Juncker invita i greci a votare sì all’euro – La Grecia non pagherà l’Fmi

29 Giugno 2015

Lunedì di caos sui mercati dopo il weekend che ha segnato la rottura delle trattative sul piano di salvataggio fra la Grecia e le istituzioni europee. A seguito dell’introduzione di controlli sui movimenti di capitale e l’imposizione di un tetto ai prelievi di contante (60 euro giornalieri), in Grecia si stanno allungando le code ai bancomat. Nessuna restrizione è stata imposta invece sull’uso di carte di credito e di debito né al pagamento in contanti delle pensioni. Le banche rimarranno chiuse fino a lunedì 6 luglio.

Le Borse europee hanno chiuso in forte calo (Milano a -5,2%), mentre lo spread fra Btp e Bund, che in mattinata ero schizzato verso i 200 punti (contro 123 di venerdì scorso), si è poi a159 punti base, grazie all’interno di sostegno della Bce. L’euro ha invece resistito e, dopo qualche oscillazione, recuperando a 1,118 contro dollaro.

Dopo la rottura di sabato, intanto, dall’Europa questa mattina cominciano ad arrivare segnali di disponibilità a riprendere i colloqui con il governo greco di Alexis Tsipras. Francia e Germania hanno fatto sapere di essere pronti a riprendere i colloqui con il governo Tsipras. «La Grecia faccia la prima mossa», ha detto questa mattina la cancelliera tedesca Angela Merkel. In conferenza stampa, iniziata alle 12:45, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha dichiarato che le istituzioni europee avevano già detto a Tsipras di essere pronto a discutere della sostenibilità del debito già dal prossimo ottobre. Di fatto, però, queste parole sembrano confermare le posizioni note: ossia che l’eventuale taglio del debito l’Europa rientrerebbe all’interno di un terzo salvataggio, mentre i greci vogliono un “sollievo” già da ora.

Sondaggi su euro e referendum. I primi sondaggi condotti a livello nazionale fra il 24 e il 26 giugno, prima dunque dell’annuncio del referendum, confermano quanto già si sapeva: ovvero che i greci non vogliono lasciare l’eurozona e preferiscono un accordo con le istituzioni europee. Secondo Kapa Research (rilevazione per il quotidiano To Vima), il 47,2% degli intervistati voterebbe a favore di un accordo, anche doloroso, con i creditori, contro il 33% che voterebbe no, gli indecisi sono il 18,4 per cento. Entrambi i sondaggi sono stati condotti a livello nazionale dal 24 al 26 giugno. Nell’indagine Alco per l’edizione domenicale di Proto Thema, il 57% degli intervistati ha detto di ritenere che la Grecia dovrebbe fare un accordo con i partner europei mentre il 29% ha detto di preferire una rottura. Non sono per ora disponibili sondaggio sul quesito referendario in sé.

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h 18: 25 – La Grecia non pagherà Fmi 

Secondo una fonte governativa citata dal Wall Street Journal, la Grecia non pagherà domani la rata di 1,6 miliardi di euro che deve al Fondo Monetario Internazionale.

h 17:30 – Le Borse chiudono in rosso,  Milano a -5%, Spread Btp-Bund a 159 punti

Il fallimento delle trattative fra Europa e Grecia si è abbattuto su tutte le Borse europee. Francoforte  ha perso il 3,56%, tonfo di Londra l’1,97%, mentre Parigi ha registrato un calo del 3,74 per cento. Pioggia di vendite sul listino milanese, in flessione del 5,17 per cento. Male soprattutto le banche: Banca Mps ha archiviato la seduta a -10,24%, seguita da Ubi Banca, Bpm e Mediolanum, tutte con cali superiori al 7 per cento.

Il cambio euro-dollaro ha recuperato a 1,118, dopo esser crollato nella notte sotto gli 1,10 dollari, mentre lo spread Btp-Bund che dopo essere schizzato a 200 punti base e ridisceso a 159 (+35 punti su venerdì 26), solo grazie alla rete di supporto tesa dalla Bce. Oggi il rendimento del titolo di Stato decennale italiano è ora al 2,38 per cento.

h 16:30 – Eurosummit straordinario chiesto dal Parlamento Ue

La conferenza dei capigruppo Ue ha approvato a larghissima maggioranza (Ppe astenuto) la richiesta avanzata da Gianni Pittella (S&D) al presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker di tenere nelle prossime ore un Eurosummit straordinario. Nel frattempo, il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz è intervenuto a dare man forte a Juncker favore del sì: «Chiedo al popolo greco di votare sì al referendum: si tratta di un piano che pone basi serie per lo sviluppo».

