
Borsa
Mps chiude un primo semestre eccellente e si prepara alla zampata su Mediobanca
La banca chiude i primi sei mesi con un risultato netto di 892 milioni, in rialzo del 21,4% (al netto degli effetti positivi delle imposte), grazie all’incremento dei ricavi. Confermato l’obiettivo dell’66% nell’offerta su Mediobanca
Sulla scia delle altre principali banche italiane, anche Banca Mps chiude il primo semestre con risultati record, che portano carburante per l’assalto finale a Mediobanca (l’Ops terminerà l’8 settembre). L’utile di periodo del periodo ammonta a 892 milioni di euro al 30 giugno 2025, rispetto all’utile di 1.159 milioni del primo semestre 2024, che aveva però beneficiato di ben oltre 450 milioni di effetti positivi delle imposte. Al netto di tale effetto, e quindi guardano alle dinamiche ordinarie della gestione, si è registrato un incremento positivo del 21%, accolto dagli investitori di Piazza Affari con un rialzo del 3 per cento.
Al 30 giugno 2025 il Gruppo Montepaschi ha realizzato ricavi complessivi per 2.054 mln di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1,1%). «Tale dinamica è stata determinata principalmente dalla crescita delle commissioni nette (+9,1%) e degli altri ricavi della gestione finanziaria (+32,2%), che più che compensano la dinamica del margine di interesse (-6,7%), che nel primo semestre 2024 aveva beneficiato di tassi di interesse su livelli più elevati, e la flessione degli altri proventi e oneri di gestione», si legge in una nota diffusa dall’istituto.
Al 30 giugno 2025 gli oneri operativi sono risultati pari a 943 mln di euro, in crescita rispetto al primo semestre 2024 (+2,0%, pari a +18,1 milioni di euro), principalmente per gli effetti del rinnovo del contratto nazionale dei bancari sulle spese del personale, parzialmente compensati dagli effetti di un’efficiente gestione delle altre spese amministrative
Il Cet1 ratio fully loaded (il principale coefficiente patrimoniale di una banca) si attesta al 19,6%, al livello record del primo trimestre e ai vertici del sistema bancario. Si registra inoltre una solida posizione di liquidita’ e un’efficace gestione dei costi operativi (+2,0 per cento su base annua) nel semestre. «Oggi presentiamo risultati spettacolari – ha commentato l’amministratore delegato di Banca Mps Luigi Lovaglio – Siamo riusciti a costruire una fortezza con uno stato patrimoniale solido in grado di proteggere Mps e creare opportunità per i decenni a venire».
Mps conferma poi l’obiettivo di raggiungere il 66,67% nell’Ops lanciata su Mediobanca e conta di realizzarlo. Lo ha ribadito Lovaglio nella call odierna con gli analisti finanziari: «Noi puntiamo ad almeno il 66,67% del capitale di Mediobanca e ovviamente ci stiamo muovendo in questa direzione. Riteniamo che il risultato della nostra offerta sarà positivo, ma, a titolo puramente informativo, riteniamo che anche al di sotto di questo livello potremo già realizzare sinergie, anche se un po piu lentamente. E anche per quanto riguarda le Dta». La soglia del 66,67% del capitale garantirebbe il controllo dell’assemblea straordinaria di Mediobanca. Tuttavia, Mps ha dichiarato che una quota del 35% è considerata irrinunciabile per il successo dell”operazione. «Vorrei dire chiaramente ancora una volta i vantaggi che derivano dalla combinazione delle due banche. Il nostro modello che vede uniti Mps e Mediobanca è molto piu ampio e diversificato il che rende i nostri utili piu resilienti e la nostra proposta genererà una notevole crescita e molto valore», ha precisato. Senza risparmiare una stoccata verso i vertici di Mediobanca, tacciati di «approccio strategico erratico, con una ratio non chiara e un atteggiamento difensivo sulla protezione più che sulla creazione di valore». Per Lovaglio, l’offerta lanciata da Montepaschi «non punta a minare i punti di forza di Mediobanca ma a liberare il loro potenziale».
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