“Anima If” de Is Mascareddas a Cagliari e le ombre di Gioco Vita a Cesena

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25 Ottobre 2023

Quaranta anni e più, e non mostrarli. E’ una lunga storia anche avventurosa quella della compagnia de Is Mascareddas, nota internazionalmente, e nata per caso in Sardegna, in un’epoca in cui la regione non era di certo il luogo più ospitale e propizio per favorire la nascita di una compagnia di teatro di ricerca, tanto più di figura. Una regione – almeno a partire da dopo la dominazione spagnola- di cui non si ha memoria e tradizione di questo genere. Is Mascareddas, che in lingua sarda vuole dire piccole maschere ma anche figurine, già nel nome anticipano quello che sarà la linea di ricerca del loro lavoro, attento a sondare i rapporti, anche quelli più difficili, tra gli uomini di differente strato sociale come le relazioni politico culturali di una società sempre in evoluzione. E che non si riferissero – come spesso accade ad alcuni ensemble di tradizione- al piccolo mondo antico, pur pescando all’interno di un immaginario popolare e alto, popolato di segni e significati non trascurabili, sta la lunga e continua marcia fatta di successi soprattutto oltre le frontiere nazionali, anche oltre Oceano, dall’America al Canada, e in Europa, Francia, Svizzera e Germania soprattutto dove le loro opere sono ammirate e seguite costantemente. Tutto questo ha fatto de Is Mascareddas, la compagnia di maggiore statura in Sardegna, compagine di maestri, artigiani e artisti, teatranti e intellettuali attenti al confronto e alle relazioni internazionali. Da sei anni il gruppo fondato da Tonino Murru e Donatella Pau (quest’ultima anche ispirata scultrice) ha un luogo privilegiato di conoscenza e incontro nel loro festival “Anima If”, dove “If” sta per International festival, tra i più interessanti d’Italia che, dal 25 ottobre a domenica 29, vedrà sviluppare negli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari un imperdibile programma con la presenza di compagnie provenienti dalla Francia, dalla Spagna, dalla Svizzera e dall’Italia come dal Brasile. Oltre venti appuntamenti in cartellone suddivisi in tre differenti palchi. Agli spettacoli (alle 19 e alle 20,30) si aggiungerà una rassegna di cortometraggi, due seminari e cinque eventi collaterali.

La compagnia francese la Cour Singuliére in ““Tire-toi de mon herbe Bambi!” ospite al gfestival “Anima If” di Cagliari

Ad inaugurare il ciclo di appuntamenti il 25 ottobre è la compagnia francese La Cour Singulière lavora manipolando oggetti e marionette da tavolo. Negli spettacoli di Olivier Lehman, marionettista e danzatore e Hélène Rosset (non solo marionettista ma anche scultrice) la poesia si mescola con tenerezza ad umorismo noir. Nello spettacolo che presentano a “Anima If”,“Tire-toi de mon herbe Bambi!” il racconto di una coppia che decide di abbandonare la città e trasferirsi in piena foresta. Ma deve fare i conti con una famiglia di cervi che inizia a calpestare il loro prato. Il risultato è una ira crescente che li spinge ad andare oltre i limiti della ragione, scatenando in questo modo una prova di forza con la Natura.

A seguire, va in scena “Escuta e O Pulso” della brasiliana Juliana Notari che da oltre vent’anni è impegnata sulla ricerca della marionetta contemporanea e sull’etnografia della materia e del movimento. Laureatasi in arti sceniche all’università di San Paolo , dopo aver risieduto sette anni in Francia è rientrata in Sudamerica lavorando come marionettista, regista e drammaturga in diversi festival e compagnie per fondare infine la Società Insolita per la Marionetta contemporanea. Juliana Notari diffonde e difende il movimento nomade “Marionetta Libera” attraverso le sue opere di teatro di figura e i suoi processi pedagogici di scambio di conoscenze ed esperienze in tutto il mondo, collaborando con musicisti, compositori e multiartisti per aprire nuove strade al teatro di figura contemporaneo.

La brasiliana Juliana Notari in una scena da “Escuta e O Pulso” in scena alla ex Manifattura di Cagliari

”Escuta o Pulso” è un’opera per marionette e musica e materiali creata in duo assieme al compositore Felipe Gomes, in un processo immersivo e spontaneo e racconta di una vecchia donna chiamata Escuta, una donna nomade, sognatrice e senza tempo che propone la dilatazione del tempo e dello spazio. “Ci contraiamo, e ci espandiamo anche senza volerlo, nella rabbia o nell’amore, “o poulso” ci abita. Sembra che siamo bloccati, paralizzati, ma l’ascolto dimostra che non è così. Il punto di partenza per la creazione di “Escuta e o pulso” è stata l’osservazione della mancanza di dialogo tra le persone nella vita quotidiana, a tutti i livelli di intimità e di relazione ma l’ascolto dimostra che non è così. Il punto di partenza per la creazione di “Escuta e o pulso” è stata l’osservazione della mancanza di dialogo tra le persone nella vita quotidiana, a tutti i livelli di intimità e di relazione”.

