Comunismo e nazismo sono la stessa cosa?

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24 Settembre 2019

L’approvazione, da parte del Parlamento Europeo, dell’atto che equipara il comunismo al nazismo ha, com’era prevedibile, suscitato molti risentimenti e proteste da parte di chi ha fermamente creduto nell’idea comunista e suscitato, a buona ragione, qualche perplessità anche a livello scientifico sulla correttezza delle tesi in esso sostenute.

Dobbiamo dire che, sicuramente, l’idea comunista e quella nazista sono profondamente diverse. La prima, cioè il comunismo, infatti aspira alla pace e coltiva  l’utopia dell’eguaglianza sociale, che possiamo definire progetto nobile e per molti aspetti condivisibile, l’altra, quella nazista, invece propone aberranti idee razziste che esaltano la supremazia di una razza sulle altre e in forza di queste giustificano le diseguaglianze ed esaltano idee bellicose di guerra e di forza.

Banalizzando si potrebbe dire che il comunismo miri al benessere generale e universale mentre il nazismo a quello di una parte a scapito di tutte le altre.

Posta in questi termini, appare evidente che l’atto del Parlamento Europeo dovrebbe considerarsi non solo equivoco ma profondamente sbagliato.

Se invece, come credo, spostando l’ottica di osservazione il Parlamento europeo ha equiparato i regimi comunisti al regime nazista, allora la cosa cambia.

Qui entra in campo la storia e debbono essere presi in considerazione i fatti. Come il nazismo, i regimi comunisti – da quello sovietico a quello cambogiano – storicamente hanno provocato orrori inenarrabili, hanno soffocato le libertà e tradito la stessa idea iniziale della eguaglianza e della pace.

Sono stati regimi in cui la “forza” l’ha fatta da padrona ciò che ha permesso l’emergere di figure inquietanti che hanno deciso senza nessun controllo democratico il destino di milioni di uomini.

Regimi che, proprio per questo, non possono in nessun modo trovare alcuna giustificazione.

Se sia stato questo l’obiettivo ella risoluzione parlamentare penso che lo scandalo additato da taluni non abbia ragion d’essere e che, proprio i comunisti dovrebbero essere i primi ad approvarla in nome proprio di quell’idea nobile, ma utopica, di cui sono portatori idea che regimi comunisti hanno tradito e mistificato.

Una piccola aggiunta per quanto riguarda la responsabilità della seconda guerra mondiale.

A nostro giudizio scrivere che l’URSS sia stata corresponsabile del conflitto è un errore storico, se è vero che il patto Ribbentrop-Molotov diede i via libera alle operazioni militari in Polonia, è pur vero che la responsabilità della guerra va tutta addossata alla Germania nazista.

La Germania nazista si era, infatti, a lungo preparata alla guerra trovando una debole resistenza nelle potenze democratiche che, nei momenti decisivi, parlo ad esempio, del patto di Monaco del 1938, erano state platealmente arrendevoli subendo le prepotenze tedesche.

TAG: comunismo, nazismo, parlamento europeo, seconda guerra mindiale
CAT: Storia

3 Commenti

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  1. alding 5 anni fa

    Innanzitutto, parlando di comunismo, vorrei non si dimenticasse la Cina di Mao, responsabile del più alto numero di morti della storia (60 milioni !!!); l’URSS di Stalin, ancora un Paese comunista, la segue con 20 milioni di morti; buona terza la Germania di Hitler con 6 milioni di morti. E se i numeri contano, non ci sono dubbi sulla equiparazione di comunismo e nazismo. Quindi capitolo chiuso! Vorrei però anche che si facesse qualche considerazione sulle differenze: le responsabilità di Cina e URSS sono prevalentemente responsabilità personali di 2 dittatori come Mao e Stalin, saliti al potere con la prevaricazione e la violenza, al di fuori di una situazione di democrazia, senza quindi una scelta del loro popolo. Hitler invece al potere ci è salito con libere elezioni, convincendo il suo popolo a sceglierlo, a votarlo, ad eleggerlo e a sostenerlo per un bel po’ di anni: per questo motivo io dico e sostengo che il popolo tedesco è il popolo più pericoloso del mondo, in quanto il suo carnefice l’ha scelto, per dimostrare la sua potenza e il suo dominio sul mondo! in conclusione: i dittatori mi fanno paura, certamente, ma un popolo intero (perchè intero era !!!) che si lascia convincere a seguire un pazzo assassino, mi fa ancora più paura. e, se devo essere sincero, un vero e proprio “mea culpa” da parte dei tedeschi non l’ho ancora visto!

