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Storia

La contaminazione della bomba sulla cultura pop, di Camilla Sernagiotto

di Titti Ferrante
27 Aprile 2023

“I fisici hanno conosciuto il peccato e questa è una conoscenza che non potranno perdere.” (Oppenheimer)

L’invasione russa in Ucraina, riportando la guerra nel cuore dell’Europa, ha fatto riemergere l’incubo atomico. La minaccia della bomba torna a farci paura come ai tempi della Guerra fredda, quando in quel drammatico agosto del 1945 vennero sganciate i due ordigni esplosivi su Hiroshima e Negasaki.
Per la prima volta un libro riunisce tutte le opere culturali che parlano di atomica. A scriverlo è la giornalista del Corriere della Sera e di tg24 Camilla Sernagiotto. Il volume, “la trappola atomica. Come la bomba ha contaminato la cultura pop”, si pone come una sorta di prima enciclopedia analitica della bomba.
Un corposo saggio che ripercorre la storia dell’atomica fin dalle origini, ossia del Progetto Manhattan- il programma militare statunitense da cui tutto ebbe inizio nel deserto di Los Amos- offrendo ai lettori un “tesoretto” che raccoglie orrori e devastazioni di matrice nucleare. Con un chiaro obiettivo: far sì che l’umanità capisca quale micidiale tasto ha in mano. E non lo schiacci mai più.
Il saggio di Sernagiotto trae il suo titolo da un’emblematica frase di Albert Einstein: “L’uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi”.
La bomba atomica, che ha rappresentato uno spartiacque a partire dalla seconda metà del Novecento, ha lasciato traccia in tutte le forme dell’arte. Dalla letteratura al teatro, dai fumetti alla musica, passando per il cinema e i videogiochi.
Peculiarità de “La trappola atomica” è l’aver interpellato direttamene gli autori di queste opere: drammaturghi, registi, poeti e musicisti. Nel campo dell’arte pittorica e scultorea, ci sono le opere di pop art di James Rosenquist e And Warhol, fino ad arrivare alle sculture fatte con “creta radioattiva” di Tony Price e alle bombe “lanciate” per strada dal celeberrimo sreet artist Banksy.
Sono moltissimi gli esempi di canzoni “atomiche”. Da Bob Dylan agli U2- l’undicesimo album in studio di Bono &Co. Si intitola “How to Dismantle an Atomic Bomb- passando per Crosby, Stills&Nash, Jefferson Airplane. Ma è soprattutto l’heavy metal il genere più indissolubilmente legato alla guerra nucleare. Basti pensare a due classici dei Balck Sabbath come War Pigs e ancora il singolo degli Iron Maiden intitolato 2 Minutes to Midnight che si rifarà al cosiddetto Doomsday Clock, ovvero l‘orologio dell’apocalisse, un timer metaforico che misura il pericolo di un’ipotetica fine del mondo a cui l’umanità è sottoposta.
In questo simbolismo, la mezzanotte rappresenta la fine del mondo mentre i minuti precedenti sono la distanza da tale evento. La massima vicinanza alla mezzanotte è stata raggiunta dalle lancette del Doomsday Clock il 24 gennaio 2023, con appena 90 secondi dall’Armageddon: secondo il Bulletin of he American Scientist, l’organizzazione che annualmente tiene il polso dei pericoli di un olocausto nucleare, in quel momento l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e il rischio crescente di un’escalation nucleare rendevano il pericolo di un attacco più imminente.
La parte dedicata ai film si sofferma su capolavori come “Il dottor Stranamore” – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba” di KubricK e “Il pianeta delle scimmie”.
Sernagiotto dà infine ampio spazio al mondo delle serie televisive. A cominciare da Manhattan, che racconta proprio la nascita dell’atomica, passando per Jerico, 24, e Lost. L’autrice illustra, per la prima volta in un volume, una sua suggestiva teoria secondo la quale la serie cult “Twin Peaks” di David Lynch sarebbe una metafora del progetto Manhattan, il programma militare statunitense per l’ideazione e la produzione dei primi ordigni nucleari.
In effetti i parallelismi sembrano impressionanti. Dallo sceriffo di Twin Peaks Harry S. Truman- il cui nome ricalca perfettamente quello del trentatreesimo presidente degli Stati Uniti d’America che tra il 6 e il 9 Agosto 1945 ordinò di fare esplodere la prima bomba atomica su Hiroshima e la seconda su Nagasaki- alla cugina di Laura Palmer, Maddy Ferguson- il cui cognome è quello del copilota del bombardiere Bockscar che il 9 agosto sganciò la bomba atomica su Nahasaki-, le coincidenze tra la serie di Lynch e gli scienziati e militari collegati alla bomba sono notevoli. La stessa Laura Palmer ricorda Ray Palmer, personaggio dei fumetti della Dc Comics nato negli anni Sessanta che si trasforma nel Supereroe Atomo. Quando Ray Palmer non veste i panni dell’eroe, è un professore di fisica della Ivy Town- cittadina fittizia del New England- ed è specializzato in compressione della materia.

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