Intesa Sanpaolo sospende il dividendo, Messina e 21 manager donano 6 milioni
Intesa Sanpaolo ha deciso di sospendere la proposta di distribuzione cash agli azionisti di circa 3,4 miliardi di euro, pari 19,2 centesimi di euro per azione e proporrà all’assemblea degli azionisti del 27 aprile di destinare a riserva l’intero utile dell’esercizio 2019 (4,18 miliardi). La banca guidata dall’amministratore delegato Carlo Messina accoglie dunque pienamente la raccomandazione della Banca centrale europea del 27 marzo scorso in merito alla politica dei dividendi nel contesto conseguente all’epidemia da Covid-19.
La proposta, se approvata dall’assemblea, si traduce in un ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale del gruppo Intesa Sanpaolo: con riferimento al 31 dicembre 2019, il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime aumenta dal 14,1% (superiore di circa 4,6 punti percentuali al requisito Srep) al 15,2%, superiore di circa 5,8 punti percentuali al requisito Srep comprensivo del combined buffer, con un capitale regolatorio in eccesso di oltre 16,5 miliardi di euro. La Banca centrale europea ha comunque precisato che valuterà se la sua raccomandazione riguardante la politica dei dividendi si estenderà oltre la data del 1° ottobre 2020: in tal caso Intesa Sanpaolo potrebbe decidere di rivedere la decisione, distribuendo agli azionisti parte delle riserve, anche in considerazione del supporto alla situazione finanziaria delle famiglie e alle erogazioni da parte delle fondazioni particolarmente necessario nel contesto conseguente all’epidemia da Covid-19. «Oggi abbiamo preso una importante decisione relativa alla politica di remunerazione dei nostri azionisti», ha detto Messina. «Nel 2019 Intesa Sanpaolo ha pienamente raggiunto tutti gli obiettivi; abbiamo conseguito un utile netto pari a 4,2 miliardi di euro, il più elevato degli ultimi 11 anni, rafforzando allo stesso tempo la patrimonializzazione e il profilo di rischio, ai vertici del settore in Europa. In questa fase di eccezionale emergenza che il nostro Paese e il mondo intero si trovano ad affrontare, abbiamo deciso di raccogliere le indicazioni provenienti dalle autorità di supervisione».
Sempre ieri, inoltre, Messina ha reso noto al cda che destinerà 1 milione di euro del bonus riconosciutogli dal sistema incentivante 2019 a donazioni a sostegno di specifiche iniziative sanitarie e che i 21 top manager a suo diretto riporto destineranno ad analoghe donazioni complessivamente circa 5 milioni di euro dei rispettivi bonus, per un totale di 6 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’offerta pubblica di scambio su Ubi Banca, è confermata la proposta di conferimento di una delega al cda per l’esecuzione dell’aumento di capitale a servizio dell’offerta, all’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria del 27 aprile 2020. «La motivazione strategica dell’operazione assume ancora maggiore valenza nel contesto conseguente all’epidemia da Covid-19, in particolare per quanto riguarda le sinergie di costo nonché l’aumento del grado di copertura dei crediti deteriorati e la riduzione dei crediti unlikely to pay e in sofferenza», spiega la banca. «Va infatti tenuto presente che le banche di minori dimensioni hanno ridotte possibilità di avvalersi delle leve dell’efficienza e della riduzione del profilo di rischio per fronteggiare un quadro economico sfavorevole e contrastare gli impatti sul tessuto sociale».
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