L’invasione dell’Ucraina del 2022 ha aperto una stagione di sanzioni economiche contro la Russia, le più importanti delle quali riguardano le esportazioni di gas e di petrolio. Contrariamente alle speranze dell’Occidente, queste sanzioni stanno mettendo in grave difficoltà l’Unione Europea, sempre più divisa al proprio interno, con un’inflazione galoppante ed il rischio di rendere ridicola, per l’ennesima volta, la speranza di un’Europa unita, politica, economica e militare.
Non è un segreto per nessuno che Putin abbia da anni scommesso su questa implosione della UE – fin da quando, otto anni fa, ha conquistato ed annesso la Crimea, senza che nessuno osasse più di qualche timida protesta. Dal 2014 in poi il Cremlino ha avuto tutto il tempo necessario per prepararsi al passo successivo, così come aveva fatto, 80 anni prima, Adolf Hitler: dapprima l’annessione dei Sudeti, poi della Boemia, poi dell’Austria, mentre l’Occidente, spaventato e diviso, accettava come inevitabile l’espansione nazista.
In questi anni la diplomazia russa ha lavorato a pieno ritmo per rendere possibile ed economicamente sostenibile una guerra in Ucraina. Da un lato rafforzando regimi anti-democratici ed amici, come quello ungherese e quello bielorusso, dall’altro finanziando partiti politici e singoli leader europei che, al momento del bisogno, sapessero da che parte stare e potessero contare su un’importante influenza. Come capolavoro finale, però, c’era bisogno di una strategia efficiente per fare in modo che eventuali sanzioni economiche non rendessero un suicidio qualsivoglia azione militare. I tre puntelli principali della strategia sono stati ottenere la dipendenza energetica quasi totale dell’intera Mitteleuropa (con l’oleodotto Druzhba e con il progetto di oleodotto sottomarino Nord Stream 2), accordi militari ed energetici con un membro influente della NATO, la Turchia, che ora è costretto ad obbedire agli ordini ed a cercare disperatamente un compromesso[1], accordi di dipendenza energetica con tutti i paesi in via di sviluppo geopoliticamente rilevanti[2].
Il coronamento di questa strategia è l’organizzazione annuale dell’Eurasian Economic Forum, che si tiene ogni ottobre a Verona[3], e che viene organizzato dal governo russo, la Lega Nord, Banca Intesa Russia (il cui presidente, Antonio Fallico, è famoso per le sue relazioni moscovite[4] e sostiene oggi con vigore l’illegittimità delle sanzioni contro la Russia[5]), il CEO di Trafigura, Jeremy Weir), il CEO di Rosneft (Igor Sechin), i vertici dell’industria petrolifera russa ed i politici filo-putiniani più influenti (Romano Prodi, Matteo Salvini, Marine Le Pen, Gerhard Schröder, Hirofumi Katase ed altri[6]).
Tra costoro, ovviamente, spiccano i leader della Lega Nord italiana, che sono oramai ufficialmente sul libro paga di Putin – ed è questo il motivo per cui la conferenza si tiene a Verona, feudo leghista[7]. Nel 2022, ovviamente, riunire tutti a Verona sarebbe impossibile, sicché quest’anno il forum è stato spostato a giugno, a San Pietroburgo, e la lista dei partecipanti viene tenuta segreta – ma si vede benissimo che include politici ed industriali di tutto il mondo, Unione Europea compresa[8].
È nell’ambito di questo Forum che, nel 2013, Trafigura e Rosneft hanno firmato un accordo di cinque anni, poi rinnovato, per la fornitura di petrolio: 10,11 milioni di tonnellate di greggio che, ogni anno, pur venendo dalla Russia, vengono commercializzati dalle sedi di Trafigura, in Svizzera ed a Singapore, e quindi non vengono bloccate dalle sanzioni economiche contro la Russia[9]. In questo modo, proprio in queste settimane, anche se le consegne di petrolio russo sono ufficialmente sotto attacco, i dati dicono che continuano, sono in crescita, e che (grazie all’esplosione dei prezzi) garantiscono a Putin ed ai suoi generali una somma crescente di miliardi da poter spendere per la guerra in Ucraina. A tacitare eventuali voci contrari, in tutto l’Occidente, ci sono leader politici legati a Trafigura che, se necessario, sono pronti a giustificare la limitazione delle sanzioni con le necessità energetiche dell’Unione Europea.
