Ambiente
L’Italia produce più rifiuti rispetto alla media europea
L’Eurostat ha raccolto e pubblicato i dati sui rifiuti urbani dal 1995 al 2015. Secondo il report, nel 2015 la produzione di rifiuti urbani in UE è tornata a crescere, così come crescono le quantità avviate a riciclo e compostaggio. La quantità pro capite di pattume generata in UE nel 2015 è stata pari a 477 kg, in calo del 9% rispetto al suo picco di 527 kg per persona nel 2002, ma in leggero aumento, per la prima volta dal 2007, dai 474 kg registrati nel 2014.
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Significative le differenze tra i vari Stati membri, scrive Eurostat. Con meno di 300 kg per persona, la Romania (sulla base dei dati del 2014) e la Polonia hanno generato nel 2015 le quantità più basse di rifiuti urbani, seguite da Repubblica Ceca e Slovacchia (entrambe poco più di 300 kg a persona). All’estremità opposta della scala, troviamo la Danimarca (789 kg per persona) che ha fatto segnare nel 2015 la più alta quantità di rifiuti prodotti, ben prima di Cipro, Germania, Lussemburgo e Malta, dove la quantità di rifiuti prodotti per persona è stata comunque superiore ai 600 kg. L’Italia sta nel mezzo, anche se supera la media europea con una produzione pari a 486 kg.
Le differenze potrebbero in parte essere collegate alle diverse definizioni di rifiuto urbano date dai vari Stati membri. Sul fronte della gestione, complessivamente nel 2015 il 29% dei rifiuti urbani è stato riciclato, il 28% è finito in discarica, il 26% è stato incenerito e il 17% compostato. La quota di rifiuti urbani riciclati o compostati nell’UE è comunque aumentata nel tempo, passando dal 17% nel 1995 al 46% nel 2015. Il riciclo e il compostaggio insieme hanno rappresentato oltre due terzi del trattamento dei rifiuti in Germania (68%), e più della metà in Austria e Slovenia (entrambe 58%), Belgio (55%) e Paesi Bassi (52%).
Pubblichiamo un’infografica realizzata da Stampaprint che riassume i dati elaborati dall’Eurostat.
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