Italia
I parenti, la messa, i regali utili: il Natale consolatorio ma senza illusioni degli italiani
Anche quest’anno le festività sono cartina di tornasole della società italiana e dei suoi sentimenti collettivi. Sullo sfondo di cambiamenti epocali, tra riassetti geopolitici e accelerazioni tecnologiche, emerge in tutta la sua profondità il bisogno di rituali e celebrazioni. Con gli sconti e le luminarie, gli alberi nelle piazze e i presepi in casa, le cene, le occasioni di incontro e celebrazione, abbiamo vissuto un Natale anticipato che ha paradossalmente preceduto le stesse festività.
Da cosa dipende questo bisogno di Natale? È proprio l’incertezza che contraddistingue questo momento storico ad amplificare l’attaccamento alle tradizioni. Questo Natale 2025 sembra incarnare la funzione, di mantenere un’illusione di stabilità e familiarità mentre la globalizzazione ci porta costantemente su scenari lontani e imprevedibili. Tuttavia questo tentativo consolatorio non pare reggere al confronto con la realtà, lasciando trasparire un velo di cupezza e di rinuncia.
Le persone, il cittadino comune, sono consapevoli di stare vivendo un momento difficile, una perdita di cui ancora sfuggono i contorni: il clima? Le frontiere? La comodità dell’attuale stile di vita? Un Natale consolatorio, ma senza coltivare false illusioni. A fronte di un mese tutto natalizio, le giornate delle festività in sé riflettono un mood da decrescita.
Non un vero e proprio ridimensionamento, ma un calo che pervade però tutto lo spirito dei festeggiamenti. Meno spese, meno regali, meno incontri e pasti condivisi. Un ligio rispetto della norma ‘Natale con i tuoi’ inteso come parenti stretti. Ma anche una concezione della festività concentrata sul significato religioso e sulla ricerca di senso.
Sono i consumi a rivelarsi il campo privilegiato in cui riflettere questo spirito del Natale, con la metà degli atti d’acquisto, secondo il dichiarato degli intervistati, rivolto a un’offerta con un’etichetta, in qualche modo, etica. Un dato mai riscontrato in passato che riflette un cambiamento profondo di paradigma, un bisogno di avviare nuove dinamiche virtuose per una visione globale diversa di un mondo traballlante.
Che il regalo ideale sia qualcosa di utile o quello che risponde meglio alla personalità del destinatario, più della metà degli italiani lo traduce in atti di acquisto con attenzione al territorio, al commercio equo e solidale e alla sostenibilità. Anche il canale d’acquisto riflette questa intenzione con un riscatto del commercio al dettaglio e del punto di vendita fisico rispetto all’online, a cui comunque dichiara di rivolgersi il 30 % del campione.
Si prevede anche una grande partecipazione alle messe. Nonostante solo il 37.5 % dei credenti (l’83.3 % del campione) si dichiari praticante, il 61% parteciperà a una messa tra vigilia, Natale e Santo Stefano. Il 40 % degli intervistati inoltre dichiara di fare donazioni dirette alla chiesa o in beneficienza e l’8% ha il proposito di occupare le giornate di Natale con attività di volontariato.
NOTA METODOLOGICA
Indagine CSA – Centro Statistica Aziendale, 1.150 interviste CAWI ad un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 18 ai 74 anni realizzate dal 12 al 16 dicembre 2025.
Metodo di raccolta delle informazioni: rilevazione telematica con questionario strutturato
Intervallo fiduciario delle stime: 2,5%





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