La moda, le mode

Eolie e Pantelleria tra Moda e Mito

di Chiara Perrucci 28 Agosto 2025

Nel cuore del Mediterraneo, alcune destinazioni non sono semplici mete turistiche, ma veri e propri laboratori creativi. Le Isole Eolie e Pantelleria rappresentano un intreccio profondo tra moda, natura e memoria. Non è un caso se stilisti come Dolce & Gabbana Giorgio Armani  e altri, abbiano trovato in questi luoghi una fonte inesauribile di ispirazione, traducendo paesaggi e suggestioni in un’eleganza senza tempo.

Stromboli, proprio per Domenico Dolce & Stefano Gabbana,  incarna la sensualità selvaggia e magnetica del vulcano. Qui la moda si fa cruda, rituale, anticonvenzionale. Le collezioni ispirate all’isola celebrano un’estetica scultorea e viscerale: lino sgualcito, garze trasparenti, colori assoluti. È un luogo di resistenza creativa, scelto da artisti e outsider per reinventare i codici del lusso.

Panarea, al contrario, è glamour puro: un’estate anni ’70 che non finisce mai. L’isola più piccola e corteggiata delle Eolie è una passerella a cielo aperto, dove caftani boho-chic, gioielli marini e sandali capresi raccontano la dolce vita delle nuove muse contemporanee. Ogni look è studiato per sembrare casuale, ogni angolo è scenografia di stile.

Vulcano è essenziale e potente. Con il suo paesaggio lunare e la palette geotermica, ha attirato stilisti avant-garde come Yamamoto e Miyake. Su quest’ isola la moda è scultura, sopravvivenza elegante: cotoni bruciati, pelle vegetale, tagli destrutturati. Un’estetica dura e post-industriale, scelta da chi rifiuta il glamour convenzionale.

Lipari, cuore dell’arcipelago, coniuga tradizione e raffinatezza. È l’isola della moda intelligente e consapevole, tra artigianato rinato e quiet luxury. La palette è naturale, i tagli sobri, i materiali etici. È la meta preferita da creativi e intellettuali che prediligono eleganza misurata e silenziosa.

Salina, la più verde e femminile dell’arcipelago eoliano, è un laboratorio di moda sostenibile. Dove il minimalismo incontra l’artigianato, e ogni capo racconta una storia di terra e identità. I look sono fluidi, botanici, senza tempo. L’isola è diventata meta di designer etici e concept store che abbracciano lo slow fashion. L’accoglienza di Salina viene attuata anche nelle strutture ricettive, tanto da trasformarla in un modello virtuoso che porta la firma in primis di Clara Rametta, Sindaco di Malfa, primo comune plastic-free di Italia.

Filicudi è l’isola dell’essenziale radicale. Scabra, autentica, silenziosa, ha conquistato l’attenzione del lusso più sensibile e selettivo. Qui la moda si sveste: crochet artigianale, lino vissuto, accessori grezzi che raccontano un nuovo linguaggio di eleganza imperfetta e sensuale.

Pantelleria, infine, è il rifugio silenzioso di Giorgio Armani . L’isola lavica ha plasmato il suo stile sobrio e raffinato: colori neutri, tessuti naturali, linee fluide che si fondono con la pietra e il vento. Pantelleria non segue la moda: la distilla, con sobrietà monastica e sensualità geologica.

Nel Mediterraneo, la moda non è solo un abito da indossare, ma un gesto di appartenenza.
In questi luoghi, ogni fibra racconta la terra, ogni silhouette danza con il paesaggio.
Non è solo una vacanza: è un’estetica vivente. Dunque ecco la vera geografia dello Stile: Eolie e Pantelleria tra Moda e Mito.

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