La musica del 1985 è ricca di figure comparse, arrivate al successo, e poi rapidamente sparite

Musica

Speciale 1985 – L’anno d’oro delle meteore

Nel cuore degli anni Ottanta, tra synth, lustrini e videoclip patinati, il 1985 fu anche l’anno delle one hit wonders, artisti che illuminarono le classifiche con un solo brano memorabile prima di svanire.

26 Luglio 2025

Nel panorama musicale del 1985, tra i giganti del pop e del rock che dominavano le classifiche e le radio con una sequenza costante di successi, emersero anche alcuni artisti meteora, quelli che con una sola canzone seppero conquistare il mondo per un istante, prima di scomparire quasi del tutto dalla scena. Sono le cosiddette One Hit Wonders, fenomeni tanto affascinanti quanto effimeri, che spesso rappresentano un’istantanea perfetta del loro tempo, un frammento incapsulato di estetica, suono e spirito anni Ottanta.

Uno degli esempi più interessanti di quell’anno è Paul Hardcastle con “19”, un brano sorprendentemente politico e sperimentale per l’epoca. Costruita su un campionamento elettronico innovativo, la canzone affrontava il trauma dei veterani della guerra del Vietnam, ripetendo ossessivamente il numero “19”, che era, secondo il documentario da cui il brano prende spunto, l’età media dei soldati americani inviati al fronte. In un mondo dominato da testi d’amore e synth zuccherini, “19” era un pugno nello stomaco, e conquistò il primo posto in numerosi paesi europei. Nonostante Hardcastle fosse un musicista e produttore raffinato, non riuscì mai a replicare quel livello di esposizione internazionale come artista solista.

Diversa ma altrettanto interessante è la storia di Baltimora, progetto musicale dietro cui si cela l’italiano Maurizio Bassi, ma la cui faccia pubblica era l’irlandese Jimmy McShane. “Tarzan Boy”, con il suo ritmo tropicale, il motivetto fischiettato e il testo nonsense, divenne una hit mondiale, finendo persino in spot e colonne sonore negli anni successivi. Eppure Baltimora non riuscì mai a replicare quel successo e, dopo un secondo album passato inosservato, scomparve nel silenzio.

Un’altra stella cadente della musica del 1985 furono i Dead or Alive con “You Spin Me Round (Like a Record)”. Sebbene il gruppo abbia avuto altri brani nella top 40 nel Regno Unito, questo rimane il loro unico vero successo internazionale. Il carisma e l’ambiguità glam del frontman Pete Burns, insieme alla produzione iper-danzabile firmata da Stock Aitken Waterman, fecero del brano un inno delle discoteche. Burns tentò una carriera solista, ma senza risultati paragonabili, e la band finì per essere ricordata solo per quel singolo memorabile.

Nel 1985, nel contesto italiano, non si può ignorare Sandy Marton e il suo irresistibile (insopportabile?) tormentone “People from Ibiza”. Capelli biondi ossigenati, keytar a tracolla e ritornello sintetico, Sandy divenne un’icona effimera dell’Italo disco grazie a questo brano. Il pezzo racchiude tutto lo spirito edonista della metà degli anni ’80: leggerezza, voglia di evasione e un’immagine glamour costruita a tavolino. Il successo fu internazionale, ma il seguito non arrivò mai. Al di là di qualche altra apparizione televisiva e sporadici tentativi, la sua parabola fu rapida e definitiva.

Poi ci sono i Dream Academy con la malinconica e sofisticata “Life in a Northern Town”, un brano inusuale per l’epoca: dolce, nostalgico, costruito su atmosfere rarefatte e voci corali. Prodotto da David Gilmour dei Pink Floyd, il singolo ebbe un enorme successo, ma fu un caso isolato in una carriera che continuò con discrezione, senza mai toccare più le stesse vette.

Nel 1985 esplose anche Harold Faltermeyer con “Axel F”, brano strumentale tratto dalla colonna sonora di Beverly Hills Cop (sebbene il film fosse uscito alla fine del 1984). Un caso particolare, perché Faltermeyer era già un affermato produttore, ma come artista solista ebbe un solo vero momento di gloria. La melodia elettronica, tagliente e funky, è ancora oggi associata istantaneamente a quel decennio.

Infine, i Mr. Mister con “Broken Wings”. La band americana sembrava destinata a una carriera duratura, e in effetti ebbe un secondo successo con “Kyrie”, ma fu “Broken Wings” il loro apice creativo e commerciale. Ispirata a una poesia di Kahlil Gibran, la canzone mescolava spiritualità e atmosfera romantica, con una produzione elegante e intensa. Dopo il breve successo, però, il gruppo faticò a rinnovarsi e il pubblico si spostò rapidamente verso nuovi suoni. Anche se tecnicamente non furono una one hit wonder pura, il ricordo di Mr. Mister resta oggi legato quasi esclusivamente a quella ballata soffusa e drammatica.

Queste canzoni raccontano molto più della loro apparenza fugace. Parlano di ambizione, di estetica, di tempo. Non furono solo fortunate; furono perfettamente sincronizzate con quel preciso momento storico, con quell’unico, irripetibile 1985.

La prima puntata qui

La seconda qui

La terza qui

La quarta qui

 

Playlist – One Hit Wonders del 1985

1. Baltimora – Tarzan Boy

2. Paul Hardcastle – 19

3. Dead or Alive – You Spin Me Round (Like a Record)

4. Sandy Marton – People from Ibiza

5. Dream Academy – Life in a Northern Town

6. Harold Faltermeyer – Axel F

7. Mr. Mister – Broken Wings

 

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