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  2. marco-marangone 4 anni fa

    Francamente mi sembra che la Germania ed il suo popolo abbiano compiuto un processo di elaborazione critica del passato superiore a quanto fatto da noi italiani. Dubito che oggi in Germania si possa impunemente commerciare bottiglie di vino con l’immagine di Hitler o assistere a sentenze benevole dei tribunali per chi fa il saluto nazista in pubblico.
    La soglia di attenzione delle istituzioni mi sembra sensibilmente più alta (forse non hanno avuto un Pansa che ha relativizzato tutto e tutti?).
    Per quanto riguarda il grado di pericolosità storico della Germania che lei nota, ha indubbiamente ragione (i due conflitti mondiali parlano da sé) ma non è che l’Italia non avesse ambizioni diverse per natura seppure inferiori per portata. Anche noi abbiamo avuto il nostro “pazzo assassino” che ci ha portati a invadere Abissinia, l’attuale Slovenia, Albania, Grecia e Russia (!!!) dove abbiamo compiuto stermini e orrori di ogni tipo. Siamo solo stati meno efficaci in quanto in fatto di organizzazione non raggiungeremo mai i tedeschi. I geni peracottari e inclini alla corruzione che in tempo di pace ci impediscono di risolvere efficacemente i nostri problemi, sono gli stessi che nel Ventennio ci hanno impedito di essere in tali regioni tanto sistematicamente distruttivi quanto lo furono i tedeschi. Allo stesso modo non andrebbero dimenticati tutti gli altri popoli che, in quanto condotti da dittature alleate all’Asse o in quanto vessati dall’URSS, hanno ampiamente combattuto a fianco dei tedeschi se non nelle loro stesse file: ucraini, rumeni, ungheresi, bulgari, croati, finlandesi. Questo per dire che non ci sono vergini in giro, il virus del fascismo era ed è (più o meno latente) ovunque.

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  3. carla-poerio 2 anni fa

    É sempre difficile intendersi sulla storia perfino quando si parla tra specialisti. Figuriamoci in un blog dove intervengono lettori di cui non si conoscono formazione e idee. C’é il forte rischio di banalizzazioni, pregiudizi congeniti o malintesi. Senza volere fare confronti tra le orride dittature del secolo scorso, bisogna almeno dire che il socialismo rivoluzionario era una corrente estremista, che ha annichilito un movimento molto piú ampio e variegato, che stava crescendo in tutta Europa. Questa nuova coscienza avrebbe potuto cambiare dalĺ’interno il sistema sociale, piú lentamente, ma in modo meno distruttivo. Gli estremisti piú cinici, spietati e assetati di potere si sono invece attivati per occupare gli spazi in una situazione particolarmente propizia. Tra questi c’erano anche socialisti rivoluzionari, che hanno scelto di prendere il potere “alleandosi” con forze conservatrici. É la storia di Mussolini e Hitler che hanno dovuto poi hanno rinnegare (o uccidere) i propri compagni di strada per completare la metamorfosi. Quindi, al di la dei supposti motivi ideali, degli uni e degli altri, come si vede la matrice di origine é esattamente la stessa. Cosí come l’obiettivo del potere assoluto, a qualsiasi costo, per una o altra via. Forse anche per questo motivo, al di lá della conta dei morti, non pare inadeguata l’equiparazione tra queste dittature del millennio scorso.

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