Calcio
La narrazione distorta del campionato di Serie A
La narrazione distorta del campionato di Serie A poggia su un equivoco: quello del Napoli autore di una grande impresa contro ogni pronostico. Vediamo perché. È di 149 milioni di euro il budget speso quest’estate dalla squadra partenopea, in cui spiccano gli acquisti di Buongiorno (35 milioni), Lukaku e McTominay (30 milioni ciascuno). L’Inter invece, riscatti esclusi, ne ha investiti 8 per il secondo portiere J. Martinez e 6 per il difensore Palacios, poi girato in prestito al Monza a gennaio. Basterebbero questi numeri per ridimensionare il racconto.
A ciò si aggiunga che sulla panchina degli azzurri a giugno si è seduto un certo Antonio Conte, il sergente di ferro vero e proprio killer della Serie A, e che la sua squadra questa stagione non ha avuto l’impegno delle coppe europee. Eppure il Napoli, che solo due anni fa ha vinto lo scudetto, è stato considerato sin da subito un outsider, a tratti una rivelazione di questo campionato. I partenopei però, inutile nascondersi, sono stati costruiti per vincere e avevano il vantaggio di non dover giocare in settimana.
Oggi che mancano tre giornate alla fine del campionato, possiamo fare qualche considerazione più fondata sui numeri di quella che riteniamo una narrazione distorta del campionato di Serie A. L’Inter ha giocato 54 partite (domani la 55° per il ritorno della semifinale di Champions League contro il Barcellona), mentre il Napoli 37. I nerazzurri, come conviene ad una grande squadra, hanno onorato tutti gli impegni stagionali entrando sempre in campo per vincere: azione giustissima e impeccabile ovviamente ma alla lunga la squadra di Inzaghi ha mostrato di essere in riserva e di star per finire la benzina. Il calendario folle e sovraffollato ha obbligato il tecnico piacentino ad un turnover a volte forzato e a dover gestire gli inevitabili infortuni. È vero che la compagine meneghina ha ottimi cambi ma affermare che abbia addirittura due squadre intercambiabili è esagerato. Come si è visto durante la stagione sono stati pochi i sostituti a rivelarsi all’altezza dei titolari; soprattutto in attacco è mancata una valida alternativa alla ThuLa con il nuovo arrivato Taremi che ha deluso le aspettative.
Inter e Napoli erano le due principali favorite per lo scudetto e si sono date battaglia per tutto l’anno dando vita ad un duello incessante al vertice della classifica. Chiunque vinca (probabilmente il Napoli) lo avrà meritato ma dipingere questo campionato come un fallimento della Beneamata e una favola inaspettata del Napoli è eccessivo. È appunto un narrazione distorta del campionato di Serie A. Non è un fatto sorprendente infatti vedere gli azzurri in vetta alla classifica: l’anomalia semmai è che l’anno scorso i campioni d’Italia in carica siano arrivati decimi. Tra due contendenti di primissimo livello come queste due squadre ogni dettaglio può fare la differenza e giocare una partita sola alla settimana non è un piccolo dettaglio ma una discriminante enorme.
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