A Grosseto lavori socialmente utili per chi non può pagare le tasse comunali

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4 Novembre 2022
Il cosiddetto “baratto amministrativo” forma alternativa di pagamento per TARI ed altre imposte del comune di Grosseto, verrà discusso in consiglio comunale dopo una petizione firmata dai cittadini 7 anni addietro

 

 

 

Grosseto (GR)- Potrebbe diventare presto realtà la petizione che i cittadini della città toscana hanno firmato ormai 7 anni addietro, per avviare il cosiddetto “baratto amministrativo”, ovvero una modalità alternativa per il pagamento di TARI ed altre tasse comunali, in cambio dello svolgimento di lavori di pubblica utilità da parte di coloro che versano in difficoltà economiche serie.

Una iniziativa che ha finalmente trovato seguito, fortemente voluta da 1500 grossetani, e promossa dall’associazione GAC- Grosseto al centro (dopo svariati tentativi mai decollati, nel 2015, nel 2016, nel 2018, nel 2019 e ancora nel 2021).

Laddove questa volta, l’idea venisse accolta ed attuata, per le persone più bisognose, vi sarebbe la possibilità di ottemperare al pagamento delle imposte comunali, pulendo le strade di Grosseto, occupandosi di curare gli spazi verdi, e la manutenzione o il rifacimento di facciate pubbliche o altri interventi destinati alla collettività cittadina.

I requisiti delineati come imprescindibili per poter essere ritenuti idonei ad avviare il baratto amministrativo sono: il valore dell’ ISEE, l’essere eventualmente disoccupati, il numero del proprio nucleo familiare, la presenza di persone con disabilità, l’essere monogenitore con figli minori a carico.

La stessa associazione GAC, nel tempo, ha avuto modo di esaminare i vari statuti applicati in venti comuni d’Italia, dove l’istituto contrattuale del baratto amministrativo si è già rivelato una iniziativa importante ed utile, come per il comune di Massarosa (Lucca), che è stato il primo a progettare un percorso alternativo in soccorso dei propri abitanti, in condizione di morosità rispetto al pagamento delle tasse comunali.

Come per la città di Grosseto, a cui auguriamo di realizzare nel più breve tempo possibile la proposta, questo potrebbe rappresentare l’inizio di una soluzione adottabile anche in altri territori, per contrastare il precipitare della crisi economica, dovuta all’aumento del tasso di inflazione e del caro bollette, in cui a farne le spese rimangono esclusivamente le fasce della popolazione più deboli.

 

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