Parigi e il cocktail inebriante delle sfilate donna primavera-estate 2024
Saint Laurent porta in passerella la sua epopea di femminilità indomabile; Valentino riscopre la bellezza dell’intimità del corpo vestito di candore e semplicità; Mc Queen sforna suggestioni indimenticabili e Chanel torna allo stile marinaro tanto caro alla grande Coco. Il meglio di ciò che abbiamo visto all’ombra della Tour Eiffel negli scorsi giorni
Parigi– La legenda che accompagna la storia di Yves Saint Laurent, non ha bisogno di molte spiegazioni. Probabilmente, è sufficiente sedersi a guardare e farsi trasportare dal mito che ondeggia ancora sulle passerelle della Parigi Fashion Week primavera -estate 2024. Si parte da un classico qual’è la giacca ad un solo petto, con quattro tasche e orli che si spingono sulla coscia. Insomma, per la prossima primavera-estate, Antony Vaccarello, riprende una giacca Safari in stile uniforme indossata dalle truppe francesi in Algeria, dal taglio slanciato, con maniche che si riempiono intorno ad i polsi e cinture di pelle strette in vita.
La sperimentazione odierna, innova le creazioni nel tessuto, non solo cotone, ma anche seta, con i guanti in pelle e gli occhiali a goccia, a incarnare alla perfezione lo stile da aviazione e avventuroso al contempo. Tutto sotto l’imponenza misteriosa della Tour Eiffel.
Jumpsuit con zip al centro o lungo le spalle, scolli a V per fare di una statica uniforme, uno strumento di seduzione femminile. Colori che oscillano tra il bianco ed il sabbia, per bagnarsi di oro, caramello e librarsi nel nero magico o arancio Sole. Gioielli vistosi, con girocollo argento o dorati per abbagliare. Grande assente: la borsa. A dimostrazione che la donna ha bisogno di leggerezza ed essenzialità.
La collezione Valentino, L’École, esalta corpo e libertà, vestendolo di candore, con intagli, spacchi, intimi, minimalisti, completamente slegati dalle catene di uno sguardo maschile che impone ruoli o stereotipi. Pierpaolo Piccioli, rimette al centro abiti puri, che mettono al centro il corpo come riscoperta del sè.
“Dopo diverse stagioni, torno a sfilare solo con la donna“, ha precisato Pierpaolo Piccioli. “Volevo portare avanti una riflessione sulla femminilità e sul femminismo oggi, celebrando il corpo della donna al fuori di ogni cliché filtrato dall’occhio maschile. Forse è la collezione più nuda che abbia mai fatto. Sono rimasto agghiacciato dai recenti episodi di violenza saliti alle cronache ma soprattutto dai commenti emersi nel dibattito che si è aperto nel nostro Paese. Ancora oggi si arriva a dire alle donne di stare attente a come si vestono: ecco, io voglio esaltare la libertà di espressione delle donne in un momento in cui, a livello sociale, percepisco un passo indietro reazionario“.
Da Louis Vuitton, Il corsetto porta grandi bottoni gioiello su morbidi pantaloni in tessuto. La giacca, in raso doppiopetto, piena nel volume, la si indossa con minigonna a pieghe e calze bianche stile “Alice nel Paese delle Meraviglie“.
Ancora, scollature a barca e maniche a sbuffo con pantalone sartoriale e bretelle in pelle. Infine occhiali futuribili, conclamano un mix di richiami a stili ed epoche diverse della maison francese.
Nella collezione per la Primavera Estate 2024, di Balenciaga, l’atmosfera è inquietante, pur con un livello qualitativo altissimo degli abiti portati in passerella. Molti dei look della collezione sono upcycled: un cappotto è la somma di tre, decostruiti e ricomposti, ed il giubbotto in pelle, è un insieme di pannelli di scarto.
Alexander McQueen, porta in scena, tagli, volumi, proporzioni e tessuti lussuosi, tipici di una eccellente ed innovativa sartoria che si declina in blazer avvitati con spalline imbottite e stiletto di rosso laccato. Bustier di pelle sagomata, dalle coppe a cono e gonne dorate. Il tailleur, pervaso da ricami scarlatti e frange raffinatissime che adornano con eleganza l’intera figura.
Miuccia Prada, comunica sofisticatezza ed eleganza al pubblico parigino. “Se vuoi far capire le tue idee, portare avanti i principi in cui credi e hai nei vestiti il tuo mezzo di comunicazione, devi fare in modo che la gente li capisca. Se a nessuno piace quello che fai tutto rimane fine a se stesso. Ecco perché oggi mi interessa lavorare sulla realtà”, sono le considerazioni che rilascia al quotidiano La Repubblica.
E, la collezione Primavera Estate 2024, di Miu Miu, riprende giacche college con maniche arrotolate al gomito, con bermuda a vita bassissima o slip mare maschili. Sandali flat e cavigliere in corda, abbinabili a polo logate e Mary Jane. Ancora, giacca e gonna longuette broccati d’oro, su Shanghai di Church’s slacciate, i mocassini da barca in suede che ravvivano gli chemisier bordati di cristalli.
L’uomo, oramai ospite fisso nelle sfilate femminili della maison, veste longuette in oro o giacche scamosciate. La pelle, classica di Miu Miu, è nei trench, nelle gonne a pieghe o nei top.
La donna di Chanel torna a vestire un capo iconico e tanto caro alla indimenticata Coco, che lo propose nel lontano 1913: La maglia marinière. Ma pure la canotta a righe con il logo della doppia c ben in risalto su una gonna in vinile. Infine, via libera alle irresistibili tutine a righe a pois multicolor.
Giambattista Valli , alla Paris Fashion Week, fresco di riconoscimento di Chevalier de l’ordre des ars et des lettres, per essersi distinto per i suoi meriti artistici a livello mondiale (medaglia conferitagli da Anna Wintour al Musèe Picasso), presenta una donna dal romanticismo delicato ma presente, con spalle molto pronunciate per i blazer anni ’40, abiti che invocano leggerezza e libertà. Mini borse in argento e accessori versatili e raffinati, adatti per tutte le circostanze, che sia la giornata lavorativa in ufficio, la cena romantica o la cerimonia esclusiva. A rendere il tutto estremamente prezioso, il sandalo gioiello ed il tessuto sexy per eccellenza: il pizzo, con la lingerie ben evidenziata. Le nuances che spaziano dal rosso amaranto fino al bordeaux insieme alle trame floreali, rendono alla perfezione un ritratto di donna sognante ma concreta nella sua visione del mondo.
Le sfilate di Parigi ci indicano come, la sperimentazione e il ritorno al passato, se accostate con sobrietà e competenza, riescano sempre ad entusiasmare ed assolvere alla vera funzione a cui è chiamata la moda: vestire il corpo di bellezza, rispettando l’essenza di ciascuno di noi.
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