Fideuram chiude il primo trimestre 2021 con l’utile netto pari a 405 milioni

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14 Maggio 2021

Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking chiude il primo trimestre del 2021 segnando nuovi record. Il cda, presieduto da Paolo Molesini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2021.

Il totale delle masse amministrate segna il nuovo massimo storico di 264,1 miliardi di euro, in crescita di 6,9 miliardi (+3%) rispetto ad inizio anno e di oltre 41 miliardi (+18%) rispetto al 31 marzo 2020. L’analisi per aggregati evidenzia come la componente di risparmio gestito sia risultata pari a180,3 miliardi (174,6 miliardi a fine 2020, +3%), pari a oltre 68% delle masse amministrate.

«I risultati del primo trimestre di quest’anno – commenta Tommaso Corcos, ad di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking – evidenziano dati in crescita per tutti i principali indicatori di bilancio e una confermata solidità patrimoniale, dimostrando che la forza delle nostre reti e l’impegno delle nostre persone continuano a garantire anche in situazioni di difficoltà risultati di assoluta eccellenza».

Nel primo trimestre del 2021 l’attività commerciale ha registrato una raccolta netta di 1,7 miliardi di euro. La raccolta netta di risparmio gestito, pari a 2,7 miliardi, è risultata in forte aumento (+ 3,4 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (- 0,6 miliardi) anche grazie all’attività dei private banker del gruppo che hanno orientato i flussi di risparmio della clientela verso prodotti a più elevato contenuto consulenziale. La componente di risparmio amministrato è infatti risultata negativa per 1 miliardo, in flessione di 4,3 miliardi rispetto al primo trimestre 2020.

L’analisi dei principali aggregati del Conto Economico evidenzia che nel primo trimestre del 2021 le commissioni nette sono risultate pari a 466 milioni, in aumento del 9% rispetto al saldo di 427 milioni registrato nell’analogo trimestre del 2020. Le commissioni nette ricorrenti, componente predominante (oltre 93%) del margine commissionale, sono risultate pari a 434 milioni, in crescita del 9% rispetto ai primi tre mesi del 2020, sostanzialmente in linea con l’incremento percentuale delle masse medie di risparmio gestito. Anche nel primo trimestre del 2021 il contributo riveniente da commissioni di performance è stato del tutto immateriale (1 milione).

Il margine di interesse, pari a 40 milioni, ha evidenziato una flessione di 8 milioni rispetto al primo trimestre dello scorso anno sia per effetto della minore redditività degli impieghi derivante del calo dei rendimenti di mercato sia per l’aumento del costo medio della raccolta da clientela.

I costi operativi netti, pari a 144 milioni, hanno evidenziato un incremento di 3 milioni (+2%) rispetto allo stesso periodo del 2020. L’analisi di dettaglio evidenzia che le spese per il personale (81 milioni) sono aumentate di 3 milioni principalmente per accantonamenti correlati a sistemi incentivanti. A fronte di ciò, le altre spese amministrative (48 milioni) hanno registrato una flessione di 1 milione primariamente per minori spese immobiliari e oneri indiretti del personale. Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono risultate pari a 15 milioni (14 milioni nel primo trimestre 2020).

Il Cost/Income ratio è sceso al 27%, in miglioramento di due punti percentuali rispetto al già eccellente 29% registrato nell’analogo periodo dello scorso esercizio.

Il risultato della gestione operativa si è attestato a 382 milioni (+12%), mostrando un solido miglioramento rispetto al primo trimestre 2020.

L’utile netto consolidato è risultato pari a 405 milioni (+82%), evidenziando una forte crescita (183 milioni) rispetto ai primi tre mesi del 2020. Tale incremento include, per €165 milioni, la plusvalenza netta realizzata con la cessione del Ramo Banca depositaria e Fund Administration di Fideuram Bank (Luxembourg). Al netto di tale componente non ricorrente l’utile netto si sarebbe attestato a 240 milioni, in crescita dell’8% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.

I coefficienti patrimoniali consolidati di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking si posizionano molto al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa. In particolare, al 31 marzo 2021 il Common Equity Tier 1 ratio consolidato è risultato pari a 23,2%.

«Nell’ultimo anno la divisione è stata oggetto di una importante riorganizzazione, finalizzata a sostenere e sviluppare iniziative di business e operazioni che hanno portato ad una significativa crescita del suo perimetro e del suo valore. I risultati del primo trimestre del 2021 confermano che abbiamo intrapreso la strada giusta. Il potenziamento della presenza internazionale e la piena integrazione di UBI Top Private e IWBank sono elementi di ulteriore slancio. Con l’attuale assetto organizzativo, l’innesto di nuove professionalità e competenze arricchirà ancor più il nostro modello di servizio», conclude Corcos.

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TAG: Fideuram, Fideuram - ISP PB
CAT: Banche e Assicurazioni

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