Intesa Sanpaolo alza il prezzo dell’offerta su Ubi Banca

17 Luglio 2020

Intesa Sanpaolo ha deciso di ritoccare al rialzo il prezzo dell’Offerta pubblica di scambio su UBI Banca. Al corrispettivo in titoli (1,7 azioni ISP per ogni azione UBI), già offerto lo scorso 17 febbraio, si aggiunge anche un ulteriore corrispettivo in denaro, pari a 0,57 euro. Sulla base del prezzo ufficiale delle azioni di Intesa Sanpaolo rilevato alla chiusura del 14 febbraio 2020 (pari a Euro 2,502), il corrispettivo unitario aumentato esprime una valorizzazione di 4,824 euro per ciascuna azione di UBI Banca e dunque incorpora un premio del 44,7% rispetto al prezzo dell’azione UBI Banca registrato il 14 febbraio 2020 (3,333 euro).

«Forti del nostro ruolo di motore dell’economia reale e sociale – ha dichiarato Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo –, abbiamo voluto dare massima attenzione alla difficile situazione di queste comunità, anche nell’ottica di evitare effetti divisivi, seppure non intenzionali, venutisi a creare tra stakeholder che si sono dichiarati, anche in fasi più recenti, favorevoli all’Offerta rispetto a chi si è espresso in maniera contraria. Per queste ragioni, e sulla base di analisi valutative aggiornate, una volta ottenute tutte le autorizzazioni previste – Bce, Banca d’Italia, Consob, Antitrust, Ivass – abbiamo deciso di aumentare il corrispettivo unitario dell’Offerta e di riconoscere, oltre alla prevista componente in azioni – comprensiva del premio – una componente in contanti. La decisione assunta da Intesa Sanpaolo renderà pertanto possibile – in una fase di seria difficoltà economica e sociale, particolarmente pronunciata nei territori di riferimento di UBI – destinare liquidità a famiglie, imprese, enti e Fondazioni azionisti di UBI. Mettiamo in campo un sostegno significativo per le comunità che intendiamo includere nella nuova realtà bancaria, in modo da poter rafforzare complessivamente l’intera operazione». In caso di adesione integrale all’offerta, il corrispettivo in denaro ricevuto dagli azionisti di UBI Banca è quantificabile in circa 80 milioni di euro per le Fondazioni a sostegno delle erogazioni alle comunità locali, e a circa 310 milioni di euro per le famiglie e gli imprenditori del territorio.

«La decisione presa oggi preserva pienamente la capacità reddituale e la solidità patrimoniale di Intesa Sanpaolo, permettendo di confermare tutti i principali obiettivi del progetto», ha aggiunto Messina, e in particolare di «raggiungere un utile netto non inferiore a 5 miliardi di euro già nel 2022; distribuire ai propri azionisti dividendi elevati e sostenibili;  accelerare la riduzione dei crediti deteriorati senza costi per gli azionisti; confermare una elevata solidità patrimoniale, con un common equity ratio previsto a un livello superiore al 13% nel 2021».

Anche considerando il riconoscimento del predetto corrispettivo in denaro, viene confermato quanto riportato nel documento di offerta con riferimento all’accrescimento dell’utile per azione stimato in circa il 6% rispetto all’utile per azione 2019 di Intesa Sanpaolo, all’utile netto atteso non inferiore a 5 miliardi di euro nel 2022 e alla politica di dividendi che prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 75% del risultato netto per l’esercizio 2020  e al 70% per l’esercizio 2021.
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TAG: Carlo Messina, intesa sanpaolo, Ubi Banca
CAT: Banche e Assicurazioni

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