Igor Sechin, il CEO di Rosneft, ex colonnello del KGB, è noto in Russia con il soprannome di “Darth Vader”[27] e, presso i diplomatici statunitensi, come “l’eminenza grigia del Cremlino”[28]. Forbes stima il suo patrimonio personale in 800 milioni di dollari[29], di cui 77 milioni solo grazie alla sua quota azionaria di minoranza in Rosneft: l’unico dato certo è quello relativo alla sua partecipazione azionaria in Rosneft pari a meno dell’1% e stimata in 77 Mln di USD[30]. A questo accordo si aggiunge quello con la famiglia Moratti, che permette a Rosneft di acquisire il 20,99% della raffineria italiana Saras[31]. Quando poi, a causa dell’invasione del Donbass, Rosneft finisce sulla black list internazionale, Sechin vende il 9% di Saras con un guadagno netto di 45 milioni di euro – pari al 153% del valore al quale i russi avevano acquistato un anno prima[32].
Anche l’ENI ha goduto degli accordi con Rosneft, grazie all’accordo di cooperazione relativo alla costituzione di una serie di joint ventures (partecipate da ENI con una quota del 33,3%) nel Mar Nero e nel Mar di Barents[33]: progetti purtroppo destinati a saltare (Mar Nero) ed al congelamento (Mar di Barents) nel 2018 a causa delle sanzioni[34]. Da qui l’esigenza di spingere sull’accordo con Trafigura, che è il modo perfetto per aggirare le sanzioni: i Russi vendono a Singapore, Trafigura vende come società svizzera, e le sanzioni diventano una burla.
Come è una burla una buona parte del dibattito politico all’interno dell’Unione Europea, che riesce a mantenere una parvenza di unità solo al costo di compromessi avvilenti. Un esempio: l’ex Cancelliere tedesco, Gerhard Schröder, si dimesso dalle sue cariche esecutive in Rosneft e Gazprom[35], ma solo dopo che la pressione era divenuta intollerabile, e lo ha fatto sostenendo di non essere d’accordo con le sanzioni e che sia “ragionevole che la Russia sia un paese stabile”[36]. Il ministro degli esteri ucraino Pavlo Klimkin definisce Schröder “il più importante oligarca di Putin”[37], ma lo stesso governo di Kiev si è battuto per evitare che Roman Abramovich venisse inserito nella lista delle sanzioni[38] e, finora, ha evitato di commentare il ruolo della Goldman Sachs nel supporto del regime di Putin e dei suoi oligarchi[39], perché litigare con il figlio di Joe Biden, fiduciario del governo russo, vuol dire perdere l’appoggio militare statunitense all’esercito ucraino[40]. In questa confusione, rimane non detto il motivo per cui i russi vogliono il Donbass: non per salvare le minoranze russofone, ma per acquisire, per Rosneft e le altre aziende energetiche russe, delle miniere di litio[41], d’uranio e di manganese[42]. Se la Russia finirà la guerra mantenendo il controllo sul Donbass, le eventuali perdite nel settore idrocarburi saranno ridicole, se confrontate ai guadagni ottenuti con questi che sono tra i minerali più ricercati per l’alta tecnologia e la “green economy”.
Ma la signora non è da sola: il presidente dello Stato della Sassonia, Michael Kretschmer (CDU), nell’ottobre del 2021 ha definito Mosca un partner energetico “affidabile e leale”, mentre il presidente dell’Ost-Auschuss der Deutsche Wirtschaft (il Comitato orientale dell’economia tedesca), Oliver Hermes, ha salutato l’arrivo del 2022 con l’auspicio che lo stop al gasdotto potesse presto rientrare[46] – un parere condiviso dalla BDI (l’associazione federale degli industriali)[47]. Una lobby potentissima, che oggi impedisce al Cancelliere Olaf Scholz (già noto per la sua ritrosia nel prendere decisioni) di esigere sanzioni più severe e consegnare all’Ucraina le armi promesse.