 

h 15:00 – Code lunghe ai bancomat che riprendono a funzionare, Atene rassicura i turisti

Gli sportelli Bancomat, disattivati nelle 12 ore successive alla pubblicazione del decreto sui controlli di capitale, hanno ripreso a funzionare. Sono circa 5.500 gli sportelli bancomat sparsi in tutta la Grecia: si registrano lunghe file. Il decreto del governo consente comunque di eseguire pagamenti con carta di credito e i normali pagamenti bancari web all’interno. Le transazioni con i Paesi esteri saranno limitate alle urgenze come l’acquisto di farmaci o il pagamento di servizi medici. Le restrizioni bancarie non si applicano ai né ai pensionati per il ritiro della pensione né a chi effettua transazioni o prelievi bancomat utilizzando carte di debito o carte di credito emesse all’estero.

«I nostri turisti che sono già qui e quelli che stanno progettando di venire, non saranno intralciati dai possibili eventi, loro potranno continuare a godersi una splendida vacanza in Grecia, senza nessun problema – si legge in un comunicato diffuso dall’Ente nazionale greco per il turismo – Il carburante e tutti i prodotti e servizi continuano ad essere regolari» ovunque.

 

h 14:30 – Liquidità di emergenza alle banche greche invariata fino a mercoledì

La Banca centrale europea manterrà invariata la liquidità di emergenza (Ela) per le banche greche ai livelli attuali (89 miliardi di euro) fino a mercoledì prossimo 1° luglio, quando si riunisce il consiglio direttivo dell’istituto. Lo ha detto il presidente della Banca centrale austriaca Ewald Nowotny. La decisione è stata presa ieri e ha determinato la conseguente chiusura delle banche greche per sei giorni lavorativi e l’imposizione di un tetto ai prelievi di contante, visto che senza ulteriore liquidità il sistema bancario ellenico non riesce a far fronte alla situazione.

Di fatto, si è trattato di una prima stretta sui finanziamenti alle banche greche. Il passo successivo potrebbe avvenire mercoledì, all’indomani cioè della scadenza della rata da 1,6 miliardi di euro da rimborsare al Fondo monetario internazionale. Se il governo greco non paga, cosa che viene data per scontata, la Bce potrebbe trovarsi nella posizione di valutare una revoca dell’Ela esistente (89 miliardi): il che obbligherebbe le banche greche a dichiarare default, facendo precipitare la situazione complessiva. Nel comunicato di domenica 28, la Bce ha detto di essere pronta a rivedere la sua decisione: ma non ha detto in quale direzione né quando.

 

h 14:20 – I due Nobel per l’economia Stiglitz e Krugman: votare No al referendum

Si schierano per il no al referendum greco sul piano di salvataggio i due premi Nobel per l’economia Joseph Stiglitz e Paul Krugman. In un articolo intolato «Europe’s Attack on Greek Democracy», il primo dice che una vittoria del no «aprirebbe almeno la possibilità che la Grecia, con la sua forte tradizione democratica, si riprenda in mano in proprio destino». Secondo Krugman, «la Grecia non ha altra scelta che fare default e ritirarsi [dall’euro, ndr]».

 

h 13:15 – Juncker: pronti a discutere di sollievo debito ma la Grecia ha abbandonato i colloqui

Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che sta parlando in conferenza stampa, ha detto venerdì scorso che i creditori erano pronti a discutere di “misure sul debito” ma la Grecia ha abbandonato il tavolo delle trattative.

h 12:50 – Juncker: spero in un’Europa che rimanga di 19 paesi

Dichiarazioni del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker in conferenza stampa

  •  Spero in un’Europa che rimanga di 19 paesi
  •  L’Europa non sia teatro di conflitti tra interessi nazionali
  • Non è gioco a poker, o vinciamo tutti o perdiamo tutti. La Grecia non può sfidare le altre 18 democrazie
  • «Sono afflitto dallo spettacolo dato dall’Eurozona e mi sento tradito
  • La drammatizzazione del disaccordo ha avuto la meglio su approccio comune nell’interesse di tutti, a cominciare dai greci
  • Per me uscita della Grecia da Eurozona non è mai stata e non sarà mai un’opzione
  • Siamo determinati a lavorare insieme attorno a un tavolo per raggiungere il miglior accordo possibile
  • Non è vero che abbiamo lasciato i colloqui con il governo greco ai tecnocrati, abbiamo negoziato direttamente, non c’è alcun ultimatum
  • Non ci sono tagli ai salari o alle pensioni nella nostra proposta
  • Chiederò ai greci di votare sì al piano

 

h 12:45 – Conferenza stampa del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker

Jean-Claude Juncker

 

h. 13:0o – Tsipras ha chiesto proroga del programma di assistenza di 30 giorni 

«Per poter svolgere il referendum in un clima calmo e positivo che consenta al popolo greco di prendere questa cruciale decisione senza pressioni esterne chiediamo una proroga di un mese del programma. I negoziati riprenderanno il 6 luglio, con l’obiettivo di raggiungere subito un accordo in linea con la decisione del popolo greco».  È quanto chiesto il premier greco Alexis Tsipras al primo ministro del Lussemburgo Xavier Bettel, che diventerà presidente di turno della Ue nel semestre che comincia a luglio.

