Beni culturali
Lucchini (Intesa Sanp.): «L’Occidente si difende anche con cultura e bellezza»
«Oggi in Europa, in uno scenario che è precipitato all’indietro negli abissi della storia, dovremmo tutti aprire gli occhi e ricordarci che cultura è impegno civico nel rinnovare e difendere democrazia, libertà e bene comune e, insieme, aiuto ai più deboli. (…) La cultura resta la chiave per migliorare e rinnovare la “normalità” delle nostre vite occidentali con alcune fondamentali disruption: ad esempio, la cultura dell’ambiente sostenibile, del risparmio energetico (altra faccia dell’indipendenza di un Paese) e dell’educazione finanziaria, che serve sia in tempi di crisi economica e sia in tempi di ripresa. E tutte con l’obiettivo di aiutare i giovani, e non solo loro, a trovare la strada non solo professionale dopo la penalità della pandemia». Scrive così Stefano Lucchini, Chief institutional affairs and External communication di Intesa Sanpaolo, in un intervento pubblicato dal Sole 24 Ore del 7 luglio. «È dunque naturale – aggiunge il manager – che il compito di una grande banca italiana come è Intesa Sanpaolo sia quello di assecondare, alimentare e stimolare in ogni modo possibile la diffusione della cultura».
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“Progetto Cultura” di Intesa Sanpaolo traduce in concreto l’impegno della banca per la promozione dei patrimoni d’arte e dei valori culturali: collezioni permanenti, mostre, palazzi storici, documenti d’archivio, iniziative editoriali e musicali, interventi di restauro. Nel 2021 le Gallerie d’Italia – il progetto della banca che riunisce quattro poli museali in altrettante città d’Italia (Milano, Napoli, Torino, Vicenza) – hanno lanciato 14 nuove mostre, e quest’anno sono proseguite le importanti partnership con operatori pubblici e privati, e le attività di diplomazia culturale, quali il prestito di opera di proprietà della banca ( per esempio, “Tobia ridona la vista al padre” del pittore fiammingo Hendrick De Somer all’Ambasciata italiana a Bruxelles in occasione delle consultazioni bilaterali Italia-Belgio). “Restituzioni” è invece programma biennale di restauri di opere d’arte appartenenti al patrimonio del Paese: In trent’anni di attività, sono oltre 1500 le opere d’arte, dal Nord al Sud dell’Italia, restaurate e “restituite” alla collettività, tra gli mosaici pavimentali paleocristiani della Basilica di Aquileia, gli affreschi di Lanfranco nella Cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli, quelli di Altichiero e Avanzo nella Cappella di San Giacomo nella Basilica del Santo a Padova, il portale in bronzo della Basilica di San Marco a Venezia, gli affreschi di Stefano Fiorentino dell’Abbazia di Chiaravalle milanese, due delle vetrate rinascimentali di Santa Maria del Fiore a Firenze e, più recentemente, l’intera realtà museale di Casa Manzoni a Milano. Con “Gallerie d’Italia Academy” si guarda in avanti: è fresca di lancio, infatti, la seconda edizione del corso di alta formazione in “Gestione dei patrimoni artistico-culturali e delle collezioni corporate”, con 30 partecipanti e 8 borse di studio.
A tal proposito, Lucchini rivendica alla banca il merito di avere sviluppato «strumenti che permettono di far crescere la solidità finanziaria e la stabilità organizzativa delle nostre imprese culturali, come una valutazione creditizia che tiene conto dell’eterogeneità e degli asset intangibili tipici di questo settore e la destinazione di una quota del nostro Fondo di solidarietà e sviluppo a realtà del mondo culturale piccole, periferiche e giovanili con difficoltà di accesso al credito».
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«Ha ragione – conclude il manager – il ministro Dario Franceschini nell’annoverare gli investimenti in cultura tra i principali fattori di crescita del Paese e nell’auspicarne l’irreversibilità. (…). Dobbiamo tutti fare una grande riflessione sui valori dell’Occidente sempre più messi in discussione (…). Siamo noi oggi, più che in altre fasi storiche, che dobbiamo saper intendere cultura e bellezza come risorse fondamentali di progresso civile e sociale, e fonderle con l’energia dei giovani».
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