#SuccedeInEuropa: Timmermans all’attacco, la Cdu esclude intesa con i sovranisti

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18 Maggio 2019

Le date del voto

Mancano ormai 8 giorni alla data del 26 maggio, il giorno in cui si voterà per le elezioni europee nella maggior parte dei paesi UE. In alcuni, però, si voterà prima: è il motivo per cui le istituzioni UE indicano come date ufficiali della consultazione elettorale il 23-26 maggio.I Paesi Bassi e il Regno Unito apriranno le danze il 23 maggio. Il 24 toccherà all’Irlanda. Lettonia, Slovacchia e Malta andranno al voto il 25, mentre la Repubblica Ceca voterà in due giorni (24-25). Il 26, infine, voteranno tutti gli altri, Italia compresa. La legge elettorale è proporzionale ovunque, ma esistono ovviamente differenze nazionali: Il Post ha riassunto tutte le particolarità in giro per l’Europa.

 

Basta larghe intese? Timmermans attacca Weber e apre a sinistra

Nel confronto TV di mercoledì tra i candidati alla Presidenza della Commissione Europea, Timmermans ha ribadito la sua critica all’austerity di questi anni, ribadendo che il gruppo dei Socialisti&Democratici è alternativo sia all’antieuropeismo dei movimenti sovranisti sia all’austerità dei Popolari. In effetti, il candidato dei Socialisti ha fatto una serie di riferimenti che possono essere letti come un’apertura a una coalizione di sinistra. Parlando del cambiamento climatico, ad esempio, Timmermans ha affermato come i Socialisti abbiano raggiunti in questi cinque anni risultati importanti anche grazie alla collaborazione con i Verdi, di cui ha lodato il lavoro sul tema. Ha poi incalzato Weber sul tema dell’austerity, accusandolo di aver intrapreso in questi anni un semplice gioco delle parti con Juncker su questioni spinose come la Grecia e il Portogallo, lasciando alla Commissione un lavoro sporco che in realtà il PPE appoggiava. Infine, ha ribadito la necessità di una corporate tax a livello europeo. Una delle difficoltà affrontate da Timmermans, però, sta nell’accreditarsi come credibile leader europeo al di fuori della sfera delle istituzioni: come fa notare Politico.EU, il suo profilo è esattamente quello di un uomo delle istituzioni. Non a caso il Partito Socialista olandese, che siede con la sinistra radicale della Gue, gli ha fatto uno spot contro che gioca proprio su queste caratteristiche. Per capire se la corsa alla Presidenza dell’olandese avrà successo, occorrerà vedere non solo il risultato dei Socialisti&Democratici, ma anche quanto lui riuscirà a mostrare un profilo alternativo.

 

La Germania preoccupata dal populismo crescente

In Germania i sondaggi mostrano i movimenti populisti e l’estrema destra non in grado di preoccupare i partiti principali europeisti e AfD è ferma intorno al 12%. Questi settimana sia Annegret Kramp-Karrenbauer, la nuova leader CDU, sia Angela Merkel sono intervenute sul tema, dicendosi preoccupati per l’ascesa dei partiti antieuropei e di estrema destra in tutta Europa. Kramp-Karrenbauer ha dichiarato in un’intervista a Repubblica di essere preoccupata dalla Lega e dalle sue istanze populiste, e che l’influenza di Russia e Cina sul governo italiano è un rischio per l’autonomia di tutta Europa. La Merkel, invece, tanto in un’intervista alla bavarese Süddeutsche Zeitung quanto a La Stampa, ha affermato come oggi sia fondamentale difendere i valori europeo e non assecondare il populismo. Contrariamente a voci circolate in precedenza, Angela Merkel ha ribadito ancora di non aspirare a un ruolo in Europa. Sembra quindi, dopo la presa di distanza di Soeder e Kurz della settimana prossima, siano sempre più i leader popolari germanofono a non vedere di buon occhio un’intesa tra Popolari e sovranisti, un elemento che sicuramente giocherà un ruolo importante nello scenario post-voto. La Merkel, inoltre, in questi giorni ha ribadito ancora una volta di non avere ambizioni per incarichi in Europa.

