Il flâneur come untore

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16 Marzo 2020

Di nuovo esco per una passeggiata (meglio dire “attività motoria” perché da un momento all’altro viene fuori l’esperto di diritto pandemico a dirti che sì “l’attività motoria” è consentita ma la passeggiata no e, magari ti denuncia. L’ho già sentito sostenere da qualcuno: il delirio linguistico è embricato alla follia pandemica). Di nuovo quasi nessuno in giro. Ancora meno gente di ieri che era domenica. Potrei tracciare un circolo di venti metri di raggio dentro il quale c’è solo aria e, per terra, qualche merda di cane. Ma oggi noto qualcosa di sinistro. Dai balconi mi guardano in cagnesco e sembra che mi si additi. Ho gli auricolari, ascolto musica e non sento, ma ad un certo punto una signora (quarant’anni, altezza media, piuttosto in carne) da un balcone di primo piano si rivolge con evidenza a me. Tolgo l’auricolare. Prego? La vedo passare la mattina da qui sotto, che cosa si fa la passeggiata? Sì. E perché non se ne sta a casa sua e non rispetta le regole? Mi rimetto gli auricolari e me ne vado per la mia strada senza prenderla in considerazione. Percepisco che la signora mi urla dietro qualcosa, ma non so cosa e non m’importa. Che dovevo fare? Mettermi a discutere? Si può discutere con chi delira? Ci ho provato talvolta ma con pessimi risultati e non desidero ripetere l’esperimento. Già ieri, su facebook, i complimenti nei confronti di chi pretende (l’untore!) di farsi due passi da solo e senza romper i coglioni neppure a un cassiere di supermercato pullulavano: prendiamoli a calci in culo! Arrestiamoli! Rinchiudiamoli! Ci vuole l’esercito! E so benissimo che ogni giorno andrà peggio. Inutile invitare alla ragione e far notare che, magari, chi cammina, da solo, a distanza di dieci metri da ogni altra anima viva ha possibilità infinitamente inferiori d’infettare o essere infettato di chi ulula l’inno nazionale al balcone sputazzando saliva sul cranio del vicino di casa che, pure lui, sbraita felice “siam pronti alla morte” dal piano inferiore. Che la ragione sia strumento fragilissimo non l’abbiamo mai sperimentato con maggiore chiarezza che in questi giorni. Il branco si mostra per quello che è e nessun branco è razionale. Leggo adesso un dispaccio da cretinolandia che prescrive: La spesa si fa una volta alla settimana! Il cane si fa pisciare solo una volta e solo sotto casa! In farmacia si va una volta sola e le medicine si comprano in blocco. Il prossimo passo sarà la prescrizione di ficcarsi le supposte nel culo tutte insieme. E non si tratta di comunicati ministeriali, intendiamoci. Ogni imbecille coglie l’occasione per inventarsi imposizioni nuove di zecca ed accusare chi non le segue d’essere un untore. E’ una delle caratteristiche della stupidità. Lo stupido s’inventa regolarmente regole che non esistono per rendere regolamentare la sua stupidità e, così, normalizzarla. Quando la pandemia avrà fatto il suo corso non saremo, forse, morti tutti, ma saremo tutti coglioni. Sarà comunque un bel risultato.

TAG: coronavirus, Cultura, giornalismo, italia, pandemia, terrorismo
CAT: costumi sociali, società

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