Ama Festival 2017 day #2, fra Marlene Kuntz e Brunori Sas

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24 Agosto 2017

Mi lasciano bene poche cose ultimamente. Lascio tutto al minimo e al concetto di semplicità. Ad esempio i concerti sono una delle proprie zone sicure da cui eliminare tutto ciò che traghetta verso egoismi, “menefreghismi” e sensazioni negative.

Meglio soli che mal accompagnati. I concerti spesso sono, appassionati o meno di musica, un toccasana per ritrovare la propria quadratura e la propria dimensione, ripulendosi delle tossine arrivate nei tempi antecedenti.

Questo è lo spirito che mi guida alla giornata 2 dell’Ama Festival, evento sottostante lo storico Borgo di Asolo, ritenuto fra i più belli della Penisola. Impossibile non voltare lo sguardo arrivati al tramonto, alle 19, oppure andandosene a notte inoltrata.

Questa sera il palco e il pubblico sono rilassati dalla band newyorkese dei Beach Fossil (di recente apparsi nel Vinyl di Scorse e Jagger), il cui sound così indie e cosi “polleggiato” è un perfetto connubio per l’ora dell’aperitivo. Scende giù come il famoso Mezzoemezzo locale (provatelo!) versando brani del maggiore successo Clash the Truth a brani del recente lavoro Somersault. Una briosa This Year piena della “summertime sadness” della fine dell’estate rilascia importanti endorfine. Il gruppo rispetto all’ultima volta che lo vidi (2014) è migliorato parecchio e dal vivo ha quella carica che spesso manca a band affini, carica che volendo fa pure venir voglia di muovere i piedi.

Beach Fossil

Il cambio palco ci regala un “classico” della musica alternativa italiana: Marlene Kuntz. I ragazzi tengono alto il nome dimostrando di sapere tenere prima di tutto un palco, alternando nella linea narrativa musicale momenti dolci e psichedelici a momenti più duri e rabbiosi. Molte band odierne pagano tributo a loro per stile e attitudine, e sono l’esatto compendio di come fare concerto a cui puoi portare anche l’amico che di giorno ascolta “le solite cose”.

Tengo giusto precisare il fattore “compendio qualitativo” anche se può apparire scontato. I Marlene non ti lasciano con qualche piega di insoddisfazione, semmai ti “gasano” a dovere. L’episodio migliore della serie è Festa Mesta: focalizzata e potente.

Marlene Kuntz

Mezzora esatta di pausa ed ecco salire Thurston Moore Group, con la presenza ingombrante dei Sonic Youth a fare da contraltare. Quanti si aspetterebbero un live metà Sig. Moore e metà revival 80’s dell’iconica band? Penso tanti in cuor loro. Invece Moore ci mostra la sua storia ed esperienza entrando e “aprendo letteralmente tutto”, grazie ad una serie di brani incentrati sulla scia della sua chitarra. Suite lunghe e coinvolgenti che rapiscono l’ascoltare, catapultando nel mondo del Group dove tutto è sia disciolto, sia pregnante e saturo di climax. I momenti puramente noise non fanno altro che dare vigore all’ecosistema creatosi. Turn On è la summa, tratta dall’ultimo lavoro Rock N Roll Consciousness.

Prendere lezioni di chitarra dal vivo non è mai stato cosi facile.

Thurston Moore Group (Moore sulla destra, in solitaria)

Ultimo e forse più importante per risposta popolare è la band di Brunori Sas, un’ensamble di musicanti di Brema, i quali fan loro il pubblico dopo la prima sequenza in scaletta. Brunori è il centro dell’attenzione ma si nota come l’intero palco alla fine sia un’unica grande voce e musica. Brunori non è solamente Dario ma forse soprattutto chi gli sta attorno. Lui è bravo ad intrattenere, ha il giusto piglio amichevole e sarcastico, ma è pure timido e quasi impacciato. Non è una posa perché se ne percepisce la genuinità. Le canzoni eseguite sono un mix dei suoi album nel quale si riesce a leggere la doppia “anima” del cantautore: la prima, insicura e malinconia, e la seconda, gioviale e cantastorie. La prima genera consapevolezza e la seconda la redenzione da ogni caduta. I racconti di Dario, le melodie cucitevi addosso sono una redenzione, un dire: “non lasciarti cadere ancora un’altra volta, rialzati, suvvia!”. È una lunga Canzone Contro la Paura, da Kurt Cobain, a Guardia ’82, a L’Uomo Nero.

Dal vivo lascia qualcosa dentro, ti riempie come fosse effettivamente “cibo per l’anima”. Riempie quando sei stanco – vuoto – desolato e afflitto. Non sei mai veramente solo, nel senso di alienato dalla realtà. Sei solo, completo e capace di aprirti senza chiuderti. Questo è uno dei prodotti migliori della Brunori Sas.

Brunori Sas

Il secondo giorno di Ama si chiude, successivamente, sull’una inoltrata, lasciando alle spalle un mare di bicchieri vuoti, un palco che senza artisti sopra sembra ancora cantare e una buona sensazione in pancia.

TAG: AMA, ama festival, asolo, beach fossil, brunori, festival estivi, indie, Marlene Kuntz, Rock, thurston moore group
CAT: Musica

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