Teatro
La mente in scena: Stefania Andreoli torna a teatro il monologo ispirato a una storia vera
Un monologo a due voci ispirato a una storia vera sul tema del disturbo borderline di personalità, un racconto che diventa un inno alla possibilità di restare umani anche quando tutto intorno sembra crollare
Stefania Andreoli, psicologa e psicoterapeuta, dopo il successo dei suoi bestsellers, sarà a teatro per la prima volta con “La mente in scena”, un testo inedito ispirato a una storia vera. Lo spettacolo che debutterà a febbraio 2026, ha già registrato il sold out a Legnano, Gallarate, Torino, Milano e Bologna. Si aggiungono così nuove date alla tournée che farà tappa anche a Firenze, Padova, Piacenza, Varese, Roma, Ancona e proseguirà durante la stagione autunnale a Lugano, Napoli, Bari, Pescara, Palermo, Catania, Brescia e Sassari.
Lo spettacolo, scritto e diretto da Luca Stano con la supervisione scientifica della stessa Andreoli, esplora il tema della salute mentale attraverso la storia di una giovane donna affetta da disturbo borderline di personalità, interpretata da Alice Redini.
Sul palco, Andreoli e Redini portano in scena la mente della protagonista, Hélène, degli uomini e delle donne incontrati durante i suoi ricoveri in psichiatria e della terapeuta, dando vita a un dialogo originalissimo tra la parola clinica e quella teatrale e affrontando in profondità la fragilità, la resistenza e la speranza.
Hélène e la Doc invitano gli spettatori a teatro per offrire lo spettacolo coraggioso ed emozionante di uno scambio serrato e poetico, intrecciando un racconto che si compie tra introspezione clinica, verità emotiva e libertà teatrale come mai è stato esplorato prima da uno psicoterapeuta.
“La mente in scena” è uno spettacolo nuovo nel suo genere, intenso e commovente, un vero e proprio monologo a due voci, tagliente e struggente, che racconta il dolore mentale con parole nuove e con un tono di voce che cattura l’attenzione, fa riflettere e sfida il pubblico a un cambio di prospettiva.
“Questo spettacolo trasmette un messaggio chiaro e potente – ha dichiarato Stefania Andreoli, che ha fortemente voluto dare una possibilità a un testo intercettato vent’anni fa e rimasto inedito – nessuno è solo, e ciascuno può trovare la forza e il coraggio di affrontare la malattia senza restare in silenzio”.
Una rappresentazione dirompente, originale e schietta che, per 90 minuti, porterà il pubblico nel cuore della fragilità della mente, del dolore e del desiderio di vivere quando siamo incapaci di farlo. Uno spettacolo che si rivolge a chiunque abbia voglia di ascoltare e in cui il dolore si unisce alla scoperta e restituisce speranza a coloro che sono affetti dai disturbi della mente e agli affetti che li circondano. Perché capire con amorevole umanità è il solo, vero contributo possibile.
Stefania Andreoli e Luca Stano portano a teatro un inno alla possibilità di restare umani anche quando tutto intorno sembra crollare. Lo spettacolo è sconsigliato ad un pubblico inferiore ai 16 anni.
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