Un interessante documento intitolato “Freedom at risk: the challenge of the century” (Libertà a rischio: la sfida del secolo)[48], frutto di una ricerca promossa dallo International Republican Institute (USA) e dalla Fondation pour l’Innovation politique (Francia), e realizzata in cooperazione con diverse agenzie di tutto il mondo, asserisce che, in Germania e in Belgio, diversi gruppi ambientalisti contrari all’energia nucleare, ma favorevoli al gas russo, sarebbero stati finanziati dalla Gazprom[49]. I soldi del gigante russo finiscono anche in America, come affermato l’11 marzo 2022 da due deputati repubblicani[50] . Tra le organizzazioni ambientaliste indicate spiccano Sierra Club e la League of Conservatives Voters Education Fund, “tutte massicciamente coinvolte nell’opposizione allo sfruttamento del gas di scisto negli Stati Uniti, per ridurne la concorrenza verso il petrolio e il gas russo. Esse hanno ricevuto dieci milioni di dollari l’anno dalla American Sea Foundation, riccamente dotata dalla società ombrello con sede a Bermuda”, sospettata di appartenere a Gazprom[51].
Il Ministro dell’Energia belga, l’ecologista Tinne Van der Straeten, prima di essere ministro era socio al 50% un importante studio legale belga, di cui Gazprom è il maggiore cliente – e da ministro la Signora Van der Straeten si è impegnata per lo smantellamento degli impianti civili nucleari per sostituirli con centrali a gas[52]. Alla fine di febbraio 2022 la stampa ha iniziato a pubblicare notizie su finanziamenti ricevuti dalla ministra direttamente da Mosca[53]. Nell’aprile del 2022 la signora Van der Straeten ha potuto annunciare con soddisfazione l’investimento statale belga per la costruzione di una centrale al litio (provenienza Gazprom) di proprietà di due società, una delle quali è Trafigura[54].
[1] 02 giugno 2022 – La Ragione, pag. 13
[2] https://www.cdp.it/resources/cms/documents/CDP-Brief_Cosa-succede-alle-materie-prime.pdf
[3] http://forumverona.com/wp-content/uploads/2019/07/Verona_A5_2019_eng_12_preview.pdf
[4] https://www.pressreader.com/italy/il-fatto-quotidiano/20190711/281668256543659 ; https://www.repubblica.it/economia/2022/03/06/news/russia_intesa_fallico_potenti_economia_finanza-340527418/ ; https://www.facebook.com/watch/?v=1155488194929319
[5] https://www.startmag.it/economia/russia-italia-rapporti-economici/ ; https://liguria.bizjournal.it/2022/02/fallico-banca-intesa-russia-largo-margine-per-sviluppo-business-russia-italia-e-liguria/
[6] https://roscongress.org/en/events/x-evraziyskiy-ekonomicheskiy-forum-v-verone/about/
[7] https://www.linkiesta.it/2014/12/loro-di-mosca-spacca-la-lega-nord/ ; https://www.repubblica.it/cronaca/2019/07/12/news/salvini_savoini_e_quella_foto_a_mosca_con_l_amica_dei_mercenari-301001815/ ; https://www.open.online/2019/09/04/presunti-fondi-russi-alla-lega-i-sospetti-della-finanza-su-case-e-prelievi-dei-leghisti-al-metropol/ ; https://www.ilfoglio.it/articoli/2014/12/11/news/per-un-pugno-di-rubli-padani-79192/
[8] https://roscongress.org/en/events/
[9] https://www.trafigura.com/press-releases/rosneft-signs-crude-oil-supplies-contract-with-trafigura/
[10] https://www.cdp.it/resources/cms/documents/CDP-Brief_Cosa-succede-alle-materie-prime.pdf
[11] https://www.ilsole24ore.com/art/in-russia-piu-oro-che-dollari-riserve-banca-centrale-ADcF94CB?refresh_ce=1
[12] https://www.ilsole24ore.com/art/cina-e-russia-comprano-oro-e-vendono-dollari-ACtMrhp
