Giornata mondiale del risparmio, a Torino un incontro tra cinema e finanza
«Un tempo, gli italiani erano risparmiatori convinti, con tassi di risparmio elevati anche in confronto agli standard internazionali. Oggi la situazione è cambiata: tranne l’impennata durante il Covid, la propensione al risparmio è calata, riflettendo la diminuzione del reddito disponibile dovuta all’inflazione». Ad affermarlo è Giovanna Paladino, direttrice del Museo del Risparmio di Torino che spiega come «il miglior risparmio è quello dei genitori. Infatti, il patrimonio degli italiani è considerevole grazie agli accumuli delle generazioni dei baby boomers, che hanno avuto maggior fortuna rispetto ai millenials, colpiti da crisi finanziarie ravvicinate».
Il Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo, così, in occasione del centenario della Giornata Mondiale del Risparmio del 31 ottobre, propone mercoledì 30 ottobre alle ore 18 in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema un incontro tra educazione finanziaria e grandi film del presente e del passato, per scoprire che molte pellicole consentono di ragionare, in maniera semplice e intuitiva, su alcuni fondamentali concetti e meccanismi finanziari.
Se sia l’arte a imitare la vita o viceversa è dibattito senza risposte. Tuttavia, la realtà è fonte di grande ispirazione per il cinema che, da parte sua, prova a raccontarla e a reinterpretarla, scavando nell’animo umano e cercando punti di vista diversi. Neppure il mondo finanziario è sfuggito a questa regola e decine di titoli entrano nella bibliografia cinematografica della finanza. Nonostante il linguaggio romanzato e l’interesse per gli aspetti più spettacolari, anche a rischio di qualche semplificazione, il cinema può essere un alleato nel far comprendere concetti e dinamiche del mondo finanziario, avvicinando il grande pubblico a un ambito ritenuto, a torto, lontano dalla quotidianità.
«La ricchezza finanziaria in Italia ha raggiunto i 6.200 miliardi di dollari nel 2023 e si prevede che crescerà ancora, sebbene esistano grandi disparità nella sua distribuzione. Un aspetto positivo è che, contrariamente al debito pubblico, le famiglie italiane sono poco indebitate rispetto agli standard internazionali: secondo la Commissione Europea, il debito privato in Italia si attesta al 52 per cento del PIL, contro il 131 per cento della Francia, l’86 per cento della Germania e il 74 per cento della Spagna. Un ulteriore segnale positivo – continua la direttrice Paladino – arriva dalle donne e dai giovani: dati recenti di YouGov mostrano una loro maggiore propensione agli investimenti, sia in Italia che in Europa. Questo avvicinamento potrebbe indicare una graduale riduzione del divario di genere e generazionale, probabilmente grazie anche a una maggiore consapevolezza finanziaria. In effetti, la mancanza di educazione finanziaria rimane spesso un ostacolo, frenando le scelte di investimento anche quando le disponibilità economiche sarebbero sufficienti».
All’interno del Museo del Risparmio la postazione di intelligenza artificiale “Test & Fun”, peraltro, consente di dialogare con le due mascotte del Museo, For e Mika, per scoprire la propria relazione con il denaro e il risparmio, definendo cinque profili di risparmiatori. Nell’evento del 30 ottobre, attraverso le scene di alcuni film, i partecipanti potranno scoprire se li ritrovano anche al cinema e se si riconoscono in queste descrizioni.
Creato nel 2012 su iniziativa di Intesa Sanpaolo, il Museo rappresenta da sempre uno spazio in cui è possibile avvicinarsi ai concetti di risparmio e investimento con linguaggio chiaro e semplice, al fine di migliorare il proprio livello di alfabetizzazione finanziaria. Il Museo si rivolge a un pubblico diversificato – adulti, adolescenti e bambini – e vuole stimolare la partecipazione attiva dei suoi visitatori. Non è un museo tradizionale, ma un progetto di “edutainment” unico nel suo genere, dove tecnologia e interattività sono usate per sorprendere i visitatori.
«Numerose attività e iniziative del Museo del Risparmio sono rivolte proprio alle giovani generazioni, e sono numerosi gli studi condotti per indagare il rapporto tra bambini e ragazzi e denaro. Per essere davvero efficace, l’educazione finanziaria deve viversi anche in famiglia, il canale scolastico non basta. Una ricerca realizzata dal Museo ha evidenziato che esiste una trasmissione intra-familiare dei modelli valoriali rispetto alla gestione del rischio, al risparmio e alla rappresentatività sociale del denaro, e che, quanto alla gestione dei soldi, i figli considerano i genitori esempi da seguire», conclude Paladino.
La partecipazione all’evento di mercoledì 30 è gratuita con iscrizione al link: https://bit.ly/EventoCinemaeFinanza_30ott.
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