Brighenti, dg RENAEL: “Accompagniamo le istituzioni nell’emergenza permanente”
Il 4 e il 5 ottobre, a Roma, si svolgerà il primo incontro annuale della Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali dedicato alla discussione dei temi più importanti legati alle questioni energetiche nazionali. “Un’ importante occasione di incontro e confronto” – si legge sul sito della Rete – per condividere le esperienze, le sfide e proporre le nostre soluzioni per migliorare le attività della rete e la nostra presenza sui territori”. L’annual è l’occasione per conoscere un po’ meglio una realtà diffusa sul territorio nazionale, seppur in maniera differenziata e discontinua, che in tempi di crisi energetica permanente potrebbe svolgere un ruolo chiave nel supportare enti pubblici e non solo, non sempre in grado di affrontare efficacemente diverse transizioni, tutte insieme. A pochi giorni dall’appuntamento romano, abbiamo incontrato nella suo ufficio a Modena Benedetta Brighenti, che di RENAEL è direttrice generale, e sulla sua scrivania, in bella vista, si vedono due libri: “Laudato si” l’enciclica di Papa Francesco pubblicata nel maggio 2015 che si focalizza sulla cura dell’ambiente naturale e delle persone e “La privacy degli ultimi” di Guido Scorza ed Eduardo Meligrana segno dell’attenzione, anche, all’innovazione tra intelligenza artificiale e dati “Ho conosciuto Guido Scorza (componente del collegio dell’autorità garante per la protezione dei dati personali ndr) a un’iniziativa sulla privacy, il nostro obiettivo come Rete è quello di ragionare con il Garante di dati e IA”. Ma torniamo all’annual. Le agenzie energetiche locali appartenenti alla rete nazionale sono in tutto 11 in Italia – “ognuna ha una sua storia, legata ad un territorio più o meno vasto”, sorride Brighenti – e RENAEL è la loro casa comune e quest’anno, per la prima volta, a Roma faremo il primo meeting annuale. “L’evento finale sarà a Piazza di Pietra, nel cuore della Roma istituzionale, a metà strada tra Camera e Senato e sarà un’occasione per far conoscere una realtà non particolarmente nota, nel nostro paese, e che però sta al crocevia di molte questioni attuali, o scottanti, come il cambiamento climatico, la transizione energetica, e molti dossier del PNRR”.
La storia di Benedetta Brighenti è fatta di studio, lavoro, concretezza, passione e competenze che si incrociano. Una storia molto emiliana, potremmo dire, quella di una quarantenne che, quando ne aveva venti si innamora della politica, e vuole dare il proprio contributo. “Sono ingegnere edile architetto” esordisce raccontando il suo percorso nell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile e nella Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Local. “Ci sono arrivata dopo aver lavorato nei comuni, nel mio comune di origine sono stata dieci anni vicesindaco, e poi ho lavorato in aziende private. Ho visto il funzionamento della macchina un po’ da tutti i lati, e questo è molto utile, adesso”.
Come sono nate le agenzie energetiche locali sparse in giro per l’Italia?
Le agenzie nascono tutte da progetti europei. Nel 1998, infatti, l’Unione europea emanò una gamma di progetti che si chiamavano SAVE e che avevano lo scopo di far nascere agenzie che supportassero gli uffici pubblici nell’ambito energetico e dello sviluppo sostenibile. Nacquero molte agenzie, ma non fu facile trovare un modello di business e quindi il tasso di “mortalità” risultò elevato”.
In che modo è passata dall’essere presidente nella sua città, Modena, al ricoprire un ruolo nazionale?
Due anni fa, all’inizio del processo del PNRR, che evidentemente riguardava molti argomenti di competenza delle agenzie e richiedeva un maggior coordinamento nazionale, la Renael ha chiesto ad AESS (l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile fondata dal Comune e della Provincia di Modena assieme alla città metropolitana di Bologna) di guidare la rete nazionale, e in quel contesto è maturato anche un mio ruolo operativo, quando la RENAEL ha deciso di selezionare una figura tecnica/strategica per dirigere operativamente la rete nazionale. Tra le cose che mi stanno maggiormente impegnando, c’è la creazione di una serie di accordi quadro a livello nazionale. Vogliamo che la rete cresca, dialogando con diversi enti e si integri maggiormente coi processi nazionali. E non parlo solo di energia.