La stessa Notari sarà protagonista giovedì 26 di “Selva” . Così racconta a proposito di questo lavoro l’artista brasiliana. “Tutti i miei lavori _ dice Notari _ nascono da un bisogno vitale di esprimermi su qualche situazione o momento che di solito mi tocca la pancia, lo stomaco, mi toglie il cuore, mi fa tremare le gambe o mi fa sentire un buco infinito nel petto o nello stomaco. “Selva” nasce in tempi di scarso ascolto nelle relazioni umane, di estrema violenza, di crisi sensoriale con mancanza di sensibilità, di tanta disuguaglianza sociale e di odio esagerato e diffuso…. D’altra parte, sono molti i sentimenti contrastanti che attraversano i corpi delle persone che non si conformano al vecchio tentativo di reprimere ed eliminare la poesia che è insita in noi. Sono proprio questi sentimenti rivelatori con cui mi sono relazionato, che ho osservato e ascoltato con tutta la mia attenzione fin da bambino, che passano attraverso il mio corpo e possono migrare in un altro, a costituire la base e l’essenza di questo lavoro” (segue la replica di “Tire-toi de mon herbe Bambi!”).

Juliana Notari manipola il suo personaggio nello spettacolo “Selva” in programma a “Anima If” festival de Is Mascareddas

Si torna in Francia, venerdì 27 ottobre alle 19 per seguire il Theatre de la Massue in “Le petit theatre du monde” di e con Ezequiel Gracia Romeu e Issam Kadichi. Favola performativa, parte di un trittico e dal titolo evocativo, “Petit Théâtre du bout du Monde”, Opus I e Opus II, e mette in scena le rovine “lasciate dalla civiltà del ferro, del carbone e del petrolio, basandosi su immagini molto personali legate a tutti i ricordi e le impressioni tratte dall’infanzia del regista, qui tradotte in un atto artistico e teatrale. “Ricordi di utopie, di guerra fredda. Ricordi che in quel mondo, qualcosa di comune ed essenziale ci legava al mondo del lavoro e ai suoi lavoratori, alla ricerca della dignità e della giustizia sociale. Ricordi di quei lavoratori che vivevano al ritmo delle loro speranze e si impegnavano in lotte senza fine. Attraverso questo filtro molto speciale della memoria, ricreiamo una visione del mondo operaio del passato, dove intere vite erano dedicate alla fabbrica e all’officina”.

Lo spettacolo distopico a cura dei teatranti svizzeri Frau Trapp “Five Lines”

A seguire dalla Svizzera i Frau Trapp presentano “Five Lines” con Matteo Frau, Mina Trapp, Sebi Escarpenter e Ariel F. Verba. Matteo e Mina i fondatori della compagnia si sono conosciuti nel 2016 quando entrambi hanno partecipato a un corso di micro-cinema-teatro. Entrambi erano profondamente affascinati dal mini-mondo che può essere portato sul grande schermo. Hanno deciso di intraprendere un percorso insieme. “Five Lines” dicono i Frau Trapp “porta a una distopia, a un viaggio nel futuro, in un mondo in cui gli esseri umani vivono le conseguenze del nostro attuale livello di benessere. Un mondo in cui le risorse sono scarse e la sopravvivenza implica la perdita della libertà individuale, dimenticando che abbiamo sempre la possibilità di cambiare”.

Sabato 28 alle 19 è la volta dei padroni di casa de Is Mascareddas che presentano “Le storie di Leo”, dove Leo, è il diminutivo di Leonardo Da Vinci. Piccole storie raccontante dal genio di Vinci e rielaborate con la consueta maestria da Donatella Pau sola in scena con marionette e oggetti. A seguire replica de “Le petit theatre du bout du monde”. Il sipario sulla rassegna calerà domenica con Elisabetta Pau e i racconti “Amori carnali e vegetali”, storie d’amore tratte da “La Metamorfosi” di Ovidio. Ultimo appuntamento con gli spagnoli de La Fauna in “Lovo”, ovvero la struggente storia dell’ultimo lupo della Sierra Morena. Lo spettacolo è anche una storia d’amore cellulare e microscopica, una fuga senza ritorno che minaccia la sopravvivenza stessa dell’animale. “Un’altra specie in via di estinzione che sta per scomparire e che – si chiedono i teatranti de La Fauna – ci mette di fronte alla nostra responsabilità nell’ecosistema che ci ospita. Può l’amore sovvertire il destino fatale che minaccia i personaggi? Come reagirebbe l’habitat stesso a una minaccia annientante?”.

