Partiti e politici

Commissione banche: un mese di tempo per indagare sul sistema dal 1948 a oggi

28 Settembre 2017

Ci sono volte in cui la nostra politica, sempre accusata di prendersi troppo sul serio, eccelle invece in autoironia. Dev’essere questo lo spirito con cui ieri è stato nominato presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario Pierferdinando Casini. La cosa più ironica non è che il senatore Casini – con tanto di dichiarazione agli atti – era perplesso sull’istituzione della Commissione stessa. Il dato più divertente è invece ricostruire i tempi che ha davanti la commissione banche. Come scrive ad esempio Alessandro Barbera, su La Stampa in edicola oggi, tra una cosa e l’altra alla commissione restano poche settimane vere di lavoro possibile. Un mese vero, o poco più. Già, perché prima c’è una manovra da discutere e approvare, e il clima pre-elettorale non aiuta mai la discussione – sia all’interno della maggioranza che tra maggioranza e opposizione. In un attimo siamo a Natale. Nel mezzo c’è la patata bollente della riconferma o meno del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che sarà ascoltato solo nel caso resti a Palazzo Koch, dove appunto la Banca d’Italia che governa ha sede. Infine, le camere saranno sciolte come neve al sole, anche se accadrà in pieno inverno, probabilmente a gennaio. Nei ritagli di tempo la Commissione presieduta da Casini dovrà dunque indagare. La materia dell’inchiesta parlamentare la trovate qui sotto, contenuta all’art. 3 della Legge 12 luglio 2017, n. 107. Come vedete bene a occhio nudo, è proprio poca roba. Un mese basta e avanza.

1. La Commissione ha il compito di verificare:
a) gli effetti sul sistema bancario italiano della crisi finanziaria globale e le conseguenze dell’aggravamento del debito sovrano;

b) la gestione degli istituti bancari che sono rimasti coinvolti in situazioni di crisi o di dissesto e sono stati o sono destinatari, anche in forma indiretta, di risorse pubbliche o sono stati posti in risoluzione. In particolare, per tali istituti la Commissione verifica:
1) le modalità di raccolta della provvista e gli strumenti utilizzati;
2) i criteri di remunerazione dei manager e la realizzazione di operazioni con parti correlate suscettibili di conflitto di interesse;
3) la correttezza del collocamento presso il pubblico, con riferimento ai piccoli risparmiatori e agli investitori non istituzionali, dei prodotti finanziari, soprattutto di quelli ad alto rischio, e con particolare riguardo alle obbligazioni bancarie;
4) le forme di erogazione del credito a prenditori di particolare rilievo e la diffusione di pratiche scorrette di abbinamento tra erogazione del credito e vendita di azioni o altri strumenti finanziari della banca;
5) la struttura dei costi, la ristrutturazione del modello gestionale e la politica di aggregazione e fusione;
6) l’osservanza degli obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza nell’allocazione di prodotti finanziari, nonché degli obblighi di corretta informazione agli investitori;

c) l’efficacia delle attività di vigilanza sul sistema bancario e sui mercati finanziari poste in essere dagli organi preposti, in relazione alla tutela del risparmio, alla modalità di applicazione delle regole e degli strumenti di controllo vigenti, con particolare riguardo alle modalità di applicazione e all’idoneità degli interventi, dei poteri sanzionatori e degli strumenti di controllo disposti, nonché all’adeguatezza delle modalità di presidio dai rischi e di salvaguardia della trasparenza dei mercati;

d) l’adeguatezza della disciplina legislativa e regolamentare nazionale ed europea sul sistema bancario e finanziario, nonché sul sistema di vigilanza, anche ai fini della prevenzione e gestione delle crisi bancarie.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.