 

Nel Regno Unito falliscono le trattative Labour-Tories su Brexit

Jeremy Corbyn ha annunciato di ritenere concluse le trattative tra lui e Theresa May per arrivare a un accordo condiviso su Brexit. Le negoziazioni sono durate poche settimane, e in una nota alla Premier e leader dei Conservatives, Corbyn ha detto che si è arrivati “fin dove si poteva arrivare”, raggiungendo compromessi su alcuni punti ma senza fare grossi passi avanti lì dove resistono “importanti distanze politiche”. Il leader laburista ha poi proseguito avvertendo che senza modifiche importanti il suo partito continuerà a votare contro di esso in Parlamento L’accordo è stato già bocciato tre volte, ed è improbabile che emergano novità nel senso auspicato da Corbyn. Nel frattempo, nel Regno Unito è in testa ai sondaggi il Brexit Party di Nigel Farage, che supererebbe Labour e Conservatives insieme. Anche oggi, come nel referendum sulla Brexit, sembra che l’età sia un fattore importante nel determinare il voto: la maggior parte degli anziani vota Brexit Party, mentre i giovani danno il loro sostegno ad altri partiti.

 

I sovranisti e le élites

Secondo un report di Euractiv France, il lavoro a Bruxelles dei partiti di estrema destra sovranità contraddice la loro retorica anti-corporation e vicina alle istanze popolari. Lo studio prende in esame 11 partiti, tra cui i principali: la Lega in Italia, il PiS in Polonia, Fidesz in Ungheria, il Rassemblement National in Francia e lo Ukip in Inghilterra. Tra i voti esaminati, ci sono quello sul congedo di paternità, la sicurezza sul lavoro, le condizioni di lavoro, la corporate tax, la tassa sul turnover digitale e la lotta alle disparità di salario tra uomini e donne. Contrariamente alla retorica dei partiti, emerge che questi in molti casi e su molti temi hanno votato in una maniera che tutelava spesso gli interessi delle grandi corporation. Inoltre, il report fa notare ad esempio come AfD in Germania riceva finanziamenti poco chiaro, come la Lega favorisca gli evasori fiscali con le sue politiche, come lo Ukip abbia ai suoi vertici persone ricchissime e come l’estrema destra francese abbia molti legami con la Russia.

 

Cyberattacchi, ora il Consiglio può sanzionare

I cyber-attacchi sono da sempre al centro dell’attenzione UE in materia di sicurezza. Il 17 maggio il Consiglio ha istituito un quadro che consente all’UE di imporre misure restrittive contro gli attacchi informatici diretti all’UE o ai suoi Stati membri. Il quadro arriva a coprire persino gli attacchi sferrati nei confronti di paesi terzi o organizzazioni internazionali, qualora questi vadano a intaccare gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune (PESC). Le misure vanno dalle canzoni per le entità che avviano o favoriscono un attacco informatico e divieto di ingresso in UE per i soggetti fisici che vi partecipano.

 

Cosa dicono i sondaggi?

Nell’ultima settimana appare stabile il PPE, mentre vi è una leggera risalita di Socialisti e Liberali. Non aumenta il proprio consenso nemmeno l’alleanza sovranista capitanata da Salvini. Se si votasse oggi, dunque, il Parlamento Europeo vedrebbe ancora restringersi i gruppi di Popolari e Socialisti, ma l’accordo tra i liberali dell’Alde e il fronte macroniano vedrebbe la nascita di un gruppo coeso al centro, che permetterebbe ai liberali europei di rimanere il terzo gruppo a Bruxelles. La nuova alleanza permetterebbe infatti ai liberali di guadagnare 36 seggi, lo stesso numero che guadagnerebbe l’estrema destra di Salvini rispetto alla scorsa legislatura. Lo scenario post-voto, tuttavia, continuerebbe a essere complesso e a non fornire maggioranze certe. A proposito di sondaggi ed estrema destra, una curiosità: mentre i sovranisti sono dati in ascesa in tutta Europa, c’è un regione dove questi non riescono in nessuna ascesa di consenso: la Vallonia.

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CAT: Euro e BCE, Istituzioni UE

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