Un topolino protagonista delle “Storie di Leo” de Is Mascareddas che sarà presentato al festival “Anima If” di Cagliari

Tutte le sere, a partire dalle 19,30, aperitivo e break teatrale. con “Velhas Caixas”di Juliana Notari, spettacolo di teatro in miniatura dalla durata di tre minuti, in cui Lucia, una vecchia vedova, invita il pubblico (una persona per volta) a prendere il tè nella sua cucina.

Ogni sera in programma anche una selezione di cortometraggi realizzata in collaborazione con Life after oil, il festival ideato e diretto dal regista Massimiliano Mazzotta, che da sempre si occupa di temi legati all’ambiente e ai diritti umani, attraverso tutti i media audiovisivi. Per gli eventi collaterali, il 25 si potrà seguire il pittore Lello Porru in un suo live painting. Il 26 , “Dentro le trame di un tessuto”, incontro sulla realizzazione di libri tessili in collaborazione con Sardegna Ricerche. Il 27 Francesco Livretti intrattiene con il suo “In volo sulla città”: storie di uccelli che vivono nell’area metropolitana. Alfonso Cipolla sbatop 29 presenta il suo libro “Orchi, antropofagi e macellai”– Domenica 29 infine Giulia Balzano propone la narrazione “Luoghi di lavoro-Luoghi di memoria”. Completano il programma due workshop. Il primo dal 26 al 28 con Juliana Notari e il suo “El drama de la materia”. Sull’essenza e la libertà di linguaggio delle marionette. Domenica 29 dalle 16,30, l’associazione Punti di vista presenta “Entomoeuforia!” un laboratorio che, attraverso la scienza e l’arte, guiderà i partecipanti in un percorso di incontro con il diverso – in questo caso gli insetti.

Una scena da “Lovo” agito dagli spagnoli La Fauna incentrato sui temi dell’ambiente e della ecologia

ALTRI APPUNTAMENTI

Torna al teatro Bonci di Cesena “Un Due, Tre….Teatro! Domeniche al Bonci”per tutte le età la rassegna rivolta a un pubblico a partire dai tre anni d’età. Inaugura il 29 ottobre (ore ) Teatro Gioco Vita, i maestri italiani del teatro d’ombre, con Sonia e Alfredo dall’opera della scrittrice e illustratrice belga Catherine Pineur: lo spettacolo è tratto dai suoi libri “Va-t’en, Alfred!” e “T’es là, Alfred?” (editi da Pastel/ Ecoledeloisirs, il primo pubblicato in italiano da Babalibri), fondendo e sviluppando le vicende in un’unica storia. Sonia e Alfredo sono due personaggi teneri ed emblematici: lei vive tutta sola in una casa in fondo al bosco, lui è un buffo uccello in cerca di un luogo dove stare. Dalla loro amicizia nascono le avventure raccontate sullo schermo bianco del teatro d’ombre dai due interpreti/ animatori, Deniz Azhar Azari e Tiziano Ferrari. Regia e scene sono di Fabrizio Montecchi. Prossimi spettacoli della rassegna: il 26 novembre il cabaret-concerto Cattivini di Kosmocomico Teatro, il 7 gennaio “L’Omino della Pioggia del mimo”, clown e giocoliere Michele Cafaggi e il 3 marzo “Il giro del mondo in 80 giorni” della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani.

Al teatro Bonci di Cesena Gioco Vita rilegge l’opera della illustratrice Catherine Pineur (Foto di Serena Gropelli)

A Rosignano Marittimo in provincia di Livorno, la regista, attrice e drammaturga Livia Gionfrida -già allieva di Luca Ronconi -apre al pubblico frammenti preparatori del nuovo spettacolo “Si illumina la notte”, ispirato all’opera di uno dei principali esponenti del teatro italiano contemporaneo: il due volte premio Ubu Franco Scaldati. Attualmente in residenza negli spazi di Fondazione Armunia per condurre la ricerca che da anni la lega alla produzione del maestro palermitano, Gionfrida incontrerà gli spettatori giovedì 26 ottobre alle 18 presso il Teatro Nardini (via dei Lavoratori 21a), nell’ambito della sezione “Teatro a porte aperte” – nato con l’obiettivo di accogliere lo sguardo del pubblico in uno spazio che tradizionalmente gli è precluso, quello delle prove, per assistere senza filtri alla nascita di uno spettacolo. In questa produzione firmata Teatro Metastasio di Prato l’artista prende le mosse dalla radice shakespeariana presente nell’opera di Scaldati, in particolare dalla sua traduzione de “La tempesta”, intrecciandola a frammenti originali per creare un dialogo tra i rispettivi mondi poetici.

La regista e attrice Livia Gionfrida al teatro Nardini di Rosignano Marittimo rivisita l’opera del grande Franco Scaldati

 

 

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CAT: Teatro

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