[13] https://www.ilsole24ore.com/art/il-fondo-sovrano-russo-segue-banca-centrale-meno-dollari-piu-euro-e-yuan-ACGRVfy
[14] https://www.firstonline.info/accadde-oggi-lira-a-picco-nel-1992-lattacco-di-soros/
[15] https://it.insideover.com/schede/economia/cose-la-guerra-dei-dazi-la-trade-war-spiegata-dallinizio.html
[16] https://www.linkiesta.it/2020/01/trump-guerra-dazi-usa-cina/ ; https://ustr.gov/sites/default/files/files/agreements/phase%20one%20agreement/Economic_And_Trade_Agreement_Between_The_United_States_And_China_Text.pdf
[17] https://www.linkiesta.it/2020/01/trump-guerra-dazi-usa-cina/ ; https://www.cov.com/-/media/files/corporate/publications/2020/01/us-china-phase-one-trade-deal.pdf
[18] https://www.osservatorioartico.it/terre-rare-groenlandia/
[19] https://www.cov.com/-/media/files/corporate/publications/2020/01/us-china-phase-one-trade-deal.pdf
[20] https://www.italiaoggi.it/news/sulle-materie-prime-l-europa-e-sotto-scacco-2553434?callback=in&code=ZDHIMZC3MZQTYTKYMS0ZNJU2LWIYZDETMTJLMDHLZJQ1NDC3&state=941694893131484fadb98f3deca970ae; https://www.cdp.it/resources/cms/documents/CDP-Brief_Cosa-succede-alle-materie-prime.pdf
[21] https://www.italiaoggi.it/news/sulle-materie-prime-l-europa-e-sotto-scacco-2553434?callback=in&code=ZDHIMZC3MZQTYTKYMS0ZNJU2LWIYZDETMTJLMDHLZJQ1NDC3&state=941694893131484fadb98f3deca970ae
[22] https://www.ilsole24ore.com/art/la-cina-domina-metalli-hi-tech-e-ora-ricatta-usa-terre-rare-ACsC4iJ?refresh_ce=1
[23] https://www.ilsole24ore.com/art/la-cina-domina-metalli-hi-tech-e-ora-ricatta-usa-terre-rare-ACsC4iJ?refresh_ce=1
[24] https://www.trafigura.com/press-releases/rosneft-signs-crude-oil-supplies-contract-with-trafigura/
[25] https://www.trafigura.com/press-releases/rosneft-signs-crude-oil-supplies-contract-with-trafigura/
[26] https://www.trafigura.com/press-releases/rosneft-signs-crude-oil-supplies-contract-with-trafigura/
[27] https://www.occrp.org/ru/daily/5714-russia-the-empire-strikes-back-as-darth-vader-wins-case-against-occrp-partner
[28] https://wikileaks.org/plusd/cables/08MOSCOW2759_a.html
[29] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:32022R0336&from=EN ; https://www.ilmessaggero.it/mondo/oligarchi_russi_igor_sechin_fedelissimo_putin_chi_e-6685189.html
[30] https://www.ilmessaggero.it/mondo/oligarchi_russi_igor_sechin_fedelissimo_putin_chi_e-6685189.html
[31] https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/05/igor-sechin-leminenza-grigia-di-putin-che-stringe-presa-sullitalia/733797/
[32] https://www.repubblica.it/economia/finanza/2015/10/20/news/saras_rosneft-125477755/
[33] https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/05/igor-sechin-leminenza-grigia-di-putin-che-stringe-presa-sullitalia/733797/
[34] https://www.askanews.it/economia/2018/10/24/eni-uscita-da-jv-con-rosneft-su-mar-nero-ma-rapporti-ottimi-pn_20181024_00947/
[35] https://www.corriere.it/esteri/22_maggio_21/schroder-mistero-dimissioni-perche-ha-lasciato-cda-rosneft-92411f06-d917-11ec-ace9-a49b5c59373f.shtml
[36] https://www.reuters.com/article/us-rosneft-egm-schroeder/russias-rosneft-elects-former-german-chancellor-schroeder-as-chairman-idUSKCN1C426Q
[37] https://www.wsj.com/articles/putins-key-oligarch-escapes-sanctions-1521239535
[38]https://www.leggo.it/esteri/news/zelensky_abramovich_sanzioni_trattative_pace_ultimissime_oggi_23_marzo_2022-6582625.html ; https://www.nytimes.com/2022/03/21/business/russia-roman-abramovich-concord.html