 

h 12:40 – Spread Btp 10 anni-Bund a 155 con un rendimento del 2,33%

 

h 12:30 – Merkel pronta a un nuovo colloquio con Tsipras, ma Grecia faccia la prima mossa

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che è la Grecia a dover fare la prima mossa per uscire dall’attuale situazione. «Se l’euro fallisce, fallisce l’Europa», ha aggiunto. «Se dopo il referendum il governo greco chiedesse di trattare non rifiuteremo le trattative». La Merkel «continua a essere disponibile a colloqui con il premier greco, se questi lo desidera”, ha spiegato il portavoce Steffen Seibert aggiungendo che Berlino «rispetterà l’esito del referendum» voluto da Tsipras.

 

 h 11:00 – Hollande, «La Grecia resti nell’euro, accordo ancora possibile»

Secondo il presidente francese Hollande, «oggi esiste ancora la possibilità di un accordo». La Francia vuole che «la Grecia resti nell’euro», ha detto Hollande parlando dopo una riunione del governo questa mattina, e che il governo di Atene «ritorni al tavolo dei negoziati».

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h 10:30 –  Il commissario UE Moscovici: «Porte della Commissione aperte alla Grecia» – Conferenza del presidente Juncker alle 12:45

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h 10:30 – Pubblicata ieri dal presidente Juncker l’ultima proposta delle istituzioni europee alla Grecia

«Nell’interesse della trasparenza e per informazione del popolo greco», il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha pubblicato ieri la proposta concordata fra le tre istituzioni creditrici (Commissione Ue, Bce e Fmi), ma non discussa dall’Eurogruppo dopo l’interruzione dei colloqui causata dall’annuncio del referendum.

Proposta Commissione Ue-Bce-Fmi alla Grecia – versione 26 giugno ore 20 (pdf)

tweet grecia juncker

h 10:00 – Piazza Affari in rosso del 3,84%

h 10:00 – Chiudono in perdita le Borse di Shanghai (-3,34%), di Shenzhen (-5,78%), Tokyo (-2,8%)

h 9:30 – Mercati europei aprono in forte calo

Chiusa la Borsa di Atene fino al 7 luglio, mentre tutte le piazze europee partono in rosso, sulla scia di quelle asiatiche. Milano in calo del 2,03%, poi perde fino quasi il 5 per cento. Male anche gli altri listini: Londra -2%, Francoforte -3,74%, Parigi -4,5%, Lisbona – 5%, Zurigo -3 per cento. Forti perdite sui titoli bancari

h 8:30 – El Erian (Allianz): Probabilità dell’85% che la Grecia lasci euro (Bloomberg)

Mohamed El-Erian, economista del gruppo Allianz, ha detto a Bloomberg che «c’è una probabilità dell’85% che la Grecia sia costretta a uscire dall’euro» nelle prossime settimane.

h 8:00 – In Grecia banche chiuse e file ai bancomat

L’annuncio del referendum sul piano di salvataggio proposto dai creditori da parte del governo Tsipras ha innescato una reazione a catena che, oltre all’interruzione delle trattative in sede europea, ha portato la Bce a deliberare il congelamento della liquidità di emergenza fornita alle banche greche sui livelli di venerdì 26 (90 miliardi di euro). Non sarà cioè fornita liquidità aggiuntiva, il che ha obbligato ieri il governo a decretare la chiusura delle banche e a imporre dei limiti giornalieri (60 euro) al prelievo di contanti. Non sono sottoposti limiti alle carte di debito straniere e al ritiro delle pensioni, mentre sono stati bloccati i trasferimenti all’estero via bonifico. Molti bancomat sono già vuoti.

Il premier greco Tsipras ha accusato la Bce per la situazione, ma ha ribadito che nessuno «fermerà il processo del referendum». La decisione di respingere la richiesta greca «per una breve estensione del programma è un atto senza precedenti per gli standard europei e mette in questione il diritto di un popolo sovrano di decidere».Il governo Tsipras ha invitato a votare per il no.

 

TAG: eurozona, grecia
CAT: Euro e BCE

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