Sala o Parisi? Gli indecisi seguono Beppe (almeno su Facebook)

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8 Maggio 2016

Ad un mese dall’appuntamento elettorale delle Comunali milanesi, PomLab (Laboratorio sui media e l’opinione pubblica dell’Università di Milano) ha realizzato un’analisi delle fanpage dei 2 candidati principali su Facebook, finalizzata a comprendere le dinamiche della campagna elettorale sul social network. Ne illustrano in questo articolo i risultati Massimo Airoldi, Sofia De Bartolomeis, Ilir Rama.

Le elezioni amministrative milanesi si fanno sempre più vicine. Il prossimo 5 Giugno è annunciata una sfida a due, che vede Sala da un lato – appoggiato dal PD e dalle liste civiche collegate al centro sinistra – e Parisi dall’altro – forte del sostegno di tutto il centrodestra, da NCD a Fratelli d’Italia, passando per Forza Italia, Lega Nord e Corrado Passera. Una sfida ad armi pari, come testimoniano i recenti sondaggi, in cui Sala e Parisi si attestano entrambi intorno al 50% in un probabile ballottaggio. Uno scontro che si gioca soprattutto al centro, dove si posizionano quegli elettori moderati a cui ambiscono entrambi i contendenti.

Chi, tra Sala e Parisi, è in grado di catturare il voto degli indecisi milanesi? Abbiamo provato a rispondere a questa domanda analizzando come gli utenti Facebook interagiscono coi post delle pagine ufficiali dei due candidati, “Beppe Sala” (19mila fan circa) e “Stefano Parisi” (13mila fan). Sullo stile di quanto già fatto durante le primarie cittadine, abbiamo costruito la rete di interazioni intercorse tra 408 post pubblicati sulle due pagine e 23.111 utenti Facebook che hanno “likeato” e/o commentato i post in questione. L’attività analizzata va dal 3 Aprile al 3 Maggio 2016, arco temporale durante il quale il numero di post pubblicati su Facebook dai due candidati sindaco è pressappoco equivalente (226 per Parisi, 182 Sala).

Per la raccolta dati è stato utilizzato Netvizz, uno strumento per l’analisi di Facebook sviluppato dal team della Digital Methods Initiative di Amsterdam. La visualizzazione della rete ha preso forma grazie al software Gephi, e rappresenta i post e gli utenti come pallini (o nodi) e le interazioni (“mi piace” o commenti) tra questi come delle linee (o legami). I pallini in rosso scuro sono i post di Beppe Sala, quelli in blu scuro si riferiscono a Parisi; la loro grandezza è proporzionale all’engagement suscitato (la somma di “mi piace”, commenti e condivisioni). Analogamente, il colore dei densi agglomerati di pallini più piccoli (gli utenti) dipende dal numero di interazioni con i contenuti dell’uno o dell’altro candidato: tendente al rosso, se l’utente ha privilegiato Sala; viceversa, al blu, se ha interagito maggiormente con la pagina di Parisi.

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Le linee, i “legami” tra utenti e post determinati da commenti e “mi piace”, sono rossi se rivolti al candidato di centro-sinistra, blu se indirizzati al candidato di centro-destra. Come si può notare nell’immagine sopra, gli utenti si dividono ovviamente in due gruppi principali dal volume comparabile: l’”elettorato” di Sala (ossia lo zoccolo duro del suo pubblico Facebook) e quello di Parisi, nettamente distinti cromaticamente. Tuttavia, abbiamo individuato un gruppo di elettori che hanno commentato e/o messo mi piace a post di entrambi i candidati. Sono gli utenti “indecisi”, o perlomeno quelli meno schierati: 590, pari al 2,5% del totale – un numero ragguardevole, tenendo conto della partigianeria imperante sui social. Li abbiamo evidenziati nelle immagini seguenti – la prima riunisce i post e gli “indecisi”, la seconda solo questi ultimi.

parisisala_networkok_indecisi

parisisala_indecisi-post

 

L’intensità del colore blu o rosso del singolo pallino è proporzionale al numero di interazioni dell’utente in questione, rispettivamente, con la pagina di Parisi e con quella di Sala. Il dato interessante è che, come si può notare dalla prevalenza di tonalità di blu nell’immagine qui sopra, sono soprattutto gli utenti che hanno interagito frequentemente con la pagina di Parisi a ricadere nel gruppo degli “indecisi”, coloro che hanno commentato e “likeato” anche i contenuti di Sala. In molti casi, sembrerebbe trattarsi di presunti simpatizzanti del centrodestra poco convinti non tanto da Parisi, quanto dai suoi alleati – come negli esempi seguenti.

“Ma oltre a Passera, avete imbarcato anche il suo staff della comunicazione?!?”

“Con la Lega non si può fare accordi se vuole ricostruire un centro destra credibile.”

Viceversa, tra i pochi frequentatori assidui della pagina di Sala che commentano anche i post di Parisi non mancano gli “infiltrati”, intenti a far proselitismo digitale per conto del PD:

“Per proseguire il lavoro svolto sui temi di mobilità sostenibile, car e bike sharing, il 5 giugno #VotaPD”

Ciò non toglie che la gran parte di questi 590 utenti Facebook sono indecisi nel vero senso del termine – posizionati al centro dello spettro politico milanese, disorientati dall’apparente vicinanza politica dei due candidati-manager e in cerca di maggiori risposte da parte di entrambi gli schieramenti. Come emerge in questo commento a un post di Sala:

“e quale sarebbe la Milano del futuro?? Io non ho ancora scelto chi votare e francamente non ho ancora capito che visione hanno i 2 candidati principali”

Insomma, a meno di un mese dalle amministrative del 5 giugno il dibattito è ancora aperto, e diversi utenti utilizzano Facebook per stabilire un dialogo coi due candidati e orientarsi al voto. Dato il poco distacco tra Sala e Parisi, rimane ancora da vedere chi riuscirà a conquistare quella che potrebbe rivelarsi la fetta decisiva dell’elettorato milanese. Per il momento, almeno su Facebook, gli “indecisi” sembrano guardare a Beppe Sala.

TAG: giuseppe sala, stefano parisi
CAT: Media, Partiti e politici

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