Obiettivo, portare a casa la ghirba. Non fateci perdere tempo con le stronzate

29 Ottobre 2020

Noi sappiamo benissimo cosa sta accadendo. E sappiamo perfettamente come veniamo giudicati, percepiti dagli “altri” che non vogliono adeguarsi, piegare la testa, mantenere la schiena dritta, fermi sui principi dello stato di diritto. Lo sappiamo perché, neanche tanto sottotraccia, cogliamo gli sguardi e, soprattutto, la stupefazione per chi ci ha visto battaglieri e incontentabili in molte altre condizioni politiche della nostra storia. E quel pensiero, sottovoce: “Poverino, guarda come è ridotto”. In poche parole: siccome noi staremmo subendo quella che voi definite una “dittatura sanitaria”, allora sol per questo non siamo più le persone intelligenti che avete conosciuto, avremmo gettato il cervello all’ammasso, poveri coglioni su una zattera in mezzo al mare, invertebrati della democrazia liberale in balia del malvagio.

Inutile dirvi che tutto quello di cui malignate nei vostri conversari più privati, è vero. Abbiamo scelto di non combattere un nemico oscuro, dai tratti molto definiti ma totalmente sconosciuti, che ha portato nell’agone regole che non sono regole, ma semplicemente imposizioni, che ha di fatto sbilanciato in modo incontrovertibile il modo di combattere una guerra che in ogni caso perderemo. Si tratta solo di capire di quanto. Perché non abbiamo mai creduto alla favoletta per cui in questa vicenda maledetta è lo Stato il nostro interlocutore, il nostro avversario, per cui rompergli costantemente i coglioni a ogni stormir di fronde. Valutato che siamo ancora e ampiamente all’interno dei confini della democrazia, ci occupiamo di altro.

Ci occupiamo semplicemente di portare a casa la ghirba. Sapete cos’è la ghirba, cari sapientoni? In gergo militare, era la pellaccia. Sì, ci stiamo occupando di portare a casa la pellaccia. E visto che è un obiettivo straordinariamente egoistico, e straordinariamente concreto, voi pensate che saremmo così coglioni da subire, inermi, qualcosa che non sia esattamente compatibile con questo impianto? In questo contesto, ve lo diciamo subito, non vogliamo perdere tempo inutile. Non fateci perdere tempo inutile. Non cercate di coinvolgerci in discussioni infinite sul nulla a cui siete affezionati, che tiene meravigliosamente occupate le vostre giornate, a partire dalle cenette e dai festini a casa di appena qualche giorno fa, che lo stato cattivo e maligno vi voleva togliere con uso di gendarmi e che adesso, con il precipitare delle cose, appaiono nitidamente per quello che sono: una discussione cretina a cui avete dato la stura per giorni, sì, avete rotto gli zebedei per giorni sul nulla incapsulato, avete gridato alla delazione di stato (come fosse la prima volta), allo sfregio dei diritti, e per la gioia di grandi e piccini è tornato persino di attualità il mai domo “Stato di polizia”, insomma avete tirato fuori tutto l’armamentario ammuffito di un tempo lontano, riattualizzandolo alla bisogna. Naturalmente quelle cene sono già in cantina, seppellite dalla moltiplicazione dei contagi.

Ovviamente, voi pensate anche che noi si abbia i nostri virologi di riferimento. Anche in questo caso, dobbiamo deludervi: nessun virologo ci fa delirare al punto da farne il nostro eroe. Ci interessa la parte medica, stop. Peraltro in certi casi piuttosto controversa. Ecco, su questo siamo molto attenti. Ma sul resto sfrondiamo proprio alla grande, e anzi, ci incazziamo assai se Ricciardi si trasforma in un portasfiga ambulante quando racconta, una mattina che gli girano i coglioni, che se prendi il caffè al bar ti prendi automaticamente anche il Covid-19. O se Crisanti arriva alla sua cinquantesima intervista in cui dice che non lo hanno ascoltato. Nessun compiacimento per la querelle sessantottina tra Zangrillo e Galli, una stronzata in purezza per ingrossare le gazzette.

Ecco, il nostro obiettivo di questa pandemia, oltre a quello minimo che sarebbe portare la ghirba a casa, è sfrondare. Sfrondare al massimo. Evitateci le rotture di coglioni che vi appassionano in modo esagerato. Evitate quella che Gioann Brera fu Carlo avrebbe chiamato “masturbatio grillorum”. Non sperate di irretirci a ogni Dpcm, come fosse un giocherello di società. E adesso i cinema, domani le giostre, dopodomani gli autoscontri, tra un mese l’ottovolante. Il circo no. Non ci interessa. Abbiamo firmato una cambiale, questo è evidente e ne siamo consapevoli: crediamo che agevolare le iniziative di uno stato in questa condizione particolare, sia più utile che rompere i coglioni per ogni sciocchezza. Naturalmente, ma è già un crimine doverlo sottolineare, siamo altamente vigili sulle cose importanti. Forse anche più vigili di voi, ma non vogliamo metter su uno slalom parallelo. Non ci interessa.

L’obiettivo della vita umana ricomprende molto altro. Qualcuno dice che possa ricomprendere anche un possibile “deficit di democrazia”. Non è escluso, dev’esser chiaro. In questi casi, è giusto porsi una domanda: le possibili slabbrature al tessuto democratico che dovessero avvenire in questo periodo, potrebbero ricomporsi successivamente o dobbiamo pensare di non recuperare più quel terreno perduto? Ci sono buoni motivi per credere che il rammendo sarà faticoso, perché il ricordo e la memoria dureranno in eterno, ma che il nostro abito istituzionale tornerà quello di prima. A meno di non attribuire a parti dello stato un disegno eversivo che, in tutta franchezza, non vediamo all’orizzonte.

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CAT: salute e benessere

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