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Costume

Mai così pochi nati, il dato che viene prima di tutto

di Marco Bennici
14 Luglio 2020

C’è un dato che spicca più di tutti stamani, ascoltando la rassegna stampa. E’ quel 4,5% con il segno negativo davanti e che misura per il 2019 il numero dei nuovi nati in Italia, da notare che eravamo ancora nell’era pre-covid. Figuriamoci quale dato di restituirà questo 2020 che sta segnando record algebricamente negativi un po’ ovunque. Già nel 2018 si era registrato un primo record negativo di nascite dai tempi dell’Unità d’Italia, tale record è stato superato nel 2019, anno in cui sono nati solo 420.170 bambini. La soglia di sopravvivenza fisiologica, secondo l’Istat, è fissata a 400.000 nuovi nati, oltrepassata quella si va verso un declino e uno spopolamento del territorio. Insomma il quadro è fosco e sarà difficile invertirlo nel prossimi anni. I fattori strutturali che hanno portato a questo record col segno meno sono conosciuti, su di essi deve lavorare certamente la politica, che al momento sembra non essere riuscita a fare quello che sarebbe stato opportuno fare, ma dobbiamo lavorare anche tutti noi. Quel dato che spicca stamani nella rassegna stampa ci dovrebbe fare riflettere molto più di tutte le altre questioni all’ordine del giorno, tipo la concessione ad Autostrade, le trattative in corso per il Mes e il Recovery Found, la questione annosa della tenute della maggioranza e le nuove linee per la Cassa Integrazione. Quel dato è quello che dovrebbe venire prima di tutto, e se lo avessimo effettivamente presente come prima urgenza sono convinto che tutte le altre scelte verrebbero di conseguenza e che vivremmo in un paese sicuramente migliore.è un dato che spicca più di tutti stamani, ascoltando la rassegna stampa. E’ quel 4,5% con il segno negativo davanti e che misura per il 2019 il numero dei nuovi nati in Italia, da notare che eravamo ancora nell’era pre-covid. Figuriamoci quale dato di restituirà questo 2020 che sta segnando record algebricamente negativi un po’ ovunque. Già nel 2018 si era registrato un primo record negativo di nascite dai tempi dell’Unità d’Italia, tale record è stato superato nel 2019, anno in cui sono nati solo 420.170 bambini. La soglia di sopravvivenza fisiologica, secondo l’Istat, è fissata a 400.000 nuovi nati, oltrepassata quella si va verso un declino e uno spopolamento del territorio. Insomma il quadro è fosco e sarà difficile invertirlo nel prossimi anni. I fattori strutturali che hanno portato a questo record col segno meno sono conosciuti, su di essi deve lavorare certamente la politica, che al momento sembra non essere riuscita a fare quello che sarebbe stato opportuno fare, ma dobbiamo lavorare anche tutti noi. Quel dato che spicca stamani nella rassegna stampa ci dovrebbe fare riflettere molto più di tutte le altre questioni all’ordine del giorno, tipo la concessione ad Autostrade, le trattative in corso per il Mes e il Recovery Found, la questione annosa della tenute della maggioranza e le nuove linee per la Cassa Integrazione. Quel dato è quello che dovrebbe venire prima di tutto, e se lo avessimo effettivamente presente come prima urgenza sono convinto che tutte le altre scelte verrebbero di conseguenza e che vivremmo in un paese sicuramente migliore.

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