Bonus mamme lavoratrici

Lavoro

Bonus mamme lavoratrici: cambia la modalità di erogazione del contributo

Cambia il bonus mamme 2025: da decontribuzione a 480 euro una tantum. Domanda all’Inps, ISEE fino a 40.000 euro

21 Giugno 2025

Cambia la modalità di erogazione del bonus mamme lavoratrici con due o più figli a carico. La Legge di Bilancio 2024 aveva introdotto una misura di decontribuzione, ma con il nuovo Decreto Economia approvato dal Consiglio dei Ministri si passa, per alcune categorie, a un bonus economico una tantum da 480 euro.

Il contributo sarà riconosciuto a dicembre 2025 in un’unica soluzione. A comunicarlo è il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che specifica: “L’intervento è rappresentato da una somma di 40 euro al mese per 12 mesi, a valere sul 2025, da corrispondersi in un’unica soluzione nel mese di dicembre. Sarà un incremento netto perché la somma è totalmente esente dal prelievo previdenziale e contributivo”, ha dichiarato il ministro Marina Calderone.

Bonus mamme lavoratrici. Aumentano le risorse stanziate: il plafond sale a 480 milioni

Nel nuovo provvedimento varato dal governo è stato anche aumentato il budget destinato al bonus per le madri lavoratrici. Agli iniziali 300 milioni previsti dalla manovra per il 2025 si aggiungono ulteriori 180 milioni di euro, portando il totale delle risorse a disposizione a 480 milioni.

La domanda va presentata all’Inps

Viene modificata anche la modalità di richiesta del beneficio. Se finora le lavoratrici interessate dovevano comunicare la volontà di aderire all’agevolazione direttamente al datore di lavoro, con la nuova normativa la domanda dovrà essere presentata all’Inps, che gestirà l’intero iter di erogazione.

Chi ha diritto al bonus da 480 euro

Il bonus da 480 euro è destinato alle madri lavoratrici con contratto a tempo determinato. Resta invariata la soglia ISEE di 40.000 euro come requisito massimo per l’accesso al contributo. Inoltre, il beneficio continua ad essere riconosciuto fino al compimento dei 10 anni di età del figlio più piccolo. Restano esclusi i rapporti di lavoro domestico.

Per le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, invece, resta attiva la misura di esonero dei contributi previdenziali fino a un massimo di 3.000 euro annui, in vigore fino alla fine del 2025.

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