Cibus Connecting Italy 2023 torna a Parma dal 29 al 30 marzo


Una delle abitudini irrinunciabili per noi italiani purosangue, è senza dubbio, il caffè espresso. Tutto ciò che cerchiamo quando varchiamo i confini della nostro Bel Paese. Un rito che in pochissimi istanti è capace di farci sentire immediatamente a casa, ovunque ci troviamo. Ma riprodurre la qualità del caffè italiano è talmente difficile e prezioso, da aver deciso di candidarne la autenticità a diventare uno dei patrimoni immateriali per tutta l’umanità, facendo partire una sottoscrizione pubblica, lo scorso 26 marzo, per avanzare proposta formale all‘Unesco.
Una iniziativa molto importante, celebrata con il parere favorevole del Ministero delle Politiche Agricole, che ha avuto in lettura un dettagliato dossier dal titolo “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli“, su cui, proprio la Commissione Nazionale per l’Unesco si pronuncerà oggi. Ad avere sottoscritto la Carta dei Valori del Rito dell’Espresso italiano, sono state le undici comunità simbolo del caffè: Torino, Milano, Venezia, Bologna, Roma, Napoli, Pescara, Lecce, Palermo e Modica. Un documento in cui vengono elencati dettagliatamente tutti quei valori che meritano di essere condivisi con il resto della umanità.
“Riconosciamo il valore della tazzina a tutte le latitudini del nostro Paese, uno di quei momenti importanti per l’Italia perché riusciamo a far capire quali sono le nostre eccellenze e proporle alle comunità internazionali con serietà e credibilità“, è quanto affermato dal Ministro Stefano Patuanelli in relazione alla candidatura del caffè italiano come patrimonio Unesco.
Una possibilità, questa, di praticare concretamente un processo di condivisione ed inclusione con l’intera umanità per uno dei riti più caratterizzanti del nostro essere italiani, che racchiude in un semplicissimo gesto, una innumerevole varietà di significati, che spaziano dalla cortesia, alla convivialità, amicizia, colore e capacità di alleggerire il vivere quotidiano e le sue incombenze, non sempre piacevoli.
Incrociamo le dita, e beviamoci un caffè!
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