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Robert Redford

Cinema

Robert Redford: cinque film imperdibili del leggendario attore e regista

di redazione

Dal western al melodramma, dal cinema politico all’impegno per il cinema indipendente, Redford ha costruito un percorso artistico unico che lo ha reso uno degli attori più celebri di tutti i tempi

17 Settembre 2025

Robert Redford era e restera una delle icone del cinema americano, capace di distinguersi come attore, regista e produttore. La sua carriera, iniziata negli anni Sessanta, è stata costellata da interpretazioni memorabili e da film che hanno segnato la storia del cinema. Dal western al melodramma, dal cinema politico all’impegno per il cinema indipendente, Redford ha costruito un percorso artistico unico che lo ha reso uno degli attori più celebri di tutti i tempi, insieme all’amico Paul Newman. È morto martedì 16 settembre a 89 anni. Un comunicato dell’agenzia che lo rappresentava dice che è successo martedì mattina nella sua casa nello Utah, mentre Redford dormiva.

Ecco una selezione di cinque film imperdibili di Robert Redford che ci accompagnano attraverso le diverse fasi della sua carriera.

1. Butch Cassidy and the Sundance Kid (1969)

Il film che consacrò Redford come star di Hollywood. Diretto da George Roy Hill, racconta la storia dei fuorilegge Butch Cassidy, interpretato da Paul Newman e Sundance Kid, interpretato da Redford. Una miscela di azione, ironia e malinconia che lo ha reso un classico intramontabile del cinema western. Nel 2003 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti

2. The Sting (1973)

Sempre in coppia con Paul Newman, Redford veste i panni di un abile truffatore negli anni Trenta. Il film, diretto ancora da George Roy Hill, vinse sette Premi Oscar, tra cui Miglior Film. È un capolavoro di ritmo narrativo e complicità tra i protagonisti.

3. All the President’s Men (1976)

Un film fondamentale per comprendere la svolta “civile” della carriera di Robert Redford. Nei panni del giornalista Bob Woodward, racconta insieme a Dustin Hoffman lo scandalo Watergate. Diretto da Alan J. Pakula, è considerato un caposaldo del cinema politico e giornalistico.

4. Ordinary People (1980)

Con il suo debutto alla regia, Redford ottenne un successo clamoroso: quattro Premi Oscar, inclusi Miglior Film e Miglior Regia. Ordinary People affronta con sensibilità e profondità il tema della fragilità familiare dopo una tragedia, segnando il passaggio dell’attore anche dietro la macchina da presa.

5. Out of Africa (1985)

Diretto da Sydney Pollack, è un grande affresco romantico ambientato in Kenya, con Robert Redford accanto a Meryl Streep. Il film vinse sette Oscar ed è tra i più noti della carriera dell’attore, capace di unire epica, sentimento e paesaggi mozzafiato.

Dai primi successi nel western e nelle commedie sofisticate fino alle regie premiate e ai melodrammi romantici, Robert Redford ha saputo rinnovarsi costantemente, mantenendo intatta la sua credibilità artistica. Guardare questi cinque film non significa solo conoscere un grande attore e regista, ma anche ripercorrere un pezzo di storia del cinema americano.

Oltre alla carriera di attore e regista, Redford ha avuto un ruolo decisivo nello sviluppo del cinema indipendente negli Stati Uniti e a livello internazionale. La sua visione è stata quella di offrire uno spazio a nuovi talenti, al di fuori delle logiche delle grandi produzioni hollywoodiane. Nel 1981 Redford fonda il Sundance Institute, con sede nello Utah. L’obiettivo era creare un laboratorio dove registi e sceneggiatori emergenti potessero sviluppare i propri progetti con il supporto di professionisti affermati. L’iniziativa nasceva dalla convinzione che il cinema indipendente avesse bisogno non solo di finanziamenti, ma anche di luoghi di formazione e sperimentazione. Dal 1985, l’Istituto organizzò il Sundance Film Festival, che divenne presto il più importante appuntamento mondiale per il cinema indipendente. Nel corso degli anni ha lanciato registi come Quentin Tarantino, Steven Soderbergh, Darren Aronofsky e Ava DuVernay, oltre a promuovere film che altrimenti non avrebbero trovato distribuzione.

*

Foto: 2012, Cineteca di Bologna, omaggio a Robert Redford in occasione dell’uscita del film “La regola del silenzio”

 

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