo per il solo fatto che non sanno che effetto avrà il loro voto, saremmo destinati a non cambiare mai nulla. Evviva, evviva! … ma è così che deve andare avanti il mondo ??????

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  4. evoque 7 anni fa

    alding. Concordo. Fiorella Mannoia è favorevole al referendum sull’Euro proposto da Grillo, sì, insomma, dalla Casaleggio e Associati? Perché, se Fiorella Mannoia ha difficoltà a pronunciarsi sui cambiamenti costituzionali, che tipo di difficoltà avrebbe su una materia così complessa come il referendum sulla moneta unica?

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  5. silvius 7 anni fa

    Forse potrebbe ripetere l’asilo e le elementari.

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  6. giovanni-falcone 7 anni fa

    REFERENDUM: Due amici si incontrano e discutono di come votare: il primo dice all’altro, hai capito come votare, ti sei informato? NO, tanti fastidi non me li prendo e allora voto NO per non correre rischi.
    Aspetta, vuoi che ti spieghi, ci sono novità interessanti coma una riduzione dalle burocrazia, si risparmiano soldi pubblici, si fanno le leggi più in fretta, si aboliscono enti inutili e costosi.
    NO, le cose complicate non le capisco e allora voto NO!

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  7. mabau-smart 7 anni fa

    la costituzione, carta fondamentale della nazione, si cambia unendo il popolo, non separando. E non modificata da un manipolo di personaggi che si stanno attirando le avversità di tutti se non dei cosiddetti poteri forti. Se riteniamo che la modifica della carta basilare di una nazione democratica sia stata fatta da persone neutrali, affidabili e davvero vicine alle necessità del Popolo, allora votate sì. Io non credo che ci siano i presupposti. Credo fermamente tuttavia che sia necessario uno snellimento, per cui rimando il giudizio a una riforma più credibile, meglio studiata da una commissione legittimata dal popolo e non imposta da un Presidente del Consiglio messo lì dall’allora Presidente della Repubblica Napolitano. Entrambi messi li da decisioni cadute sulla testa del Popolo. A me basta questa riflessione x non distogliermi dal votare NO. Firmato “uno dei tanti del Popolo che dovrebbe essere sovrano…” Secondo la costituzione.

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  8. vincesko 7 anni fa

    @evoque, Detto da un elettore di M5S è il massimo. Tipico di chi, causa una lunga coda di paglia, proietta i suoi difetti sugli altri. Incluso quello che non ha ben capito la deforma costituzionale.

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  9. vincesko 7 anni fa

    @alding, Non c’entra niente la conservazione, ignorante del suo significato (–>diz.). Qui si sta parlando della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, che viene deformata da un manipolo di ignoranti come te, nel senso indicato dai poteri forti, che sono forti perché possono contare sul masochismo di milioni, miliardi di UTILI IDIOTI. Come te.

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  10. vincesko 7 anni fa

    Segnalo volentieri: Scarpinato: “La riforma Renzi è oligarchica e antipopolare” di Roberto Scarpinato* – (24 novembre 2016) Il mio dissenso nei confronti della riforma costituzionale è dovuto a vari motivi che, per ragioni di tempo, potrò esplicare solo in piccola parte. In primo luogo perché questa riforma non è affatto una revisione della Costituzione vigente, cioè un aggiustamento di alcuni meccanismi della macchina statale per renderla più funzionale, ma con i suoi 47 articoli su 139 introduce una diversa Costituzione, alternativa e antagonista nel suo disegno globale a quella vigente, mutando in profondità l’organizzazione dello Stato, i rapporti tra i poteri ed il rapporto tra il potere ed i cittadini. Una diversa Costituzione che modificando il modo in cui il potere è organizzato, ha inevitabili e rilevanti ricadute sui diritti politici e sociali dei cittadini, garantiti nella prima parte della Costituzione. […] Tramite questi e molti altri sofisticati meccanismi che per ragioni di tempo non posso spiegare, si pongono così a mio parere le premesse per una transizione occulta da un repubblica parlamentare imperniata sulla sovranità popolare, sulla centralità del Parlamento e sulla separazione dei poteri, ad un regime oligarchico nel quale il potere reale si concentra nelle mani di una oligarchia che occupa il cuore nevralgico dello stato.
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/scarpinato-%e2%80%9ctutte-le-ragioni-per-votare-no-a-una-riforma-oligarchica-e-antipopolare%e2%80%9d/

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