[39] https://www.glistatigenerali.com/geopolitica/lasse-segreto-tra-goldman-sachs-e-gli-oligarchi/
[40] THE SECRET AXIS BETWEEN GOLDMAN SACHS AND THE OLIGARCHS | IBI World UK
[41] https://www.earthdoc.org/docserver/fulltext/2214- 4609/2021/gis2021/Prospects_lithium_extraction_from_produced_water_in_oil_and_gas_fields_of.pdf?expires=1653477342&id=id&accname=guest&checksum=024C940D757675978853C260EBC433FB ; “La guerra delle materie prime e lo scudo ucraino” di Pietro Sabella http://www.ildomaniditalia.eu/la-guerra-delle-materie-prime-e-lo-scudo-ucraino-ecco-perche-leuropa-e-nel-mirino-di-putin-lo-spiega-sabella-in-un-paper/
[42] https://mepiu.it/uranio-e-litio-perche-ucraina-deve-essere-cancellata-i-reali-motivi-che-nessuno-vuole-vedere/ ; “La guerra delle materie prime e lo scudo ucraino” di Pietro Sabella http://www.ildomaniditalia.eu/la-guerra-delle-materie-prime-e-lo-scudo-ucraino-ecco-perche-leuropa-e-nel-mirino-di-putin-lo-spiega-sabella-in-un-paper/
[43] https://www.trendsmap.com/twitter/tweet/1498041108022153220
[44] https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/02/01/news/nel-land-dove-arriva-il-nord-stream-2-c-e-una-presidente-molto-filorussa-che-divide-l-spd-3628647/
[45] https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/02/01/news/nel-land-dove-arriva-il-nord-stream-2-c-e-una-presidente-molto-filorussa-che-divide-l-spd-3628647/
[46] https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/02/01/news/nel-land-dove-arriva-il-nord-stream-2-c-e-una-presidente-molto-filorussa-che-divide-l-spd-3628647/
[47] https://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/31284901/germania-caccia-filo-russo-farsa-gioco-berlino-vladimir-putin.html
[48] https://www.fondapol.org/app/uploads/2022/01/fondapol-iri-cod-kas-genron-fng-rda-survey-freedoms-at-risk-the-challenge-of-the-century-01-2022-2.pdf
[49] https://www.italiaoggi.it/news/rivelazione-shock-gli-ambientalisti-contro-il-nucleare-e-pro-gas-russo-sono-stati-finanziati-da-gazprom-2555825
[50] https://www.italiaoggi.it/news/rivelazione-shock-gli-ambientalisti-contro-il-nucleare-e-pro-gas-russo-sono-stati-finanziati-da-gazprom-2555825
[51] https://www.italiaoggi.it/news/rivelazione-shock-gli-ambientalisti-contro-il-nucleare-e-pro-gas-russo-sono-stati-finanziati-da-gazprom-2555825
[52] https://www.butac.it/ambientalisti-gazprom/
[53] https://www.trendsmap.com/twitter/tweet/1498041108022153220
[54] https://www.energy-storage.news/totally-realistic-revenue-assumptions-how-belgiums-biggest-bess-got-financed/
[55] https://en.wikipedia.org/wiki/Druzhba_pipeline
[56] https://www.wsj.com/articles/russia-oil-sanctions-europe-middlemen-fueled-putins-war-machine-now-theyre-getting-out-trafigura-11651166288
[57] https://www.wsj.com/articles/russia-oil-sanctions-europe-middlemen-fueled-putins-war-machine-now-theyre-getting-out-trafigura-11651166288
[58] https://www.washingtonpost.com/climate-environment/2022/05/11/russia-oil-gas-china-india-ukraine/
[59] https://www.washingtonpost.com/climate-environment/2022/05/11/russia-oil-gas-china-india-ukraine/
[60] https://www.spglobal.com/commodityinsights/en/market-insights/latest-news/oil/051922-russian-oil-output-up-200000-300000-bd-in-may-recovery-to-continue-in-june
[61] https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-05-23/russia-s-seaborne-crude-oil-exports-keep-coming
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