Povertà educativa, progetto Futura

Scuola

Povertà educativa, a Roma il bilancio di 30 mesi del progetto FUTURA

24 Giugno 2025

Futura, il progetto di Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e YOLK in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha supportato concretamente 350 ragazze nei territori di Napoli, Roma e Venezia. Proprio a Roma, oggi, presso la sala Stampa Estera si è tenuto l’evento “Futura, protagoniste del domani” per presentare i risultati dei 30 mesi del progetto. Futura si è concentrato su giovani donne che vivono in condizioni di svantaggio socio-economico, e sono state sostenute nei percorsi scolastici e lavorativi attraverso l’attivazione di “Piani personalizzati di accompagnamento educativo”, definiti a partire dagli specifici bisogni e aspirazioni di ogni singola giovane donna, al fine di superare le disparità che spesso limitano le loro potenzialità. 

Il 53% delle partecipanti al progetto ha fra i 13 e i 24 anni, mentre il 47% è maggiorenne. All’avvio del percorso il 50% delle maggiorenni non frequentava nessun percorso di studio e il 22% di loro aveva avuto uno o più insuccessi scolastici (bocciature), il 64% delle partecipanti ha dichiarato di non possedere gli strumenti adeguati a realizzare in autonomia il cambiamento voluto. 

Per questo, dall’inizio del progetto, si sono realizzate alcune azioni concrete, come il sostegno per ottenere il diploma o per percorsi universitari, il ri-orientamento professionale, esperienze di studio all’estero, acquisto strumenti e servizi (libri di testo, abbonamenti ai mezzi pubblici, fornitura di device), sostegno per il conseguimento della patente di guida, percorsi di alfabetizzazione informatica o focalizzati sul contrasto ai gap di genere nelle discipline STEAM. 

Per rafforzare l’empowerment femminile sono stati attivati, inoltre, corsi di educazione finanziaria e, per contrastare l’isolamento, quelli di supporto alla genitorialità. Il 72% delle azioni, quindi, ha riguardato la ripresa e consolidamento degli studi e dell’avvio professionale. Supportate anche giovani madri, pari al 10% delle beneficiarie del progetto. Per le partecipanti a Futura, sono stati molti gli ostacoli che impedivano loro di realizzarsi. Per l’80% erano perlopiù economici, ma anche relazionali ed emotivi (56%), socioculturali (28%) di accesso alle informazioni (22%). Le giovani madri hanno incontrato molte difficoltà a causa dello scarso tempo a disposizione per sé, mentre le giovani straniere sottolineano impedimenti burocratici e legali. 

“Il progetto Futura rappresenta un’opportunità concreta per le giovani donne che vivono in contesti svantaggiati. Secondo una recente indagine di Save the Children, se si pensano alle aspettative per il proprio futuro le ragazze, a prescindere dalla loro condizione socioeconomica, sono più scoraggiate dei loro coetanei maschi: ben il 46,1% delle ragazze teme di non trovare un lavoro dignitoso (rispetto al 30,5% dei ragazzi) e una su tre (29,4%) afferma che non riuscirà a fare ciò che desidera, a fronte del 24,3% dei ragazzi”, ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice di Save the Children Italia. 

«Come Intesa Sanpaolo crediamo che non ci possa essere sviluppo senza inclusione: interveniamo con numerose iniziative sociali soprattutto rivolte a giovani e donne in quei contesti dove povertà e fragilità si intrecciano al deficit formativo, per spezzare quella spirale che spesso porta all’esclusione. Futura mette al centro le giovani donne, accompagnandole verso l’autonomia e assecondando le aspirazioni e le esigenze di ognuna. Il lavoro di rete che hanno svolto tutti i partner per raggiungere questo obiettivo è una modalità che ormai Intesa Sanpaolo adotta diffusamente in tutte le sue iniziative di impatto sociale», ha detto Paolo Bonassi Chief Social Impact Officer Intesa Sanpaolo.

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