Cosa intende?
Il Presidente Draghi indicò per il nostro Paese due grandi transizioni: quella ecologica e quella digitale. RENAEL rappresenta le agenzie energetiche locali che sono protagoniste di quella ecologica, ma vogliamo essere parte – per quel che ci riguarda – esserci anche in quella digitale. Lo scorso 6 settembre presso la sede romana di Facebook abbiamo organizzato, assieme alla Fondazione per l’Italia Digitale e PAsocial, un momento di approfondimento sulle opportunità che offre il digitale per comunicare la transizione energetica e vogliamo continuare a discuterne. E poi c’è un’interlocuzione che stiamo aprendo con l’Autorità per la Protezione dei Dati Personali sui dati e l’IA.
Quali saranno i temi principali del vostro primo annual, e perché è importante?
Il primo giorno sarà più tecnico, più per addetti ai lavori, e dedicato a tavoli tematici cui parteciperanno accademici, sindaci, assessori e operatori del settore energia. Al centro i grandi temi di un tempo nei quali l’emergenza non è più un fatto straordinario, ma parte della quotidianità di ogni cittadino e soprattutto di chi ha responsabilità pubbliche. L’apporto delle strutture tecniche come le nostre è importante per uscire da questo senso di emergenza continua e, a tratti, disperante, che finisce col creare un senso di paura diffusa. Gli strumenti tecnici e scientifici servono a dire che molte cose si possono fare, a fondare razionalmente le ragioni della speranza. Parleremo di comunità energetiche, di idrogeno come fonte alternativa davvero accessibile, centrale per il PNRR, e di futuro delle città che dovranno per forza cambiare aspetto anche attraverso i processi di mitigazione e adattamento al rischio climatico. Il secondo giorno, attraverso il convegno nazionale, cercheremo di far vedere a tutti come le agenzie possono diventare un interlocutore serio, autorevole e di supporto sia a livello locale sia a livello nazionale. Ma vogliamo provare a lanciare anche un messaggio culturale.
Quale?
Abbiamo chiesto a Mario Calabresi di parlare del suo libro “La mattina dopo”, cioè il day after una grande crisi personale, locale o globale. Per noi l’emergenza energetica è già al day after, è importante capire le cause che ci hanno portato a questo punto, ma è ancora più importante prepararsi e farsi trovare pronti ad una nuova normalità che è quella che stiamo vivendo.
Eppure, c’è chi nega addirittura i cambiamenti climatici. Non possiamo fare finta che alcuni di essi non siano nell’attuale maggioranza di Governo. Cosa ne pensa?
Essendo la direttrice di una struttura tecnica non entro nel dibattito sulle opinioni. La politica mi appassiona quando è lo strumento per cambiare, in meglio, la vita di una comunità, non quando si trasforma in scontro ideologico sulle questioni. E noi come agenzie energetiche locali proviamo a contribuire, supportando tutte le amministrazioni locali in modo oggettivo e scientifico.
Sfogliando il programma però non ci sono nomi di esponenti del governo. Li avrete invitati, no?
Certo. Diversi esponenti del Governo ci hanno comunicato che non potevano partecipare per altri impegni. Ma per me l’importante è che ci sia un’interlocuzione viva e proficua soprattutto con la parte tecnica. Le faccio un esempio.
Sarà presente Fabrizio Penna, capo dipartimento dell’unità di missione PNRR del Ministero dell’Ambiente e la sua è una di quelle presenze che per noi sono molto significative perché può portare il nostro contributo dove si progetta e mette a terra il futuro.
Quindi, perdoni la domanda, non vede disinteresse del Governo su questi temi?
Dal mio punto di vista non è una questione di interesse o disinteresse, si tratta di temi davvero complessi che necessitano di tempo, stabilità e di una programmazione e pianificazione a medio e lungo termine, con un importante lavoro di sinergia interministeriale.
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