“Sbloccare gli investimenti pubblici per far ripartire l’industria del cemento”

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25 Ottobre 2018

Cemento e calcestruzzo restano ancora oggi la migliore soluzione per la realizzazione di infrastrutture moderne, sicure, durevoli e sostenibili. Il calcestruzzo di oggi è fino a 100 volte più resistente agli agenti esterni rispetto a quello degli scorsi decenni. La filiera, peraltro, in Italia è una delle più dinamiche e innovative ma il mercato continua ad essere in difficoltà.

Nel comparto delle costruzioni, cemento e calcestruzzo rappresentano il 10%. A fronte di una ripresa dell’1,6% per il settore delle costruzioni in Italia nel primo semestre 2018 (dato Istat), Federbeton ha stimato una crescita fino all’1% dei livelli produttivi nel 2018, con un valore aggiunto di filiera anch’esso in aumento (con un intervallo di crescita stimato tra +1 e +3% sul 2017).

La Federazione delle Associazioni della Filiera del Cemento e del Calcestruzzo ha reso pubblico un rapporto che fotografa la situazione della filiera italiana ed esprime preoccupazioni ma anche suggerimenti per il futuro. Con 4.000 aziende associate e circa 10 miliardi di euro di fatturato aggregato, Federbeton, nell’ambito di Confindustria, rappresenta infatti i produttori di cemento, calcestruzzo e materiali di base.

E secondo lo studio, malgrado i segnali di leggera ripresa, il settore non riesce a invertire un trend che complessivamente resta negativo sul fronte dell’occupazione, del numero delle imprese, delle esportazioni e del fatturato complessivo. La difficoltà di spesa dei committenti pubblici, inoltre, rimane diffusa e i primi otto mesi del 2018 registrano un -3% nella spesa per investimenti in conto capitale dei comuni. Il problema sembra essere attribuibile alle inefficienti procedure amministrative, perché le risorse finanziare sono aumentate del 23,9% nel 2017 e del 26,2% nel 2018.

La soluzione per Federbeton è quindi la revisione del ruolo del CIPE, la revisione del Codice degli Appalti, la semplificazione degli iter procedurali, insieme alla professionalizzazione della committenza pubblica. Tutto questo al fine di una accelerazione nella realizzazione delle opere pubbliche, di cui il paese ha bisogno.

«La realizzazione di opere pubbliche è, da sempre, elemento trainante dell’economia di un Paese, – sottolinea Roberto Callieri, presidente di Federbeton -. Il Rapporto ci induce a una considerazione che diventa un appello alle istituzioni: ripartire è possibile, se si riusciranno a trasformare le risorse disponibili in investimenti effettivi, nonostante iter procedurali tutt’altro che lineari».

La forza del binomio tra calcestruzzo e infrastrutture strategiche, secondo Callieri, è evidente nelle scelte di chi, nel nostro Paese e nel mondo, continua a scegliere questo materiale per le sue caratteristiche ineguagliate di affidabilità, durabilità e sostenibilità. L’obiettivo dello studio realizzato da Federbeton è anche quello di ricordare al mercato, alle istituzioni e all’opinione pubblica quali siano le potenzialità del cemento, del calcestruzzo e delle loro applicazioni per lo sviluppo infrastrutturale e il rilancio della competitività del nostro Paese.

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TAG: calcestruzzo, federbeton, infrastrutture
CAT: infrastrutture e grandi opere

Un commento

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  1. dopo54 5 anni fa

    La fine del cemento.
    torti e ragioni di una tecnologia fallimentare.
    Consigliato.

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