Borsa
Banca Ifis fa il pieno con l’Opas su Illimity, aderisce l’84%
Chiuso con successo il takeover misto (cash e titoli) sulla banca fondata da Passera. Non è stata raggiunta la soglia del 90% che avrebbe garantito un premio del 5% il delisting ma la riapertura dei termini lascia accese le speranze dei soci. Fürstenberg: «Risultato importante»
Banca Ifis l’ha spuntata, l’Opas su Illimity Bank è andata in porto con un pieno di adesioni. L’84,09% degli azionisti di quest’ultima ha detto sì, nell’ultimo giorno dell’offerta, raggiungendo soglia ben superiore alla sotto-soglia minima di efficacia irrinunciabile dell’Opas (60%). Banca Ifis ha quindi tutto quel che serve per poter procedere al piano di integrazione industriale con Illimity, che prevede l’incorporazione di quest’ultima.
«La riuscita dell’Offerta pubblica di acquisto e scambio su Illimity Bank rappresenta un risultato importante nella storia di Banca Ifis. Attraverso questa operazione industriale uniremo due challenger bank innovative, per costruire un gruppo bancario di primario riferimento per l’economia del Sistema Italia. Ifis-Illimity sarà una realtà solida, a supporto delle persone, delle imprese, e di tutti gli stakeholder», ha dichiarato Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis. Fra i take over bancari lanciati a Piazza Affari tra gli ultimi mesi del 2024 e l’inizio di quest’anno, l’Opas di Banca Ifis su Illimity è la prima operazione a chiudersi con successo, mentre le altre operazioni (Unicredit-BancoBPM, Mps-Mediobanca, BPER-Pop Sondrio, Mediobanca-Banca Generali) navigano ancora nell’incertezza.
La battaglia è rimasta aperta fino agli ultimi giorni, dopo che a fine maggio un nocciolo di azionisti di peso, tra cui il fondatore Corrado Passera, con una quota complessiva del 27,2% del capitale, aveva stretto un patto di consultazione finalizzato evidentemente a intraprendere un braccio di ferro negoziale con l’offerente, che così rischiava di non raggiungere la quota necessaria ad avere il controllo dell’assemblea straordinaria.
Le contromosse di Banca Ifis, che ha non voluto intraprendere negoziati di sorta, hanno di fatto spiazzato i vecchi soci di controllo di Illimity. Dapprima Banca Ifis ha alzato la soglia minima irrinunciabile, al di sotto della quale l’Opas sarebbe decaduta, quindi ha indorato la pillola prevedendo un premio cash in caso di raggiungimento della soglia di adesione del 90 per cento. Ossia 0,1775 euro per ogni azione Illimity portata in adesione, che si aggiungono al prezzo originario dell’Opas (1,506 euro cash e 0,10 azioni Banca Ifis).
La doppia mossa ha avuto successo. Prima si è sciolto il patto di consultazione che riuniva, oltre a Passera. Alisei Forinvestments (0,986%), il fondo Atlas Merchant Capita (6,303%), Buenafortuna Capital (0,986%); Fidim (7,66%), Tensile-Metis Holdings (7,25%) e Tetis (3,95%). Poi, questa mattina, lo stesso Passera ha aderito, apportando il suo 3,973% in adesione all’offera e gli altri si sono accodati, fino ad arrivare all’84% di questa sera. Una soglia certamente elevata e più che abbondante per prendere il controllo di Illimity in vista della prospettata fusione, ma non sufficiente a far scattare né il delisting automatico né il premio del 5% promesso.
Ma non è detto che questa sia l’ultima puntata di questa storia. Banca Ifis ha infatti fatto sapere «che avrà luogo la riapertura dei termini» dell’offerta, per cinque giorni di Borsa (dal 7 all’11 luglio). E in tal caso, qualora venga superata la soglia del 90% totale di adesioni, il premio del 5% sarà pagato sia agli azionisti “ritardatari” che avranno aderito durante la riapertura dei termini sia a quell’84% di soci Illimity che ha già detto sì.
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