Per la stabilità dell’Africa fermiamo le esecitazioni russo – algerine

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21 Novembre 2022

Nei prossimi giorni, al confine con il Marocco, la Federazione Russa e l’Algeria, svolgeranno delle esercitazioni militari congiunte. Il passaggio a una fase operativa nelle relazioni militari algerino-russe non rappresenta una novità eclatante. Infatti, dopo le  manovre militari congiunte in Ossezia del Sud nel novembre 2021, un contigente dell’esercito algerino ha patecipato all’esercitazione  “VOSTOK 2022″, organizzata nell’estremo oriente della Russia.

Negli ultimi due anni sono state organizzate regolarmente esercitazioni militari navali tra le forze armate Russe ed Algerine  e queste sono un fatto normale nei rapporti tra gli Stati. La novità di queste manovre congiunte è che possono essere elemento di preoccupazione. Rappresentano, in modo plastico, la la capacità della Federazione Russa di schierarsi vicino all’Europa nel Mediterraneo occidentale.

Tale attività militare da parte dell’algeria ha suscitato preoccupazione anche negli Stati Uniti. Infatti, qualche tempo fa la deputata Lisa McClain (R-MI) ha guidato un gruppo bipartisan di colleghi nel chiedere sanzioni contro l’Algeria per il suo acquisto di armi russe. Un comporatamento, a detta di questi deputati americani in aperta violazione del Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act.

Nel documento, della deputata del Michigan, ma firmato anche da  Reps. Banks (R-IN), Aderholt (R-AL), Bacon (R-NE), Carter (R-GA), Cohen (D-TN), Costa (D-CA ), Crawford (R-AK), Curtis (R-UT), Diaz-Balart (R-FL), Fitzpatrick (R-PA), Gooden (R-TX), Jackson (R-TX), Kaptur (D- OH), LaMalfa (R-CA), Lamborn (R-CO), Owens (R-UT), Reschenthaler (R-PA), Ruppersberger (D-MD), Ryan (D-OH), Scott (R-GA ), Stewart (R-UT), Taylor (R-TX), Weber (R-TX), Webster (R-FL), Wilson (R-SC) e Wittman (R-VA) si dichiara, in modo chiaro che: ” la crescente relazione dell’Algeria con la Russia rappresenta una minaccia per ogni nazione in tutto il mondo“. Il documento proseguiva nel sottolineare come: “Proprio l’anno scorso, l’Algeria ha finalizzato un accordo sulle armi di oltre 7 miliardi di dollari con la Russia, che includeva un aereo da combattimento russo avanzato che non era mai stato venduto prima. Le loro azioni dovrebbero inviare un chiaro segnale al Dipartimento di Stato che le sanzioni devono essere applicate al governo algerino. Chiedo al segretario Blinken di affermare la sua autorità sanzionatoria e di inviare un messaggio che gli Stati Uniti non tollereranno il sostegno diplomatico” alla Russia.

A rinforzare la posizione, è intervenuto lo scorso 15 Settembre il Senatore (riconfermato)Marc Rubio, che in una lettera al Segretario di Stato ha ribadito la richiesta affermando che: ” La Russia è il più grande fornitore militare dell’Algeria. L’Algeria è anche tra i primi quattro acquirenti di armi russe in tutto il mondo, culminando con un accordo di armi da 7 miliardi di dollari nel 2021. L’afflusso di denaro da qualsiasi fonte alla Russia non farà che abilitare ulteriormente la macchina da guerra russa in Ucraina

Nella realtà i pericoli di destabilizzazione sono anche altri. Il primo problema è rappresentato dal luogo di svolgimento delle esercitazioni. Infatti le forze armate algerino/russe saranno a pochi chilometri dal confine con il Marocco, con rischi anche di possibili incidenti per la popolazione marocchina. Accanto a questo , vi è il rischio serio che l’intera regione ripimbi nel pieno dello scontro tra Occidente e Russia.

Insomma, il problema maggiore è che il Nord Africa e, quindi anche a cascata l’intero continente africano sia coinvolto in una serie di “guerre per procura” dove anche gli attuali pseudo conflitti possono innescare situazioni pericolose. Le guerre e le destabilizziazioni possono essere all’origine di crisi migratorie contro le quali solo la stabilità del nord africa ne è garanzia.

L’Italia non può dire a nessuno quale alleanza fare, ne con chi svolgere le esercitazioni militari, ne tantomento ingerire nella politica algerina. Ma sicuramente, la Nostra Nazione, potrebbe esercitare una dissuasione morale, su Algeri chiedendo, almeno il rinvio di queste esercitazioni.

Accanto a questo l’intero movimento pacifista potrebbe chiedere che i soldi pagati per gli idrocarburi non finiscano al mercato delle armi ma, alla promozione della comunità algerina . il Governo Italiano, ha preannunciato il “Piano Mattei” per il Nord Africa, ebbene credo che questo piano possa essere suborniato al fatto che soldi versati per l’acquisto di idrocarburi o dai commerci non siano destinati all’acquisto di armi ma alla promozione sociale , allo sviluppo ed al benessere dell’Africa. In sostanza realizzare proprio quello che avrebbe voluto Enrico Mattei che, da partgiano cattolico, capiva il senso della pace, del progresso e della sussidiarietà e dello sviluppo dei popoli.

Marco Baratto

TAG: algeria, pace
CAT: Geopolitica

Un commento

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  1. andrea-lenzi 1 anno fa

    Enrico Mattei capiva il senso della pace perché uomo di buon senso, con il vantaggio di aver visto gli effetti della seconda guerra mondiale. E BASTA.
    Tirare sempre in mezzo la superstizione cattolica, ancora fonte di discriminazione ed intolleranza, è disfunzionale, poiché la fa passare per cosa buona, mentre così non è, come sanno i gay, le donne, i non credenti.

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