Banca Popolare di Bari condannata per la vendita delle proprie azioni

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24 Settembre 2022

Con una storica sentenza emessa dal Giudice di Pace di Brindisi lo scorso 22 settembre 2022, l’Associazione Nazionale Dalla Parte Del Consumatore porta a casa un’altra vittoria in favore dei cittadini. La Banca Popolare di Bari condannata per la vendita delle proprie azioni

 

 

 

Brindisi– Con sentenza emessa in data 22 settembre 2022, Il Giudice di Pace di Brindisi, la dott.ssa Maria Romanazzi accoglie la linea difensiva approntata dai legali dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” e condanna la Banca Popolare di Bari alla restituzione integrale delle somme corrisposte da una giovane ragazza per l’acquisto di azioni dell’Istituto di credito pugliese, pari ad € 5.000,00, detratta la somma di € 337,40, dalla stessa percepita, nel corso del rapporto a titolo di cedole.

Lo stesso Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, l’avvocato Emilio Graziuso, commenta con parole di particolare soddisfazione ed entusiasmo per il futuro: “Siamo particolarmente soddisfatti per questa importante sentenza. Prima di
tutto perché una giovane ragazza ha ottenuto giustizia ed anche perché la sentenza è stata pronunziata dal Giudice di Pace.
Sino ad oggi, infatti, avevamo registrato provvedimenti di condanna della Banca Popolare di Bari emessi dal Tribunale e pronunzie favorevoli per i risparmiatori emessi dall’ Arbitro per le Controversie Finanziarie. Questa, però, è la prima sentenza che otteniamo, dinnanzi al Giudice di Pace, per un consumatore, nostro associato, coinvolto nella vicenda Banca Popolare di Bari.
Con la sentenza emessa dal Giudice di Pace di Brindisi, quindi, il quadro giurisprudenziale, relativo alla triste vicenda Banca Popolare di Bari, si arricchisce di un nuovo tassello, destinato a divenire un importantissimo precedente giurisprudenziale favorevole per tutti i consumatori italiani. L’Autorità Giudiziaria, infatti, ha analizzato in modo approfondito il profilo della associata dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”.

 

La ragazza danneggiata dalla vendita di azioni da parte del suddetto istituto bancario, infatti, per i suoi 24 anni, al momento della sottoscrizione contrattuale, non possedeva i requisiti minimi di conoscenza ed esperienza del settore finanziario. Non solo, percepiva un basso reddito, motivo per il quale non in grado di attutire le oscillazioni di valore dei titoli che stava acquistando e non avendo mai prima di quel momento effettuato alcun tipo di investimenti simili, non era consapevole del rischio insito nell’intera operazione finanziaria.
Per questa serie di circostanze concatenate fra loro, il Giudice di Pace, nella sentenza appena emessa, ha stabilito che Alla stregua di tali considerazioni, è di tutta evidenza che i titoli proposti dall’intermediario risultavano inadeguati al profilo del cliente ed allo stesso andavano sconsigliati”.

 

Oltretutto, sempre il Giudice di Pace, ha riscontrato nella ricostruzione della vicenda, una serie di altri inadempimenti ad opera della Banca Popolare di Bari, circa gli obblighi di informazione a cui era tenuta nei confronti degli investitori, come per esempio, la dettagliata descrizione della natura, delle caratteristiche delle azioni che vendeva ed i rischi contestuali.

 

“Il contenuto della sentenza è molto rilevante – afferma l’avv. Graziuso – Il Giudice di Pace, infatti, oltre ad analizzare nel dettaglio i singoli inadempimenti posti in essere dalla Banca, ha approfondito aspetti spesso trascurati in sede giurisprudenziale, quali, ad esempio, l’inesistenza di esperienza e cultura finanziaria del consumatore ed il conflitto di interessi della Banca Popolare di Bari nella vendita delle proprie azioni”.

La sentenza è la prima ottenuta nel nuovo corso dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del
Consumatore” avviato agli inizi di settembre con l’elezione delle nuove cariche nazionali.

 

“La sentenza ottenuta non costituisce soltanto la risoluzione positiva per la nostra associata tra quest’ultima e la Banca Popolare di Bari. Essa ha un’importanza “politica” notevole nella battaglia che la nostra associazione ha intrapreso al fianco dei risparmiatori in questa triste vicenda di “risparmio tradito, è, infatti, il tassello che ci mancava nel mosaico di pronunzie giurisprudenziali ed arbitrali che si sta faticosamente componendo. Era assai importante che anche un provvedimento del Giudice di Pace affiancasse le pronunzie dei Tribunali e le decisioni dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie. Ora il quadro è completo ed è giunta l’ora che anche la Banca Popolare di Bari ne prenda atto.
Nei prossimi giorni riproporremo ai vertici dell’Istituto di credito la nostra proposta di istituire una volta per tutte un tavolo di trattative nel quale analizzare le singole posizioni dei risparmiatori che hanno visto andare in fumo i propri risparmi avendo acquistato azioni della Banca. Il nostro appello nei mesi scorsi non è stato ascoltato dalla Banca Popolare di Bari, adesso lo riproporremo con maggiore decisione alla luce del quadro giurisprudenziale venutosi a delineare”, conclude l’avv. Graziuso

TAG:
CAT: Banche e Assicurazioni, Giustizia

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