In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus 47021 persone hanno contratto il virus. Ieri erano 41.035. Si registra quindi un aumento di 5986 casi, che in termini percentuali rappresenta una crescita del 14,6% su base nazionale. Sul totale delle infezioni registrate si registrano 4032 decessi (numero che supera ampiamente i decessi registrati in Cina), di cui 627 registrati oggi, e 5129 guariti. Il totale dei “casi attivi” rispetto a ieri cresce di 4660.
Oggi gli attualmente positivi al coronavirus sono 37860. I pazienti ricoverati con sintomi sono 16020; 2655 sono in terapia intensiva (con un incremento di 157), mentre 19187 sono in isolamento domiciliare fiduciario.
Intanto il governo studia misure più restrittive. La proroga della «chiusura» per altri 15 giorni sembra scontata ma adesso bisognerà attendere le nuove «restrizioni» annunciate dal ministro Luigi Di Maio «se serviranno», dunque se le persone continueranno a uscire violando i divieti. Orario dei supermercati e negozi, scuole, passeggiate, sport all’aperto, più esercito nelle strade: sul tavolo del premier Giuseppe Conte c’è la richiesta pressante di governatori e sindaci per un stretta che obblighi i cittadini a stare in casa. E questo naturalmente esclude che prima della fine di aprile possano essere riaperte anche le scuole. Alcune regioni come il Veneto hanno già adottato misure più restrittive, che comprende anche la decisione – invero criticata anche da diverse voci autorevoli – di chiudere i supermercati la domenica. Il presidente della regione ha firmato un’ordinanza valida almeno fino al 3 aprile. Per uscite legate ai bisogni degli animali la persona è obbligata a non superare i 200 metri dall’abitazione. Chiusi parchi e giardini pubblici all’aperto. L’uso della bicicletta e lo spostamento a piedi nei centri urbani è soggetto alle limitazioni per le motivazioni ammesse dal Dpcm e con l’autodichiarazione.
I dati aggiornati alle 17 di oggi regione per regione
Dal punto di vista della crescita percentuale, i dati regionali mostrano uno spostamento fuori dalla Lombardia della dinamica di crescita esponenziale. Per la prima volta, in numeri assoluti, la maggioranza dei nuovi contagiati è infatti fuori dalla regione lombarda.
Infatti, come ormai da diversi giorni, la crescita di contagi in Lombardia è più basso della media nazionale, che oggi è del 14,6%.
Lombardia +2.380, +11,9 %
Emilia Romagna +754, +14,4 %
Veneto +547, +15,7 %
Piemonte +529, +18 %
Marche +244, +14 %
Liguria +162, +15 %
Campania +97, +14,8 %
Toscana + 311, +20 %
Sicilia +68, +20 %
Lazio +185, +22 %
Friuli Venezia-Giulia +57, +9,5 %
Abruzzo +64, +16,6 %
Puglia +103, +21,5 %
Umbria +61, +18,2 %
Bolzano +112, +25,6 %
Calabria +38, +22,4 %
Sardegna +87, +42,2 %
Valle d’Aosta +49, +22,7 %
Trento +119, +22,7 %
Molise +4, +8,6 %
Basilicata +15, +40,5 %
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