Partiti e politici
Salvini e il suo becero consenso sulla pelle degli ultimi
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Sulla nave Aquarius, ferma in mezzo al mare per decisione dei Ministri degli Interni e dei Trasporti, Matteo Salvini e Danilo Toninelli, ci sono più di 100 minorenni di cui 11 bambini, 7 donne incinte, 15 persone con gravi ustioni chimiche, diversi pazienti con sindrome da annegamento e ipotermia. Sono gli ostaggi di un leader che sta utilizzando centinaia di esseri umani come merce di scambio sui tavoli europei, ma soprattutto sta continuando a cavalcare un becero consenso sulla pelle degli ultimi, facendo leva sui bassi istinti e sulla rabbia di una vasta fetta della popolazione che in questi anni ha subito la crisi economica e ha bisogno di nemici e capri espiatori per consolarsi e auto assolversi. Una massa rabbiosa ormai totalmente permeabile ad ogni forma di disinformazione, tanto da convincersi che l’Africa stia invadendo l’Italia malgrado i numeri dicano chiaramente che i principali partner europei accolgono molti più migranti e che l’unico punto su cui sia legittimo chiedere una maggior condivisione è proprio quello relativo ai porti. Ma al popolino che grida “ospitateli a casa vostra” dei numeri reali e della complessità dei problemi non interessa nulla e questo Matteo Salvini lo ha capito da molto tempo, almeno da quando ha iniziato la sua ascesa politica utilizzando lo slogan “prima gli italiani” e salendo sulle ruspe. Il cinico tempismo di chiudere i porti ad urne ancora aperte, trasformando un dramma in uno spot elettorale fuori tempo massimo, ci dice quanto possa arrivare ad essere spregiudicato il capo del Carroccio, che dopo aver sbancato al nord punta a crescere nei consensi anche al sud, tra quelli che fino a poco tempo fa definiva “terroni”, usando per loro parole assai simili a quelle che oggi dedica ai migranti.
A fare le spese di questo modo barbaro di approcciare alla politica sarà innanzitutto l’Italia, che si troverà sempre più isolata in Europa e presto verrà considerata alla stregua di paesi come l’Ungheria di Orban. Nell’ambito della maggioranza di governo, a soffrirne sarà il Movimento 5 Stelle che perderà assai velocemente i tanti voti di quel popolo di sinistra in fuga dal Partito Democratico a trazione renziana e che non si è lasciato affascinare da un progetto evanescente come quello di Leu. Ma i grillini rischiano seriamente di perdere consensi anche nella loro vasta componente di destra, oggi rappresentata da quel Di Maio uscito pesantemente ridimensionato dalle trattative che hanno portato alla nascita del Governo Conte, malgrado il super-ministero che si è cucito addosso come un abito di alta sartoria. Salvini, apparso in questi mesi assai più astuto, spregiudicato e persino virile del grillino (basta rivedere la loro posa sull’ormai celebre murales apparso nei pressi di Montecitorio dopo le elezioni), potrebbe in breve tempo attrarre i consensi di quei mondi di estrema destra che nel centro sud si erano “accasati” nel partito di proprietà della Casaleggio Associati. In fondo, al netto di un “contratto di governo” pieno di promesse assai difficili da mantenere su temi come il welfare e le tasse, il leader della Lega ha mani libere su iniziative-spot “a costo zero” come – appunto – la chiusura dei porti. Il post che il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ha dovuto cancellare “per non creare problemi al Governo”, le ostentate telefonate all’Aquarius del premier Giuseppe Conte (che ha eluso le domande dei giornalisti sull’argomento), del Presidente della Camera, Roberto Fico e del Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, evidenziano i malumori e le difficoltà della componente grillina del Governo, oggi anch’essa ostaggio di Salvini.
Sull’Aquarius domani le riserve di cibo inizieranno a scarseggiare, la Spagna ha offerto i suoi porti per farla finalmente attraccare. Chissà se in queste ore nei palazzi romani qualcuno si riscoprirà umano e fermerà l’ignobile partita che si sta giocando sulla pelle degli ultimi. Una pelle nera, bersaglio facile dei tanti razzisti che non potendo mostrare apertamente la loro natura si nascondono dietro parole false come “invasione” o “non possiamo accoglierli tutti”. Il capo della Lega, in fondo, è riuscito a costruire una specie di discarica ideologica in cui si riversano le peggiori pulsioni e vengono occultate persino a chi le prova.
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