Giornalismo

Torna la vecchia naja, ma non sarà obbligatoria

Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati

28 Novembre 2025

Guerra in Ucraina: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un punto stampa al G20 sudafricano dichiara di aver sentito al telefono Trump e il presidente finlandese Stubb: “Non penso che si debba parlare di una controproposta” totale europea rispetto alla bozza Trump, “molti punti sono condivisibili e anche per un fatto di tempo ed energia, conviene concentrarci sulla proposta che c’è e sulle questioni dirimenti”.

(Adnkronos)

Israele colpisce Beirut, un palazzo di nove piani, nella zona meridionale della città, è stato centrato da un attacco mirato che ha eliminato Haitham Tabatabai, figura cardine dell’apparato militare di Hezbollah e considerato il secondo uomo più influente dell’organizzazione sciita. L’operazione ha lasciato sul terreno altri quattro miliziani e decine di feriti.

(Secolo d’Italia)

Finisce senza tante sorprese anche questa tornata di elezioni regionali. Trionfano Alberto Stefani in Veneto, Roberto Fico in Campania e Antonio Decaro in Puglia. Tre regioni al centrodestra (con le precedenti vittorie di Roberto Occhiuto in Calabria e di Francesco Acquaroli nelle Marche) e tre regioni al centrosinistra (con il bis di Eugenio Giani in Toscana). I nuovi eletti vincono con oltre il 60% dei voti, crolla l’affluenza.

(Ansa)

Arriva un nuovo piano di pace Usa-Ucraina in 19 punti dopo i colloqui tra le due delegazioni a Ginevra. “Il piano originario in 28 punti non esiste più. Alcuni punti sono stati eliminati, altri modificati”, annuncia la presidenza ucraina. Entrambe le parti porteranno ora il nuovo testo a Washington e Kiev per informare i presidenti. Trump pronto a rimandare la scadenza inizialmente fissata per il 27 novembre. Gelida per ora la reazione russa.

(IlFattoQuotidiano)

La camera ha approvato all’unanimità, in via definitiva, la legge che introduce il reato di femminicidio come fattispecie giuridica autonoma. Il via libera è arrivato durante la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ma l’immagine di un Parlamento unito sul terreno della tutela delle donne si è incrinata immediatamente. Slitta infatti su iniziativa della destra, il ddl che afferma che un rapporto sessuale senza consenso è reato.

(Fanpage)

Chiara Ferragni, il Pubblico ministero chiede 1 anno e 8 mesi per il Pandoro Gate. La richiesta di condanna tiene conto della scelta del rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena per l’imputato. Oltre a Ferragni, sotto processo ci sono il suo ex braccio destro Fabio Maria Damato e il patron di Dolci Preziosi, Francesco Cannillo. L’influencer: “Non ho lucrato, fatto tutto in buona fede”.

(Ilgiorno)

Stati Uniti, una sparatoria vicino alla Casa Bianca ha provocato il grave ferimento di due agenti della Guardia Nazionale. Un sospetto è stato subito fermato, si tratta di un afghano che aveva collaborato con l’esercito Usa, arrivato con i permessi concessi dall’ex presidente durante il discusso ritiro delle truppe. Trump oltre ad incolpare Biden ha deciso di spedire altri 500 militari a Washington per blindare la città.

(Repubblica)

In un clima di grande condivisione è stata raggiunta un’intesa su alcune questioni ancora aperte in merito alla manovra di bilancio. Trovato un accordo sugli affitti brevi, sull’ampliamento dell’esenzione Isee sulla prima casa, sull’articolo 18 riferito ai dividendi, è stata chiarita la possibilità di compensazione anche per i contributi previdenziali delle imprese, e si è discusso delle misure a favore delle forze dell’ordine.

(IlSole24Ore)

Il ministro della difesa Guido Crosetto pensa di proporre una bozza di disegno di legge che garantisca la difesa del Paese nei prossimi anni e che non parlerà soltanto di numero di militari, ma anche di organizzazione e di regole. Se c’è minore sicurezza, va fatta una riflessione sul numero delle forze armate e sulla riserva da mettere in campo in caso di situazioni di crisi. Non si parla del ritorno del servizio militare obbligatorio, ma di una leva su base volontaria.

(Corriere della Sera)

Il Presidente Putin si dichiara pronto a discutere la proposta americana ma lancia un ultimatum: “Quando le forze ucraine si ritireranno dalle aree chiave, i combattimenti cesseranno”. Se Kiev non arretra, avverte, Mosca continuerà a colpire e rivendica progressi “in aumento in tutte le direzioni”. Il riconoscimento di Crimea e Donbass, aggiunge, “dovrà essere negoziato con gli Stati Uniti, ma se Kiev non cede il Donbass, lo prenderemo con la forza”. Ha inoltre definito “assurde” e “vere e proprie bugie” le voci circa l’intenzione della Russia di attaccare l’Europa.

(IlGiornale)

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