“Io, Laura Antonelli, bassina e rotonda, perché vi piaccio?”

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22 Giugno 2015

E’ morta l’attrice Laura Antonelli. A darne notizia è stata la sua collaboratrice domestica, stamattina, trovandola riversa a terra in casa a Ladispoli, vicino a Roma.

Nata a Pola il 28 novembre del 1941 da una famiglia istriana, Laura Antonelli si trasferisce prima a Napoli dove compie i suoi studi al liceo scientifico e all’istituto di educazione fisica, e poi a Roma, insegnando proprio la materia sportiva in un liceo artistico.

Dopo alcuni caroselli e aver interpretato numerosi fotoromanzi, l’attrice nel 1969 recita la parte di una fotomodella ninfomane nel film erotico Venere in pelliccia di Massimo Dallamano, più tardi chiamato Venere nuda, e ancora dopo Le malizie di Venere, e tratto dal romanzo  di Leopold von Sacher-Masoch. Il film, censurato durante le riprese in Spagna, quindi poi girato in Germania, in Italia uscì solo montato diversamente dalla versione iniziale, essendo considerato troppo scabroso per l’epoca.

Laura Antonelli in una scena del film Venere in pelliccia

Laura Antonelli in una scena del film Venere in pelliccia

Per molti l’immagine di Laura Antonelli rimanderà sempre alla cameriera di Malizia, film del 1973 del regista Salvatore Samperi. Quest’ultimo, per quel ruolo cult, le impose una vestaglietta nera a pois, succinta e ammiccante, esaltandone la sensualità prorompente. L’attrice, recitando accanto a Turi Ferro e al giovane Alessandro Momo, entra così nell’immaginario erotico degli italiani e vince per l’interpretazione il Nastro d’Argento come migliore attrice protagonista, conferitole dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, e il Globo d’oro come miglior attrice rivelazione.

In seguito al successo di  Malizia (sette miliardi d’incasso nel ’73), il fascino genuino della Antonelli conquista prima Giuseppe Patroni Griffi, che la sceglie per Divina creatura (1975), in cui si “concede” in un nudo integrale della durata di sette minuti, uno scandalo per quegli anni, e poi Luchino Visconti che le offre il ruolo della moglie di Giancarlo Giannini ne L’innocente (1976), tratto da Gabriele D’Annunzio.

Il successo però, l’attrice lo raggiunge con le commedie: da Sessomatto di Dino Risi a Mio Dio come sono caduta in basso di Luigi Comencini, in cui si mette alla prova con la parodia delle eroine dannunziane. La Antonelli continua così la sua brillante carriera recitando a fianco di Jean Paul Belmondo in Trappola per un lupo di Claude Chabrol, con Mauro Bolognini in Gran bollito, con Ettore Scola in Passione d’amore.  Due volte si cimenta con Moliere, nelle riduzioni farsesche del Malato immaginario e dell’Avaro, accanto all’indimenticabile Alberto Sordi.

Tra le sue ultime apparizioni, la ricordiamo in due ruoli da protagonista per la televisione: negli Indifferenti di Bolognini e in Disperatamente Giulia di Enrico Maria Salerno, trasmessi su Canale 5 nel 1988 e nel 1990.

La vita di Laura Antonelli e’ stata segnata dalla vicenda giudiziaria iniziata del ’91, quando nella sua villa di Cerveteri, fu trovata della cocaina. Nove anni più tardi la donna ottenne l’assoluzione da parte della Corte d’Appello di Roma e nel 2006 un risarcimento da parte dello Stato. Il caso divenne di interesse nazionale.

Di se stessa diceva: “Sono bassina, un po’ tondetta e ho le gambe piuttosto corte: chissà perché piaccio?”.

TAG: cinema erotico, cult movie, Dino Risi, Divina Creatura, Laura Antonelli, Le malizie di Venere, Malizia, Salvatore Samperi, sesso, Venere in pelliccia
CAT: Cinema

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